Frizzante come uno champagne. Leggero come degli hors d’oeuvres. Il cinema francese ha questa connotazione spesso: storie intrecciate fra il detto e il non detto, fra la passione e l’infatuazione, il tradimento e tutte le combinazioni di ménage. Trois Amies, presentato all’81esima Mostra del Cinema di Venezia, è il primo film francese in concorso. Piacevole racconto dell’amicizia di tre donne (Camille Cottin, India Hair and Sara Forestier) che insieme si sostengono e si tradiscono.
Raccontato da una voce fuori campo, stratagemma narrativo usato anche in un film di tutt’altro genere presente al Festival, la serie televisiva Disclaimer di Cuaron, Trois Amies segue Joan che non è più innamorata di Victor, ma non riesce a dirglielo e quando glielo dice lui si ammazza. Segue anche Alice, sua grande amica, che pure non è innamorata di Eric, ma si sente tranquilla in un rapporto senza passioni. E Rebecca, la terza amica, che mentre riceve le loro confidenze, ha una storia proprio con Eric. E via avanti così fra piccoli colpi di scena senza troppi drammi.

“Mi piacciono i personaggi che sbagliano, ci riprovano e continuano a sbagliare – ha spiegato il regista Emmanuel Mouret – i personaggi che si perdono nei loro sogni o nelle loro ossessioni e che perdono ripetutamente la strada solo per trovare un’altra direzione, e poi un’altra, e così via. Provo tenerezza per quei personaggi che vorrebbero essere migliori di quello che sono ma non ci riescono mai davvero. Tranne qualche volta. Provo tenerezza per quella goffaggine crudele ma costruttiva che fa parte della nostra condizione umana, essere sommersi da storie, ideali e desideri tanto quanto dai colpi di fortuna e dai pericoli della realtà.”
“Ogni personaggio ha un suo percorso di vita che esula da qualsiasi codice etico – aggiunge Camille Cottin – la sua migliore amica la tradisce con suo marito, e lei si invaghisce di un pittore sognato e incontrato al telefono e da lì nascerà un’altra storia.”

Complessità fortuita è il titolo del romanzo di uno dei protagonisti, non un titolo casuale, perché si applica perfettamente alla storia di Mouret. Tornato a Venezia dopo aver presentato nel 2007 Shall we kiss? alle Giornate degli Autori, il regista ha già diretto Lascia che Lucie lo faccia! , Mademoiselle de Joncquières o Le cose che diciamo, Le cose che facciamo. Interpretato anche da Vincent Macaigne, Damien Bonnard and Gregoire Ludig, uscirà in Francia il 6 novembre.