È ormai un appuntamento irrinunciabile per i wine lovers ma anche per tutti coloro innamorati del Salento, terra di masserie, città fortificate e torri costiere. Un momento suggestivo, emozionante e ricco di fascino in cui due soli sono i protagonisti principali. Le donne e un’uva molto particolare, il famoso Susumaniello.
La Vendemmia delle Donne alla Tenuta di Jaddico, a pochi chilometri da Brindisi direzione nord, è l’esaltazione e la valorizzazione di una tradizione molto diffusa nel territorio salentino, che ha visto le donne da sempre impegnate in agricoltura, dalla raccolta della frutta, del grano, delle olive e dell’uva. Solo loro, infatti sono in grado di svolgere tutte le operazioni colturali di viticultura secondo un’esperienza ed una sensibilità uniche tramandate nel tempo da madre in figlia. Abili mani, gesti veloci, oltre ad una conoscenza approfondita delle caratteristiche di un vitigno rendono questo momento ricco di suggestione. I canti, i balli, i suoni intensi dei tamburelli nella più tipica tradizione musicale folkloristica della Puglia che danno vita alla conosciutissima pizzica salentina, e i candidi abiti svolazzanti al vento aprono ufficialmente la vendemmia. Che è il trionfo del Susumaniello, un vitigno molto pregiato abbandonato dalla maggior parte dei viticoltori a causa della scarsa produttività, che qui conta viti di ben 75 anni. Una scommessa vincente su tutti i fronti. Il Torre Testa, 100% uve Susumaniello, annata 2011, ha conquistato, tra gli altri, i Tre Bicchieri della Guida del Gambero Rosso 2014.
A Torre Guaceto, per un ultimo tuffo

La riserva naturale di Torre Guaceto. Foto: Tenute Rubino
Il richiamo del mare è un canto di sirene. E qui dove l’Adriatico inizia a diventare Ionio e l’Italia raggiunge, poco a poco, la sua propaggine più orientale, ecco apparire la Riserva naturale di Torre Guaceto, un paradiso di natura e colori. È il luogo dell’acqua dolce, Gawsit (divenuto poi Guaceto), come l’avevano battezzato i turchi che venivano da lontano. Alberi secolari e rare orchidee si mescolano alle creature del mare e ai segni degli uomini che nel tempo hanno abitato questi luoghi di incanto. La torre aragonese domina, da un alto promontorio sospeso sul mare, il resto della Riserva: un territorio che sorprende, cosparso da file di ulivi secolari, vere “sculture viventi”, interrotte solo da muretti a secco, sinuosi “tratturi” e, più in là, alte dune a picco sul mare, un trionfo, d’estate, di bianchi gigli, ginepri secolari e, a ridosso delle dune, la macchia mediterranea, con i suoi intensi colori. Il tempo vola ad osservare le acque chete che in questo scorcio sono di una nuance turchina.
Nella città del gusto per una cena gourmet

Ceglie Messapica, il fascino del borgo antico
Ma la sorpresa è che qui, a pochi chilometri di distanza, sulle ultime propaggini collinari delle Murge, là dove la Valle d'Itria confluisce dolcemente nella piana salentina, sorge Ceglie Messapica, considerata la capitale del gusto della Puglia e del Mediterraneo. Il candore delle case imbiancate a calce è l’elemento che più spicca in questo piccolo luogo caratterizzato da un susseguirsi di corti e piazzette e un dedalo di strette viuzze su cui si ergono archi in pietra viva. Simbolo della città è il Castello Ducale su cui troneggia la torre merlata e i cui ampi saloni sono disseminati di affreschi cinquecenteschi. Il centro vitale è Piazza Plebiscito, inconfondibile con la sua ottocentesca torre dell’Orologio, un unicum nel suo genere grazie ai quattro quadranti che la compongono. Ma Ceglie si sceglie soprattutto per l’eccellenza in campo enogastronomico che si esprime non solo in ristoranti di ottimo livello e nella presenza niente di meno che dell’ALMA, la prestigiosa Scuola Internazionale di Cucina Italiana, il cui rettore è Gualtiero Marchesi, ma anche prodotti che sono delle vere rarità come il biscotto cegliese a base di mandorle e marmellata di ciliegie o i fichi mandorlati. Resta solo da scegliere in quale fra gli innumerevoli locali gourmet passare la serata.
Andar per cantine anche a New York
Tenute Rubino, Tel. 0831.571955, Via Enrico Fermi, 50 Brindisi. A New York I vini delle Tenute si acquistano da Kessler Liquors (23 E 28th St), LaVid (315 Avenue of Americas) e Fermented Grapes (651 Vanderbilt Avenue, Brooklyn).
Dove dormire
Hotel Internazionale, sul lungomare di Brindisi, in un edificio dell’800, con all’interno affreschi e mobili d’epoca. In Ottobre da € 100 la camera, inclusa la colazione.
Dove mangiare
Brindisi
Numero Primo, Lungomare Regina Margherita, 46 Brindisi. Enoteca con ottimi vini e degustazione di tipicità salentine, tra cui saporiti formaggi e salumi
Ceglie Messapica
Ristorante Cibus: un antico convento del XV secolo propone la tradizione culinaria locale rivisitata. Da provare la stracciatella di mucca podolica con tartufo della Murgia e gli spaghettini di grano arso con burrata e pomodori Regina.