In zona Lido continua lo spettacolo di stili e look da red carpet. Anche per la sesta serata tanto make-up no make-up, che si attesta vero protagonista di Venezia 80. Il sesto atto, però, è stato Maison Valentino – per la presenza del creative director Pierpaolo Piccioli, se vogliamo – e soprattutto per la black tie. L’accessorio che ha ispirato le recenti collezioni della casa romana, si è preso la passerella del Lido, appunto.
A tal proposito, la cravatta dell’attrice Kasia Smutniak – che quest’anno ha debuttato anche come regista – ci ha convinti solo a metà. Peccato, perché la versione in stile nature di tutto il resto – dai capelli al trucco – è stata perfetta.
Dello stesso stile di Kasia, Jacob Elordi, che, ospite alle ultime sfilate di Piccioli non poteva esimersi. Jacob rocks! D’altronde è il grande Elvis di “Priscilla”.
Signore e signori, la madrina della kermesse Caterina Murino, passa la quinta prova. Pure quella. Per il ritorno all’abito da gran sera sceglie il monospalla plissè. Il gioco del bianco e nero le dona, così come sono azzeccati il trucco smoky e l’acconciatura da diva. Lezione di beauty.
In bianco, ma total, anche Rocio Muñoz Morales, la madrina dell’edizione 79 del Festival di Venezia. L’attrice spagnola, in abito a colonna con tasche a filetto di king Giorgio – Armani – ha scelto un look sleek con maxi treccia. Ringraziano i gioielli in gran risalto. Preziosissima!
La giovanissima Lou de Laâge, invece, conferma la tendenza del trucco c’è ma non si vede. L’attrice francese, protagonista del fuori concorso di Woody Allen, è proprio tres chic!
Sofia Coppola, la regista più attesa a Venezia, è apparsa in total black. Mantellina già vista, cerchi in oro da lunch con le amiche, resta l’eleganza semplice. Per il look acqua e sapone è da Oscar.
Scelta simile – total black sul tappeto rosso – per la musicista giapponese Eiko Ishabashi, dalla cui idea è nato “Evil does not exist”. Il look divisa militare dell’esercito giapponese indossata con sandali geta è apparso chiaro fin da subito, la veletta meno. Che confusione!