
Nonostante il settore dell’enoturismo sia uno dei più colpiti dall’emergenza Covid-19 le aziende si stanno finalmente riavviando verso una ripresa.
Come è chiaro, il Coronavirus ha cambiato le nostre abitudini.
I consumatori e le aziende si trovano di fronte a nuove situazioni da gestire e nuove sono anche le misure di sicurezza che devono essere rispettate dalle aziende e dai loro clienti per garantire lo svolgimento delle diverse attività senza correre rischi per la salute.
È per questo che da adesso anche il wine lover last minute dovrà avere cura di prenotare le visite nelle aziende prima di presentarsi davanti le porte delle sue cantine del cuore.
Ma questo non sarà per forza un male, le aziende infatti sono pronte più che mai ad accogliere nuovi clienti e con il giusto preavviso potranno organizzare nuove attività ricreative perfettamente in linea con le nuove direttive del Governo sulla sicurezza.
Iniziano così nuove iniziative green che si propongono di sposare la bellezza paesaggistica italiana con la grande ricchezza enogastronomica del nostro Paese.
L’enoturismo quest’anno punta sul verde, sulla terapia delle lunghe passeggiate tra i vigneti e i racconti dei vignaioli che quella terra la conoscono bene.
È proprio in momenti come questo che il contatto con la natura rinvigorisce. Dopo diverse settimane chiusi in casa il desiderio di uscire e di vedere infinite distese verdi del Bel Paese bussa alla nostra porta.
I produttori non sono soli. Infatti, le associazioni che promuovono il turismo enogastronomico italiano, ora più che mai danno sostegno alle produzioni e si uniscono a loro per elaborare nuove attività ricreative da proporre ai consumatori.
È cosi che molte aziende dal nord al sud Italia si stanno organizzando per accogliere i loro clienti affezionati.
Allora armiamoci di scarpe comode, tiriamoci su i capelli e con in mano un calice di vino quest’estate addentriamoci tra i vigneti italiani che hanno tante storie da raccontare e tanto nettare da offrire.
Il Movimento Turismo del Vino, associazione che da più di 20 anni si muove nella promozione dell’enoturismo italiano che ha sedi in ogni regione di italia, quest’anno propone nuove idee alle aziende per dare inizio a nuove proposte turistiche green svolte in piena sicurezza che sposano la bellezza paesaggistica italiana al piacere di gustare un calice di vino abbinato ai prodotti tipici delle diverse regioni.
Donatella Cinelli Colombini, ideatrice della giornata Cantine aperte e del Movimento del Turismo del vino ha in mente un’idea ben precisa per far risplendere il settore dell’enoturismo: “Più sport all’aria aperta, più panorami e meno botti nella wine hospitality al tempo del Covid. I wine lovers si dovranno abituare a prenotare la visita nelle aziende di produzione ma, probabilmente, ne troveranno molte di più aperte nel week end e all’ora di pranzo”.

Via libera ai fine settimana e pause pranzo nei luoghi verdi d’Italia poco affollati per gestire il flusso di persone con nuovi spazi ricreativi dove lasciarsi baciare dal sole.
“Un grosso sforzo organizzativo e economico – sottolinea Donatella Cinelli Colombini – che potrebbe, con il sostegno istituzionale, calamitare visitatori al punto da rianimare l’economia dei territori interni del nostro Paese. Allo scopo quindi, servirà un impegno concreto da parte dell’ente pubblico, al quale viene demandato di mettere in campo la comunicazione sulle radio e televisioni pubbliche, oltre ad una riorganizzazione del sito Italia.it ed il raggiungimento di accordi con i grandi players del turismo online come Expedia, Google, TripAdvisor, affinché promuovano l’enogastronomia come attrattiva di viaggio”.

Le visite in cantina quest’anno saranno sicuramente diverse da come eravamo abituati. Infatti si scommette su attività all’aria aperta piuttosto che nei locali chiusi delle aziende e saranno privilegiate le grandi distese verdi agli ambienti sotterranei senza ricircolo d’aria, d’altronde le visite fra botti di legno e tini di acciaio saranno pressoché impossibili: “È dovere dei titolari salvaguardare la salute di visitatori e dipendenti, quindi le aree per il turismo e la produzione enologica dovranno essere rigorosamente separate. Questo anche perché l’igienizzazione delle cantine è difficile senza usare il cloro che attaccherebbe al vino il pestilenziale odore di tappo”.
Per fortuna, la possibilità di scelta nel turismo enogastronomico italiano non manca.
Il patrimonio vitivinicolo dell’Italia è quasi infinito, le destinazioni tra cui scegliere sono tante e magari questa sarà anche una nuova riscoperta del turismo estivo 2020 per evitare i grandi affollamenti delle spiagge e vivere comunque un’esperienza estiva rigenerativa e indimenticabile.
“È auspicabile – continua Donatella Cinelli Colombini – che l’emergenza coronavirus e la prospettiva di riattivare la vendita diretta, spinga molte cantine ad arricchire la propria proposta turistica con trekking nei vigneti, picnic, degustazioni all’aperto, safari fotografici, pranzetti a base di salumi e formaggi tipici magari di fronte a un bellissimo panorama”.
I panorami del Bel Paese, allora, torneranno i protagonisti indiscussi di quest’estate e lo spettacolo naturale mediterraneo tornerà ad accoglierci in tutta la sua bellezza e placidità.
Così, auguriamo un grande in bocca al lupo a tutte le aziende che operano nel settore del turismo enogastronomico per la loro ripartenza.