Una speculazione dentro l’animo di diversi personaggi è il senso del lavoro del regista francese Thomas Kruithof, che ha aperto la sezione parallela Orizzonti con il suo film Les Promesses.
Nel film il regista scandaglia gli aspetti più intimi dei personaggi rivelando come la mistura di sentimenti di solidarietà e volontà di buoni propositi possa convivere con impulsi di forte ambizione, competizione e gelosie. In parallelo all’analisi dei sentimenti umani, con vizi e virtù, il film denuncia la condizione sociale di degrado e di abbandono delle periferie parigine contrassegnate dalla povertà, disoccupazione e condizioni abitative insalubri.
Mentre emergono le forti personalità dei due protagonisti Clemence, interpretata da una superba Isabelle Huppert, e Yazid, interpretato da un convincente Reda Kaleb, gli abitanti del quartiere, che occupano palazzi fatiscenti, rimangono nel background della storia. La loro sofferenza, la sofferenza collettiva invece primeggia.

Clemence, sindaca del quartiere degradato della periferia di Parigi, ha combattuto durante tutta la sua carriera politica per la difesa delle minoranze abbandonate e dimenticate. Il suo impegno è supportato dalla collaborazione di Yazid, dirigente municipale. Per entrambi, l’ obiettivo del loro impegno politico è migliorare le condizioni abitative degli emarginati. L’integrità morale di Clemence, tuttavia, traballa nel momento in cui le si presenta e le si ‘promette’ un incarico ministeriale. Allo stesso tempo traballa anche la solidità delle sue promesse nei confronti degli abitanti del quartiere degradato, nonché suoi elettori.
Lungo questa struttura, nel film si dipanano gli intrecci delle storie individuali e sociali, con un ritmo ben equilibrato. Le promesse sono il ‘fil rouge’ del film, un misto di onesti e fatui impegni che servono per contrastare il malessere giornaliero della gente, i cui volti emanano un misto di senso di umiliazione, avvilimento e mortificazione. Thomas Kruithof è riuscito a ben rappresentare il connubio esistente tra le condizioni individuali e quelle sociali, individuando in tal modo una originale chiave interpretativa dei fenomeni sociali. Il pubblico ha ricompensato il suo lavoro artistico con un generoso applauso al termine della proiezione, che ha battezzato nel migliore dei modi l’inizio di una delle sezioni più interessanti del festival, Orizzonti.