Sorridente soddisfatta radiosa anzi: Isabella Rossellini riceve dalle mani di Renzo Arbore e Alice Rohrwacher il premio alla carriera attribuitele dal Rome Film Fest. Ringrazia tutti a cominciare da Arbore: “Ho cominciato a lavorare con lui che mi ha insegnato la grazia e l’allegria e ne ho fatto motivo della mia vita. Come spesso rispondo la curiosità è il mio motore e il carburante sono le risate e questo l’ho imparato da lui. E Alice mi ha offerto l’opportunità di tornare a lavorare in Italia cosa che volevo fare da tanto tempo ed è stato bello con lei, questa meravigliosa regista che condivide con me l’amore per la natura, per la cultura contadina e la paura per quello che sta succedendo nell’ambiente.”
Al festival sono stati proposti parecchi film interpretati da Isabella Rossellini ma anche due dei suoi genitori. “I miei genitori Ingrid Bergman e Roberto Rossellini erano persone meravigliose – spiega Isabella prima della cerimonia del premio – All’inizio, quando ero giovane, avevo bisogno di affermarmi meritandomi le cose. Per questo ho scelto di fare la modella prima di fare l’attrice. Se avessi iniziato come attrice e non fosse andata bene ne sarei stata devastata. volevo crearmi una vita mia al di là della mia famiglia. Oggi se faccio un’intervista e non mi chiedono dei miei genitori sono io che ne parlo. per questo proprio perché loro sono parte integrante della mia storia ho portato qui al Festival un film di mia madre e uno di mio padre. Per mio padre ho scelto Stromboli girato nel 49 quando quella era una isola primitiva. Ora è come Saint Tropez, un posto di villeggiatura, ma allora una delle più belle scene del film è la tonnara, oggi i tonni sono in via di estinzione, vedere la storia cambiare così tanto nel corso della mia vita, il film è stato fatto tre anni prima che io nascessi, è sconvolgente. così come pensare che quando sono nata, nel 1952, eravamo due miliardi di persone sulla terra e già allora mio padre mi diceva: guarda quanti siamo! e ora siamo arrivati a 9 miliardi…..Di mia madre ho scelto il suo ultimo film, Sinfonia d’autunno di Ingmar Bergman. C’è un motivo: nel film c’è una scena in cui la figlia, interpretata da Liv Ullman rimprovera alla madre di essersi occupata poco di lei perché troppo impegnata con la sua carriera. Bergman voleva che lei si sentisse in colpa per questo e lo facesse vedere, era convinto che se una donna aveva una carriera da seguire doveva trascurare necessariamente la famiglia, mamma che aveva avuto 4 figli e non aveva mai trascurato la famiglia, non era assolutamente d’accordo e litigarono moltissimo. Ma Bergman non cambio idea e mia madre interpretò quella scena mostrando invece la rabbia per sentirsi rinfacciare cose che non condivide. Li – aggiunge – Liv Ullman mi ha detto di aver capito quanto fosse grande mia madre come attrice”.
Isabella Rossellini ha cominciato come giornalista per L’altra domenica con Arbore poi come modella per Lancôme e questo l’ha resa famosa in tutto il mondo. però dopo anni di campagne pubblicitarie ad un certo punto a 42 anni le hanno sospeso il contratto.
“Ho chiesto come mai e mi hanno detto che il sogno delle donne era rimanere giovani e io non ero più giovane non rappresentavo quel sogno. Io non capivo perché non sognavo di restare giovane, piuttosto di continuare a essere raffinata ed elegante.” Poi, nel 2016, è tornata a lavorare con Lancôme. “Non sono una sociologa ma ritengo che le cose siano cambiate quando alla dirigenza sono arrivate le donne, questo ha creato inclusività. Gli uomini capivano solo un aspetto della bellezza: la seduzione. Che esiste ma non è l’unico.”
«quando sono rimasta senza lavoro a 40 anni invece di deprimermi, mi sono iscritta all’università e ho studiato etologia, perché mi sono sempre interessati gli animali. poi, incoraggiata dal grandissimo Robert Redford ho cominciato a dirigere i miei cortometraggi.”
E al Festival ha portato 10 corti della durata complessiva di 20 minuti, prodotti da Sundance. “Mia madre un giorno come boutade mi ha detto ‘ho fatto tanti film potrei anche dirigere’, ma sembrava dicesse ‘voglio fare l’astronauta’. Oggi è diverso e ne sono felice. Anche io ho iniziato tardi, dopo 50 anni, a dirigere film e questo forse è il mio rammarico più grande”.
Il suo ultimo lavoro è come attrice ne La Chimera di Alice Rohrwacher dove addirittura si invecchia per il personaggio “Non poi così tanto – svela ridendo – ho solo aggiunto i capelli bianchi che sono la cosa che più indica l’età perché anche le rughe con una buona luce non si vedono. Mi è piaciuto molto lavorare con Alice – conclude – in realtà mi piace tutto quello che faccio, anzi, faccio quasi sempre tutto quello che mi piace.”