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Franciacorta, la valle delle bollicine

Elena BarassibyElena Barassi
Vigneto e borgo erbusco. Foto: Aldo Padovan

Vigneto e borgo erbusco. Foto: Aldo Padovan

Time: 11 mins read

    

Le dolci colline digradano lentamente a nord verso il Lago di Iseo, la più piccola perla lacustre lombarda. Siamo in un fazzoletto di terra in provincia di Brescia che deve la fama a quei colli morenici che rendono il terroir particolarmente fertile. La Sparkling Valley, così la chiamano, è un susseguirsi di soffici poggi distesi su un panorama antico ove le splendide ville rinascimentali e i castelli medioevali delle famiglie patrizie bresciane si alternano a piccoli borghi. È una regione vitivinicola relativamente giovane, entrata nelle mappe mondiali del vino solo dagli anni ’60, anche se il vino prodotto su queste colline ha sempre goduto di ottima fama sin dall’antichità come riportano Plinio Il Vecchio e Virgilio. 

veduta

Una veduta della vallata della Franciacorta. Foto: Elena Barassi

Qui il colpo di fulmine tra alcuni giovani imprenditori bresciani dalla mente illuminata ed esperti enologi, ottimi conoscitori della  regione dello Champagne, diede origine alle famose bollicine oggi sulle tavole di tutto il mondo. Sicuramente nella strada verso il successo ha giocato a favore il fatto imprescindibile di non avere alcuna tradizione antica vitivinicola con la quale rapportarsi. Ma i numeri parlano chiaro: nel 1961, 11 produttori dell’attuale Franciacorta che coltivavano 29 ettari di vigneto, diedero inizio alla produzione di 2.000 ettolitri di Pinot di Franciacorta e, dopo appena sei anni, l’area venne riconosciuta a Denominazione di Origine Controllata (D.O.C.) mentre nel 1995 arrivò anche la certificazione D.O.C.G. (Denominazione di Origine Controllata e Garantita). Dovrà passare poco più di un ventennio prima che i 29 produttori decidano di associarsi e di dare vita, il 5 marzo del 1990, al Consorzio volontario per la tutela dei vini Franciacorta, che oggi conta 109 cantine. 

Oggi i Franciacorta si distinguono grazie ad alcune caratteristiche peculiari tra cui, sopra tutte, la grande cura e attenzione a tutte le fasi del processo di vinificazione. Tre sono gli elementi fondamentali: il remuage, fatto quasi interamente a mano, con una ritualità impressionante;  l’affinamento sui lieviti spesso molto lungo: e il dégorgement in assenza di ossigeno, che significa diminuzione della presenza di solfiti. Il che, tradotto per tutti noi profani, significa vini molto, molto longevi. Tra le diverse cantine, tutte con una storia da raccontare, alcune spiccano per le figure che hanno fatto la storia della Franciacorta.

Ca' del Bosco, dove le bollicine incontrano l’arte

passaggi ca del bosco

I vari passaggi dei Franciacorta Ca’ del Bosco. Foto: Elena Barassi

Scultura

La scultura Eroi di luce a Cà Del Bosco. Foto: Elena Barassi

Tra queste, Maurizio Zanella, oggi presidente di Ca' del Bosco e del consorzio. Alla mamdi Maurizio è dedicata la Cuvée che porta il suo nome, Annamaria Clementi, un grande vino dal perlage finissimo. Fu lei che, a metà degli anni ’60, acquistò ad Erbusco una piccola casa in collina, detta “ca' del bosc”, immersa in un fitto bosco di castagni, in cui nel '68 fu impiantato il primo vigneto. Lunghi periodi nelle già famose caves du champagne permettono al giovane Maurizio di creare, nel lontano 1976, i primi tre “spumanti”: il Brut, il Dosage Zéro e il Rosé. Da qui parte inarrestabile il successo, grazie anche a tecniche di coltivazione praticamente sconosciuti come l’innalzamento delle fittezze dei ceppi per ettaro e il diradamento dei grappoli. Altra intuizione fu l’introduzione del lavaggio delle uve che di fatto significa ripulire gli acini da micro tossine e agenti inquinanti. 

Oggi Ca' del Bosco è sinonimo di grandi Cuvée, e di Vintage Collection e di una cantina scavata a 11 metri di profondità dove file e file di vini riposano in attesa del giusto punto di maturazione. E poi il legame con l’arte, inossidabile connubio che trasforma gli spazi di questa azienda in una mostra permanente di rara bellezza: dal cancello solare di 5 metri di diametro che porta la firma di Arnaldo Pomodoro, ad Eroi di luce, imponente scultura in marmo di Carrara di Igor Mitoraj al tramonto si tinge di rosa, fino Blue Guardians, del Cracking Art Group, per finire giù in cantina dove i grandi maestri della fotografia, incluso Avedon, hanno immortalato il vino e le persone di Ca' del Bosco.

Bellavista, il Franciacorta che piace al jet set

bellavist

La cantina Bellavista che domina l’omonima collina. Foto: Elena Barassi

Una collina con un panorama che abbraccia il lago di Iseo e l’intera pianura padana sino alla catena delle Alpi, una vista talmente mozzafiato da aver assunto il familiare nome Bellavista: questo è il regno di Vittorio Moretti, il patriarca dell'azienda, e della giovane Francesca oggi a capo della cantina. Anche qui si intrecciano in maniera emozionale il grande estro, la dedizione e l’immaginazione di un imprenditore con un sogno da realizzare e  la grande professionalità di Mattia Vezzola, uno dei massimi tecnici del settore spumantistico classico.Gli ettari vitati sono 190, a Chardonnay, Pinot nero e Pinot bianco e in dieci comuni della Franciacorta per un totale di 107 appezzamenti di terreno che equivalgono ad altrettante vigne, studiate, amate e riconosciute per nome. Ogni lavorazione è curata nei minimi dettagli e trova nel tempo, nel silenzio e nella mano dell’uomo i suoi più fedeli alleati. 

Pia, la nobildonna della Franciacorta

Berlucchi

Pia Berlucchi, la nobildonna della Franciacorta. Foto: Elena Barassi

Spiccano sul territorio franciacortino le grandi donne del vino. Tra queste Pia Berlucchi, affiancata dalla figlia Tilli della F.lli Berlucchi, 70 ettari di vigneti a DOCG e DOC. Una nobildonna d’altri tempi alla guida di una delle più importanti realtà del territorio e d'Italia. Passione e dedizione profonda alla propria terra e alle proprie origini sono le caratteristiche che hanno reso famosa questa lady di ferro che ha saputo farsi conoscere e stimare a livello internazionale.

Il suo regno è Borgonato di Cortefranca: un glicine che si inerpica sulla facciata di una casa padronale, botti di rovere che emanano il profumo di vino, una cascina del ‘300 decorata con affreschi medioevali a tema nuziale, i colori intensi di una terra magica. Ed è qui che spuntano nuove idee e nuovi vini. Come il Freccianera, il Brut Millesimo 2007 prodotto l’anno scorso in serie limitata, che oggi è diventato una collezione, la Freccianera Vintage Collection.

Bersi Serlini, quando il vino parla al femminile

Bersi Serlini

I grandi Franciacorta di Bersi Serlini. Foto: Elena Barassi

Una squadra tutta al femminile porta avanti la tradizione della cantina più antica del consorzio, Bersi Serlini: 28 ettari di vigneto nella riserva delle Torbiere. Maddalena e Chiara sono le figlie di Arturo che nel 1970 produsse la prima bottiglia di Brut, oggi riconoscibile nel Brut Anniversario, e nel 1971 sfornò il primo Extra Brut, tuttora punta di diamante dell’azienda. Le due donne sono la nuova generazione che guarda al futuro con grande energia e nuove idee come quella di trasformare la cantina, ospitata all’interno di un sito cluniacense dell’anno 1000, in suggestiva location per le degustazioni, arredata con pezzi di design contemporaneo. E nella bella stagione, imperdibile il dejuner sur l’herbe in vigna per brindare all’ombra dei filari. 

 

Tutti i gusti del Franciacorta

Franciacorta 

Uvaggio: uve Chardonnay e/o Pinot nero, è permesso l’uso del Pinot bianco fino a un massimo del 50%. 

Caratteristiche: rifermentazione in bottiglia per minimo 18 mesi di affinamento sui lieviti; elaborazione e maturazione durano almeno 25 mesi dalla vendemmia. Pressione in bottiglia tra le 5 e le 6 atmosfere.

e armonico. Dosaggi: Pas Dosé, Extra Brut, Brut, Extra Dry, Sec o Dry, Demisec.

Franciacorta Saten

Uvaggio: Chardonnay (prevalenti) e Pinot bianco fino ad un massimo del 50%. 

Caratteristiche: la morbidezza gustativa è data da un’accurata selezione dei vini base e dalla minore pressione in bottiglia, sotto le 5 atmosfere. Si produce esclusivamente nella tipologia Brut. 

Dosaggi: Brut

Franciacorta Rosé 

Uvaggio: uve Chardonnay, Pinot bianco (massimo 50%), Pinot nero (minimo 25%). 

Caratteristiche: le uve Pinot nero fermentano a contatto con la buccia per il tempo necessario a conferire al vino la tonalità desiderata. E’ prodotto con vino base Pinot nero vinificato in rosato in purezza (100%) oppure nascere dal suo assemblaggio con vini base Chardonnay e/o Pinot bianco.

Dosaggi: Pas Dosé, Extra Brut, Brut, Extra Dry, Sec o Dry, Demisec.

Franciacorta, Franciacorta Satèn e Franciacorta Rosè possono acquisire maggior personalità, complessità e raffinatezza, con periodi più lunghi di maturazione e affinamento. È il caso del Franciacorta Millesimato e del Franciacorta Riserva. 

Franciacorta Millesimato 

Caratteristiche: La parola “millesimo” indica che tutto il vino è proveniente da un’unica annata. Il Millesimato si produce quando l’annata è particolarmente qualitativa e lo si valorizza con degli affinamenti più lunghi di quelli che subiscono le cuvée (i Franciacorta non millesimati). Devono passare almeno 37 mesi dalla vendemmia perché venga messo in commercio.

Dosaggi: Pas Dosé, Extra Brut, Brut, Extra Dry,ad eccezione dei Satèn Riserva, declinati solo nella tipologia Brut.

Franciacorta Riserva

Caratteristiche: I Franciacorta Riserva sono dei Millesimati dalla particolare eccellenza qualitativa che per esprimere al massimo le loro doti olfattive e gustative devono rimanere in sosta sui lieviti per molti anni. Il Disciplinare ne impone almeno 5, quindi il Franciacorta Riserva viene immesso al consumo dopo almeno 67 mesi (cinque anni e mezzo) dalla vendemmia. 

Dosaggi: Pas Dosé, Extra Brut, Brut, ad eccezione dei Satèn Riserva, declinati solo nella tipologia Brut.

 

vedereCosa vedere:

Abbazia Olivetana di San Nicola, a Rodengo Saiano, uno dei più imponenti complessi monastici d’Italia, decorata con opere dei maggiori artisti della Scuola Bresciana del Cinquecento e del Seicento (Foppa, Romanino, Moretto, Gambara).

Il quattrocentesco Convento dell’Annunciata sul Monte Orfano, a Rovato, da cui si gode uno splendido panorama sulle colline della Franciacorta e sulla pianura: con i suoi armoniosi chiostri, è un’oasi di pace che conserva preziosi capolavori d’arte, quale un’Annunciazione del pittore cinquecentesco bresciano Girolamo Romanino.

A Erbusco (sede del Consorzio Franciacorta e della Strada del Franciacorta) si può passeggiare per il pittoresco borgo vecchio, tra le rovine dell’antico castello e la pieve romanica di Santa Maria Assunta, decorata con interessanti affreschi del ’400, infine la cinquecentesca Villa Lechi, la più scenografica dimora franciacortina.

Il Palazzo Torri, a Nigoline di Corte Franca costruito nel ‘600 come villa fortificata, a fine ‘800 divenne un importante cenacolo culturale, che ebbe ospiti illustri come Carducci, Fogazzaro, Zanardelli.

Il monastero cluniacense di San Pietro in Lamosa, Provaglio d’Iseo, gioiello del romanico, dal cui sagrato si apre l’affascinante panorama sulle Torbiere del Sebino, oasi naturalistica unica nel suo genere in Europa, ideale per delle passeggiate nella natura.

   

eventiEventi 

Franciacortando – 13-14 Giugno. Dedicato alla cultura, all’arte e al gusto : Strada del Franciacorta. Info: 0307760870.

Festival Franciacorta in cantina – 19-20 Settembre. Un festival delle cantine da conoscere con visite guidate e degustazioni, eventi, tour in bus, in bicicletta, a piedi e a cavallo.  Info: 030 7760477.   

Expo – per tutta la durata della manifestazione che si svolgerà a Milano da maggio a ottobre 2015, in Franciacorta, percorsi turistici e pacchetti speciali. 

 

comprareCosa acquistare

Ovviamente tutti i Franciacorta nelle diverse cantine. Ma oltre ai vini vale una visita: 

Cascina La Benedetta – a fianco dell’Abbazia Olivetana, azienda agricola in cui acquistare formaggi tipici. 

Pasticceria Roberto – a Erbusco il regno di Giovanni Cavalleri, 2 torte della Guida Pasticcieri Gambero Rosso e nel clan  dell’Accademia dei Maestri Pasticceri Italiani. 

 

DormireDove Dormire

L’Albereta Relais & Chateaux ***** –  Immerso nella collina Bellavista, è un’antica villa padronale dei primi del Novecento. L'Espace Vitalité,firmato da Henry Chenot, ha dimensioni incredibili e il Parco delle Sculture è un museo en plein air. L'hotel offre 57 camere e suite, tra cui la Cabriolet Suite, il cui tetto si apre alle stelle del cielo al solo premere di un bottone. Dopo un lungo sodalizio con Gualtiero Marchesi, oggi alla guida del ristorante Leone Felice c'è il giovane chef pugliese Fabio Abbatista. Prezzi da 270 euro a notte a camera.

Cappuccini Resort**** – In un antico monastero ristrutturato, si pranza con il sottofondo dei Canti Gregoriani. Suggestiva Spa con il soffitto a volte e la piscina ricavata dalla roccia viva della collina. Camera doppia da 168 euro, compresa la colazione.

 

mangiareDove Mangiare

La Madia – In cima ad un alto colle, lo chef Michele Valotti guida alla scoperta delle eccellenze del territorio. Non solo. In menù compare, per ogni piatto, la provenienza di ogni prodotto utilizzato. Grande spazio alla pecora della Valcamonica, ai formaggi,dal Bagoss al Fatulì della Valsaviore, di cui Michele è un grandissimo intenditore, ma pure alle creste di gallo e animelle. Prezzi contenuti

Le Quattro Terre – In un antico casale del Settecento, Le quattro terre è locanda cantina e ristorante. Una cucina che sa di lago , di terra e di mare con una scelta accurata dei prodotti. 

Dispensa Pane e Vini – Cultura delle materie prime, passione per la Franciacorta, un approccio moderno alla cucina ma ben radicato nella tradizione sono gli ingredienti della cucina della Dispensa.

 

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Elena Barassi

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