Una serata di gala tra le stelle e in questo caso non si parla certo di star del cinema o della musica, ma di un eccezionale vino italiano e precisamente il Brunello di Montalcino.
Giovedì scorso, infatti, nelle splendide sale del Park Hyatt Hotel di New York, si è svolta una serata di gala organizzata dal Consorzio del Brunello di Montalcino, evento che ha avuto come unico protagonista questo straordinario vino italiano ormai famoso in tutto il mondo.

La formula scelta è stata quella del “walking wine tasting” e cena placée a cura di Andrea Aprea, due stelle Michelin, che per l’occasione ha lasciando temporaneamente il suo ristorante VUN all’interno del Park Hyatt Hotel di Milano.
La serata è stata organizzata dal Consorzio, in collaborazione con 32 Consulting di Andrea Biagini, per presentare in anteprima a New York e Toronto l’annata 2015 del Brunello di Montalcino, considerata una delle migliori vendemmie di sempre e a cui sono state conferite 5 stelle: nella top 100 dei “Wine of the Year 2019”, infatti, i guru del settore enologico hanno inserito ben 12 etichette di Brunello del 2015 che finiranno sulle migliori tavole di tutto il mondo da gennaio 2020.

“Il Consorzio del Brunello di Montalcino organizza da anni cene itineranti in giro per il mondo per far conoscere il nostro prezioso prodotto. Negli anni abbiamo scelto un approccio diretto, come in questo caso, dove addetti ai lavori e giornalisti di settore hanno la possibilità di provare il vino, di conoscere in prima persona produttori e distributori. Tutto questo ci permette di dare forte risonanza al Brunello che è il motivo principale per cui realizziamo questi eventi”. A parlare è Fabrizio Bindocci, Presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino. “Il Consorzio del Brunello continua ad essere un’isola felice nel mondo produttivo del vino – continua Bindocci – produciamo oltre 10.000.000 di bottiglie all’anno e riusciamo a venderle tutte. Montalcino è una grande azienda: 250 produttori, 4200 ettari di vigneti complessivi, di cui 2100 a Brunello. Un’azienda che dà da lavorare a 4.000 persone, una bella realtà in un’Italia che economicamente è in forte crisi”.

Il successo di questa zona della Toscana e della sua straordinaria produzione vinicola ed enogastronomica si coglie immediatamente guardando la vasta selezione dei vini proposti e la grande affluenza di un pubblico interessato e interessante. Produttori, ristoratori, buyers, importatori, giornalisti e rappresentanti delle istituzioni, tutti a celebrare questo straordinario vino fatto da persone che amano e rispettano il territorio in cui vivono e che ogni anno dona loro un prodotto senza paragoni.
Il Presidente Bindocci spiega come negli anni il livello qualitativo del Brunello sia salito moltissimo e questo grazie anche al cambio di marcia imposto dalla nuova generazione di giovani che hanno preso il posto dei loro genitori all’interno delle cantine. “I nostri ragazzi hanno la possibilità oggi di confrontarsi con il mondo intero. Il mondo cambia e devi essere veloce, competente e all’avanguardia, per poter comunicare con gli altri e continuare a fare business”.

Il mercato americano è sempre più importante per il Brunello di Montalcino, che tra USA e Canada può vantare oltre il 40% del suo export mondiale.
“Siamo felici che il Consorzio sia promotore di un vino che si impone su una fascia di mercato medio alta e venga sostenuto da figure di rilievo del settore della comunicazione, commerciale e anche istituzionale” dice Giacomo Pondini, Direttore del Consorzio Brunello di Montalcino.
“Comunicazione, posizionamento e qualità del prodotto sono estremamente connessi, quindi, i produttori devono continuare a lavorare sulla qualità di un prodotto che negli ultimi anni è cresciuto moltissimo e lo certificano le recensioni”.

Anche la scelta di realizzare la cena placée a cura di uno chef stellato non è stata casuale, in quanto la crescita della ristorazione italiana a New York si sta trascinando dietro anche la proposta dei vini italiani più importanti. “Confidiamo molto che la ristorazione possa essere una colonna portante della nostra attività a sostegno del Brunello di Montalcino” continua Pondini. “É per questo che abbiamo voluto abbinare la serata alla figura di uno chef importante in Italia come Andrea Aprea”.
Il Consorzio del Brunello di Montalcino è una realtà di successo imprenditoriale italiano. Un successo fatto non solo di numeri e di business. Durante la serata, infatti, è stato più volte sottolineato come il Consorzio voglia usare il grande successo del Brunello come volano di crescita per tutto il territorio, non soltanto per i viticultori, ma anche per le tante altre realtà agricole presenti come i produttori di miele, olio e zafferano. Il Consorzio sostiene attivamente tutto il comparto agricolo presente nel suo territorio perché tutte le altre attività dell’agricoltura mantengono l’equilibrio biodinamico di Montalcino, che permette di preservare nel miglior modo possibile questo territorio nel tempo. Ma soprattutto di renderlo attrattivo anche per le future generazioni.

“Abbiamo ereditato dai nostri nonni e dai nostri genitori un territorio eccellente e ben tenuto. Noi vogliamo continuare a mantenerlo anche meglio di come ce lo hanno lasciato. Una cosa che molti non sanno è che Montalcino, già da molti anni, è una zona carbon free, tutti puntano a diventarlo e noi lo siamo già. Ma non è solo fortuna! Questa si chiama attenzione e volontà di far bene, perché si possono fare grandi vini, grande business, ma se questo non avviene attraverso la cura del territorio e un profondo rispetto per la natura e suoi ritmi, si rischierebbe ,in pochi anni, di non poter più produrre il magnifico Brunello di Montalcino che questa sera, tutti noi, abbiamo il privilegio di assaggiare”. Queste le parole scelte da Fabrizio Bindocci per il breve discorso che anticipava la cena di gala e in esse credo si racchiuda l’essenza del grande successo di questo vino e del territorio di Montalcino.