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March 11, 2014
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Un vino maturo per un’America matura per il vino. Il Sagrantino sbarca negli States

Maurita CardonebyMaurita Cardone
Time: 3 mins read

È profondamente radicato nel territorio da cui ha origine e che gli regala quel sapore così distintivo. Viene da una ristretta zona dell'Umbria di cui è diventato uno dei migliori biglietti da visita. Il Sagrantino di Montefalco è un vino di carattere ed è con tutta la sua ricca personalità che si presenta agli americani. Marzo è il Sagrantino Month, una manifestazione che torna per il terzo anno a far scoprire questo vino alla Grande Mela e che quest'anno debutta anche a Chicago. Un mese ricco di appuntamenti per conoscere prodotti e produttori del Consorzio Tutela Vini Montefalco. Seminari, degustazioni e accostamenti proposti per tutto il mese nei due negozi Eataly di New York e Chicago.

ospitiLa settimana scorsa l'apertura del calendario di appuntamenti con un pranzo-lezione nella Scuola Grande di Eataly di New York dove una sala piena di addetti ai lavori tra sommellier, rivenditori e giornalisti del settore, ha assaggiato i vini di cinque produttori, accompagnati da pietanze scelte ad hoc per esaltare il sapore del vino. In tavola Perticaia DOCG 2009, Scacciadiavoli DOCG 2008, Antonelli DOCG 2007, Arnaldo Caprai (Montefalco Sagrantino Collepiano) DOCG 2007 e Tenuta di Castelbuono DOCG 2007, cinque vini dai sapori sorprendentemente diversi. A guidare la degustazione Rebecca Mills, DWS, consulente e docente all'International Wine Center, wine columnist della testata online The Daily Meal. Presenti in sala anche alcuni dei produttori che hanno risposto alle domande degli ospiti, si sono raccontati e hanno illustrato tecniche e criteri per creare un vino equilibrato, capace di invecchiare come pochi altri vini.

Quasi estinto negli anni '60, il vitigno del Sagrantino è stato recuperato negli ultimi trent'anni grazie all'impegno di un piccolo gruppo di produttori locali che lo hanno riportato nelle aree che circondano la città di Montefalco e che nel 1979 sono riusciti a ottenere il marchio DOC e nel 1992 quello DOCG. Il nome Sagrantino si deve all'uso di questo vino da parte dei monaci locali nelle funzioni religiose.

Non è un vino facile, dal momento che è una delle varietà al mondo con più tannino, spiegano gli stessi produttori che, proprio per questo, hanno deciso ora di puntare sul mercato americano, finalmente pronto per vini dai sapori più complessi. “Crediamo nei mercati più maturi. Perché il nostro non è un prodotto che piace a chi non è abituato a bere vino – ci ha spiegato Filippo Antonelli, vice presidente del Consorzio – Sui mercati più giovani, come può essere l'Oriente, al Sagrantino ci si arriva dopo. Prima bisogna passare per il Merlot, il Cabernet, il Pinot. L'America è già su un percorso culturalmente più avanzato, quindi riteniamo che sia pronta per il Sagrantino”.

E il vino può diventare anche un modo per promuvere il territorio, soprattutto in una regione come l'Umbria che sul turismo enogastronomico punta molto e a buona ragione. “Facendo assaggiare i nostri vini – ha proseguito Antonelli – vogliamo presentare agli americani anche la nostra regione che è un po' la sorella minore della Toscana, ma forse più autentica e intatta”.

Antonelli

Filippo Antonelli, vice presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco, spiega le proprietà del Sagrantino agli ospiti alla Scuola Grande di Eataly

Il potenziale è ampio perché, se è vero che a New York l'Italia è ormai universalmente vista come sinonimo di bellezza, bontà e qualità della vita, lo stesso non si può dire dell'America più interna dove ancora c'è tanto da esportare. “Come Consorzio, siamo stati lungamente assenti da questo mercato – conclude Antonelli – C'erano i singoli produttori, ma non c'era una strategia complessiva. Ora vogliamo recuperare puntando anche sui territori più interni. Il punto di partenza, però, restano le coste, sia quella Est che quella Ovest, dove la gente è più abituata a bere vino”. Concluso il Sagrantino Month, infatti, il vino dell'Umbria non tornerà a casa ma continuerà con un programma di promozione lungo tutto il corso dell'anno, con degustazioni ed eventi mirati al business, a Los Angeles e San Francisco.

Intanto, a New York, alla Scuola Grande di Eataly, queste mese sono tante le occasioni per assaggiare il Sagrantino e non solo: venerdì 14 marzo, dalle 18:30 alle 20:00, classe Sagrantino DOCG per consumatori; mercoledì 19 marzo, dalle 18:30 alle 20:00, classe mista (Sagrantino e Montefalco Rosso) per consumatori; lunedì 24 Marzo, dalle 18:30 alle 20:00, classe Montefalco DOC per consumatori. Le degustazioni sono guidate dal responsabile vini di Eataly e rivolte a chiunque sappia apprezzare un buon vino. Per tutto il mese, inoltre, i ristoranti di Eataly serviranno Sagrantino e Montefalco Rosso.

 

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Maurita Cardone

Maurita Cardone

Giornalista freelance, abruzzese di nascita e di carattere, eterna esploratrice, scrivo per passione e compulsione da quando ho memoria di me. Ho lavorato per Il Tempo, Il Sole 24 Ore, La Nuova Ecologia, QualEnergia, L'Indro, senza che mai mi sia capitato di incappare in un contratto stabile. Nel 2011 la vita da precaria mi ha aperto una porta, quella di New York: una città che nutre senza sosta la mia curiosità. Appassionata di temi ambientali e sociali, faccio questo mestiere perché penso che il mondo sia pieno di storie che meritano di essere raccontate e di lettori che meritano buone storie. Ma non ditelo ai venditori di notizie.

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