Marina Castelnuovo è da sempre l’Altra Liz, l’Alter ego di Liz, Liz Taylor bis o l’Ambasciatrice di Liz nel mondo, come è stata ribattezzata in diverse importanti e speciali ricorrenze. Attrice, presentatrice e negli ultimi anni soprattutto imprenditrice di successo, la sosia ufficiale della indimenticabile Diva hollywoodiana è stata spesso a sua volta protagonista diretta di vicende internazionali. Un po’ perché ha sempre calcato i red carpets più importanti del mondo; un po’ per aver fatto parte di prestigiosissimi appuntamenti legati allo show-biz di Hollywood, tra cui la Notte degli Oscar; un po’ per aver presenziato a cene della amfAR, l’organizzazione non governativa impegnata nella ricerca per la cura contro l’AIDS; un po’ anche perché la sua vita si è per qualche strano segno del destino incrociata ad un certo punto con Bill Clinton e la Casa Bianca nel periodo dello scandalo Lewinsky. Andiamo però con ordine. Oggi Marina vive a Varese, nella sua casa museo-privato, adibita a bed and breakfast di lusso, da svariati anni cornice di accoglienza per visitatori da tutto il mondo. Una casa che del resto ha visto il passaggio, nel percorso artistico ultratrentennale della sua proprietaria, di protagonisti delle scene mondiali come Buzz Aldrin, che assieme ad Armstrong si rese artefice del primo allunaggio.

A pochi giorni dall’anniversario della nascita di Liz Taylor (Londra, 27 Febbraio 1932) e a meno di due mesi dal decennale della morte (Los Angeles, 23 Marzo 2011), le telefono per chiedere un suo ricordo della indimenticabile Diva, e ne approfitto per intavolare con lei, esperta di costumi americani, quale sia la sua opinione anche degli ultimi tragici avvenimenti occorsi in America e legati alla Presidenza Trump. E finiamo in realtà per parlare un po’ di tutto.
Tra circa un mese Liz compirebbe 89 anni, se fosse ancora viva. Invece, è mancata dieci anni fa.
“Per la stima e l’ammirazione che ho sempre avuto nei confronti di Liz Taylor, ho erroneamente creduto che fosse immortale! La ricordo con grande affetto ed il dolore per la sua scomparsa è stato molto grande. La mia carriera non ne ha risentito dopo la sua scomparsa, anzi: la mia figura si è in parte anche rivalutata, perché la stampa nazionale ed internazionale ha scritto che Liz continua a rivivere in me, Marina Castelnuovo, mettendo in risalto il fatto che portando avanti la sua immagine, ne tengo vivo il ricordo, facendola conoscere alle nuove generazioni (altrimenti, anche il suo nome finirebbe nel dimenticatoio come sono purtroppo finiti moltissimi miti, soprattutto hollywoodiani)”.
Quando nasci dal punto di vista artistico, Marina? Facciamo un salto indietro nel tempo.
“Artisticamente nasco il 20 maggio 1992 al Festival del Cinema di Cannes, invitata dall’Associazione newyorkese amfAR, fondata e presieduta da Liz Taylor. La prima tappa importante è stata l’aver realizzato un calendario con i divi hollywoodiani con i quali ho lavorato o fatto serate di gala. Come attrice di cinema ho collaborato con i più famosi registi italiani, ed in Francia con una tra le più importanti registe, la belga Agnés Varda. Come conduttrice, ho avuto molte gratificazioni nel presentare serate di gala in Italia e all’estero, avendo la fortuna di essere poliglotta grazie ai miei studi linguistici a Londra e a Parigi, dove ho vissuto a lungo. Come scrittrice, invece, ho scritto il volume autobiografico e fotografico intitolato ‘Liz & Io’ – un autentico falso d’autore – che racconta che effetto faccia essere lo specchio di un’altra persona; cosa accada nel conflitto tra il corpo e lo spirito. Tanti gli aneddoti, le curiosità, gli incontri glamour e i divertenti scambi di persona raccontati. Ho concluso probabilmente di assomigliare a Liz quando ho girato il film sulla mia vita, interpretando Marina Castelnuovo e non Liz Taylor. Il docu/film ‘Io & Liz’, infatti, nasce proprio perché tratto dal mio libro ‘Liz & Io’, e parla della mia vita vissuta in parallelo ed in simbiosi con quella di Liz Taylor, ma con una ‘mediatizzazione’ ed una visibilità tali che mi hanno dato modo di essere richiesta in prima persona, come Marina Castelnuovo, nel jet set internazionale e nel gotha mondiale, invitata agli eventi più importanti e prestigiosi (non solo a Hollywood, ma anche ai vari Festival del Cinema di Cannes, Venezia, Berlino; alle sfilate di moda più ‘glamour’ a New York, Londra, Parigi, Milano). Dopo la scomparsa di Liz Taylor, grazie alla TV di Stato della Svizzera Italiana (RSI LA 1) che ha trovato la mia esistenza accattivante, coinvolgente, curiosa ed unica nel suo genere, ho avuto la gratificazione di girare un film proprio sulla mia vita”.

Ma è vero che negli Stati Uniti tu hai un francobollo, o è leggenda metropolitana? Il tuo essere sosia di Liz Taylor è un avvincente destino che si è realizzato in molti modi.
“La storia del francobollo è verissima, quale leggenda! Nel 2007, per celebrare una tappa temporale importante della mia carriera artistica, gli Stati Uniti mi hanno dedicato un ‘francobollo personalizzato’ di 39 centesimi di dollaro con la mia effigie, che ha corso legale, autorizzato dalle Poste Americane. Ho anche realizzato una prestigiosa collezione di altissima bigiotteria con pezzi unici, presentata con grande successo al Festival del Cinema di Venezia, ispirata ai gioielli di Liz Taylor che hanno fatto la storia, e che hanno avuto copertine e ribalte internazionali, indossati dalla grande diva in numerose occasioni mondane.
Trovo che il ruolo di sosia fine a se stesso sia molto riduttivo, perché può sembrare che io abbia rubato ‘l’identità’ a Liz Taylor e basta; invece, questa situazione mi è servita da trampolino di lancio e mi ha agevolata nell’essere poi un personaggio; bisogna avere infatti la giusta misura in tutto per separare il proprio ruolo da quello dell’originale, e non si deve mai cadere nell’errore di immedesimarsi troppo nel vip rappresentato o di lasciarsi coinvolgere più di tanto. Solo così ho potuto affrontare in questi 30 anni di carriera artistica il difficile ruolo della dualità fisica e psicologica, riuscendo a mantenere i miei equilibri e la mia personalità, coltivando anche le mie ambizioni ed i miei progetti non di sosia, ma di personaggio a sé”.

Se dovessi definire la Liz che tu ti ricordi con soli 3 aggettivi, quali useresti?
“Attrice eccezionale, bellezza sconvolgente e umanità profonda. Due meritatissimi Premi Oscar: i suoi film mi hanno sempre coinvolto emotivamente; era una persona di rara bellezza (vista poi da vicino lo era ancor di più, vi assicuro), con degli occhi magnetici, intensi, di un blù profondo come il mare e non viola come si racconta. Un mito che ha saputo ogni volta risollevarsi, reagire e combattere contro i gravi problemi di salute che l’assillavano. Una madre adorabile e premurosa ed una grande imprenditrice. Inoltre, il suo impegno umanitario mi ha sempre emozionato.
Ho incontrato personalmente Liz Taylor diverse volte; la prima è stata al Festival del Cinema di Cannes dove dava, anche lei per la prima volta in Europa, una delle serate di Gala per raccogliere fondi per la lotta contro l’Aids organizzata dalla amfAR: trattasi di cene di altissimo livello tra lussi e sfarzi che si tengono in tutto il mondo nelle quali partecipano personaggi facoltosi conosciuti internazionalmente, attori hollywoodiani e non solo, ogni volta con un incasso finale elevatissimo che aiuta a portare avanti la nobile causa per sconfiggere questa terribile malattia. In seguito, ho poi rivisto Liz Taylor a Hollywood in occasione della ‘Academy Awards’ Notte degli Oscar, dove sono stata più volte invitata”.
Sei stata anche coinvolta, tuo malgrado, in uno scandalo americano. Ce ne vuoi parlare?
“Lo scandalo che mi ha vista coinvolta è stato quello del ‘sexgate’, per il quale sono stata chiamata a Washington a testimoniare dallo stratega della difesa di Bill Clinton, David Kendall, facendo perdere credibilità a Monica Lewinski ed aiutando così l’ex Presidente a ridimensionare la vicenda e a far cadere un importante capo d’accusa. Ne hanno parlato i giornali all’epoca; senza riesumare dettagli che sono stati pubblici, con una mia testimonianza ho contribuito a scagionare in parte Bill Clinton dalle infamanti accuse. Una lettera di ringraziamento da parte dell’ex Presidente ed un invito alla Casa Bianca per il suo secondo insediamento sono stati per me gesti umani importanti, e li ho apprezzati. Io all’epoca feci del resto solo il mio dovere: testimoniai la Verità”.
Donald Trump/Joe Biden: tu hai conosciuto bene la presidenza Clinton, ma ti sarai fatta una idea sia di Trump che di Biden. Quale è?
“In effetti ho conosciuto bene ed ho continuato a seguire la presidenza Clinton per tutti gli anni in cui è stato al potere; l’idea che mi sono fatta su Trump non è delle migliori, avvalorata anche dai commenti e dai giudizi succedutesi negli anni dei numerosi ospiti americani nella mia casa, Villa Liz, i quali avevano una pessima opinione del loro leader; è stato inevitabile ascoltare i loro racconti, che definivano Trump un uomo narcisista, vanitoso, aggressivo, arrogante e prevaricatore, anche nelle scelte politiche; insomma, il Tycoon è stato sicuramente un Presidente che non ha guardato in faccia a nessuno e che non ha esitato ad eliminare chi nel suo cammino non gli serviva o non gli obbediva. Non ho attualmente una precisa idea su Joe Biden, anche se dà l’impressione di essere una persona autorevole e solenne; al momento, sappiamo che ha avuto una vita segnata da disgrazie e lutti famigliari importanti che dovrebbero avere fatto di lui una persona solida, forte, umana e sensibile. Sono solo un po’ scettica sulla sua età: vicino agli 80 anni, non si presenta sulla carta come un Presidente ideale per governare un Paese come gli Stati Uniti, che richiede tanto dispendio di energie, di forze, di dinamismo e di lucidità. Fortuna che ha scelto una vice, Kamala Harris, che fa sperare sicuramente in una America progressista e vincente! In questi giorni sto provando molta tristezza, vergogna ed incredulità per ciò che sta succedendo a Washington al Campidoglio, il Tempio della Democrazia statunitense, e condanno fermamente gli incresciosi e sanguinari fatti accaduti a Capitol Hill; ora toccherà a Biden riunificare un Paese davvero ferito e lacerato”.

Sei innamorata dell’America? Quando è l’ultima volta che l’hai visitata?
“Sono sempre stata affascinata ed attratta da un paese come gli Stati Uniti, anche perché da ragazza ho fatto l’accompagnatrice turistica per una famosa agenzia viaggi, la quale mi aveva assegnato destinazioni come gli Stati Uniti, l’Africa, il Medio Oriente e l’Europa, e mi ci recavo spesso; posso dire di avere una buona conoscenza di quel Paese, dall’Atlantico al Pacifico, e mi piacerebbe tanto vivere a New York: una città stimolante, dinamica e caotica; peccato solo che sia molto fredda. L’ultima volta in America sono stata prima a Los Angeles, alla Notte degli Oscar, nel 2014, e a seguire nella Big Apple al leggendario, storico e celeberrimo Hotel Plaza, dove mio marito ed io alloggiavamo spesso nei nostri viaggi insieme. In questo lussuoso hotel in stile neorinascimentale situato di fronte a Central Park, prima che chiudesse definitivamente i battenti a settembre 2014, vi era solita alloggiare anche Liz Taylor, e fu location di innumerevoli ed importanti set cinematografici. Oggi mi risulta essere stato trasformato in un condominio di lusso”.
Hai contatti diretti con qualche comunità italo – americana?
“Direttamente no, ma sono a conoscenza che a Ellis Island, isolotto sul fiume Hudson nella Baia di New York, che molti sanno essere nota come l’Isola dell’immigrazione, sbarcarono ai tempi centinaia e centinaia di monteleonesi in cerca di fortuna (Monteleone di Puglia in provincia di Foggia è il paese dove nacque il mio adorato marito, Matteo, mancato qualche anno fa). Inoltre, ho appreso la storia del flusso emigratorio proprio perché anche dei progenitori di mio marito diedero il loro contributo alla crescita della grande America a Ellis Island, ricordata anche – lo sottolineo – come “L’Isola delle Lacrime”. Mi piacerebbe, sai, condurre un programma negli States, magari in lingua americana; tutto al femminile sulla bellezza, sulla seduzione, sulla femminilità. Potrei dare consigli pratici su come vestirsi, truccarsi…Invece, una cosa che non ho ancora fatto e che forse, in fondo in fondo, auspico di realizzare, è quella di girare un film sulla vita di Liz Taylor con tutto il ‘glamour’, i lussi, gli sfarzi e le ostentazioni che l’hanno circondata, compresi i capricci, i diamanti e gli 8 mariti”.