In collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, al via la prima edizione dell’Halloween “Italian Style” dove
Immaginate di vedere tra zombie, vampiri e scheletri raccapriccianti, un antico burattino italiano, o una storica maschera emiliano-romagnola che parla di cultura, arte, storia, identità. Ecco allora che avete preso il biglietto giusto per Italyween, il primo evento della Big Apple dove al carnevale italiano si mescola l’euforia dark-gotica di Halloween.

L’idea brillante nella sua creazione nonché nella scelta del nome, arriva direttamente da un emiliano-romagnolo doc, Riccardo Costa, professore di cinema e presidente della commissione Impresa, Territorio, Made in Italy del Comites di New York, il Comitato degli italiani residenti all’estero che, dopo il cambio di guardia dello scorso anno, si sta dando un gran da fare per offrire supporto e momenti di convivialità ai cittadini italiani e italoamericani presenti sul territorio.
“Quest’anno abbiamo pensato di offrire alla numerosa comunità italiana del Tri-State – parliamo di circa 90mila concittadini conteggiando solo le persone iscritte all’Aire – la possibilità di festeggiare non soltanto il weekend di Halloween, di grande successo in America, ma anche il carnevale italiano che, purtroppo soprattutto in una città grande e dispersiva come New York, rischia di non essere mai celebrato”, ha dichiarato Riccardo Costa.
“In questa occasione – ha continuato il presidente di una commissione che abbraccia anche Turismo e Rapporti istituzionali USA/Italia – abbiamo avuto il pieno appoggio dalla Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo grazie al lavoro straordinario del presidente Marco Fabbri, attraverso l’associazione piacentina Società Val Trebbia e Val Nure con il dott. Diego Segalini. L’Emilia-Romagna è nota al mondo per vantare importanti musei di burattini dove l’arte manifatturiera diventa unica e irripetibile. Visto l’enorme riscontro avuto, non posso che essere contento di questa prima edizione”.

Nell’esclusiva location di Fabbrica, uno dei locali più cool di Brooklyn, la zona un tempo quartier generale degli immigrati italiani tanto da essere ancora chiamata dalle vecchie generazioni “Broccolino”, si è vissuta, per un intera serata, l’atmosfera ilare e scherzosa delle feste in maschera dei due paesi. Su un maxi schermo, la proiezione dei burattini più famosi d’Italia e alcune maschere note a livello internazionale, come il dottor Balanzone, che hanno fatto da perfetta scenografia carnevalesca.
In questa fusione di culture differenti non poteva inoltre mancare il cibo: insieme al classico dolcetto e scherzetto, si sono potuti degustare piatti e vini tipici dell’Emilia Romagna. Per l’occasione infatti, il proprietario di Fabbrica, Alberto Baudo ha pensato allo street food regionale: tigelle, gnocco fritto, piadine e piccole porzioni di lasagne. “Altro che scherzetto, verrebbe da dire” come ha commentato scherzosamente il presidente del Comites di New York, Alessandro Crocco che ha poi fatto una riflessione più profonda sull’impatto positivo di queste attività anche per i più piccoli.
“Promuovere e preservare le tradizioni italiane e qui in America anche quelle italoamericane è tra gli obiettivi principali del Comites di New York. Far respirare l’aria del carnevale italiano e perchè no, insegnare anche alle generazioni dei più piccoli, penso a chi come me ha bimbi nati qui, che oltre al trick or treat o al boo di uno zombie c’è anche la magia di una maschera buffa e goffa come il dottor Balanzone, è importantissimo. I bambini non ci dimentichiamo che hanno bisogno di radici e di ali. Ecco, questo evento senza ombra di dubbio, è servito e servirà nel futuro a creare quelle radici di tradizioni familiari e sociali utili alla crescita anche dei nostri bambini qui in America”.

Presenti all’iniziativa, il Console Cesare Bieller entusiasta del successo dell’evento e l’onorevole Christian Di Sanzo, neoeletto nella ripartizione Nord e Centro America che ringraziando il presidente Crocco e il presidente di commissione Costa, ha così commentato: “Per i tantissimi italiani che vivono all’estero, momenti come questi servono non solo per ritrovarsi ma anche e soprattutto per promuovere, come comunità, la cultura e l’arte del nostro Paese all’estero. Dietro a un burattino non si nasconde solo l’ilarità del Carnevale ma la cultura di una particolare zona, l’identità linguistica di un popolo, l’arte unica e irripetibile di un mestiere come quello del burattinaio, che prima si tramandava solo di generazione in generazione”. “Il lavoro del Comites di New York – ha aggiunto Di Sanzo – è un esempio di come i Comites possano funzionare bene al servizio della comunità all’estero”.
Presentatrice e capo della comunicazione dell’evento, Francesca Di Matteo, founder della società americana di comunicazione StrategicA Communication che ha cosi chiosato in apertura della serata: “Quando mi hanno chiesto cosa ne pensassi di Italyween non ho potuto che esprimere un giudizio positivo abbracciando immediatamente l’idea. Occupandomi di brand italiani che vogliono conquistare il mercato americano mi rendo conto di quanto sia importante promuovere, anche con eventi come questi, il sistema Italia nel mondo”.
A concludere la serata, una lotteria con premi da far gola ed invidia agli americani visti i premi direttamente offerti da ristoratori come Pane&Pasta e Pisillo Panini, Cantina Valtidone, Kiko Makeup, associazione Coni e Fabbri con la sua famosissima e centenaria amarena.
Un grazie particolare è poi andato anche agli altri sponsor, la già citata StrategicA Communication, Fresco Piada e Brindiamo!