Non sarebbe Festival se non ci fosse uno scandalo, almeno un caso, qualcosa di cui discutere oltre alle decine di film, le star, i tappeti rossi, la madrina e il suo bagno di rito nelle acque del Lido. Quest’anno, per la 81esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, il caso arriva il primo giorno con la sospensione delle proiezioni del film The Antique della regista georgiana Rusudan Glurjidze, in concorso alle Giornate degli Autori. Doveva essere proiettato oggi, e invece no, scomparso dal programma del 28 e 29 agosto, rimane ancora la possibilità di vederlo il 6 settembre, ma i biglietti per quella data non sono ancora andati in vendita, il programma recita “le date saranno presto disponibili”, chissà, quindi. Chissà che la vertenza non si risolva. Perché il film è stato fermato con decreto d’urgenza del Tribunale di Venezia, accogliendo il ricorso dalle società Viva Film (Russia), Avantura Film (Croazia) e Pygmalion (Cipro), produttori di minoranza, per presunta violazione di copyright. Un vero e proprio tentativo di censura, invece, protesta la regista, che a Variety spiega: “All’inizio abbiamo avuto problemi con il Ministero della Cultura Russo che ci ha chiesto di eliminare una serie di scene. Il team georgiano si è rifiutato, allora sono arrivati i tentativi di impedire le riprese, infine la confisca del materiale alla frontiera. Fortunatamente due copie si sono salvate. A quel punto hanno cercato di bloccarlo.”
“Il dispositivo del provvedimento citato non inibisce la proiezione. – hanno fatto sapere i curatori della sezione del Festival – Riteniamo che, nello spirito delle Giornate degli Autori, il nostro primo dovere, condiviso con le associazioni degli autori cinematografici italiani promotrici della nostra rassegna, sia la difesa del diritto d’autore e quindi della regista Rusudan Glurjidze, presente a Venezia”. E hanno aggiunto: “Riteniamo altresì che la deliberazione del giudice del Tribunale di Venezia vada allo stato attuale seriamente presa in considerazione in attesa di ulteriori sviluppi. Ciò detto faremo tutto quanto possibile, nel rispetto del diritto, ma anche della libertà espressiva dell’autrice, per sostenere l’esistenza stessa dell’opera e la sua visibilità a Venezia nei prossimi giorni”.
Scritto dalla regista e un Anonimo, girato in parte a San Pietroburgo, e coproduzione di Georgia, Svizzera, Finlandia, Germania, The Antique, titolo originario Antikvariati, è la storia di un giovane georgiano, Lado coinvolto nel contrabbando di mobili antichi dal suo paese alla Russia, della fidanzata Medea, e di un anziano russo che le vende la casa ma continua a viverci. I tre si trovano a San Pietroburgo quando i georgiani iniziano a venire deportati in massa dalla Russia, tra loro pure Lado. La didascalia che introduce il film non lascia dubbi: “ispirato alla brutale e illegale deportazione di migliaia di georgiani messa in atto dal governo russo nel 2006”.
La regista Glurjidze ha sempre cercato di raccontare la situazione del suo paese. Il suo House of Others, Grand Prix al Festival di Karlovy Vary nel 2016, è stato il candidato della Georgia agli Oscar di quell’anno. Raccontava le conseguenze della guerra del 1992-93 in Abkhazia seguendo le vicende di due famiglie devastate dal conflitto. “Nei miei lavori precedenti – ha detto – mi sono sempre avventurata nel complesso panorama politico del mio paese cercando di raccontare avvenimenti che non compaiono nella narrativa occidentale. The Antique racconta la deportazione brutale e illegale dei miei compatrioti attraverso le storie di quattro personaggi. Come in The House of Others intreccia realtà e immaginazione per mostrare con delicatezza e insieme potenza le realtà difficili e dolorose dell’immigrazione e la crudeltà imperiale russa.”