È sempre difficile, difficilissimo, scrivere di un amico. Perché rischi di pagare il prezzo della scelta di averlo fatto. Perché l’articolo può piacere, perché magari hai esagerato, o perché hai sorvolato sui suoi difetti. Le uniche attenuanti riguardano il modo con cui lo fai. Se scrivi con il cuore allora tutto diventa possibile. In un solo pomeriggio ho visto tutte le puntate di questa produzione straordinaria di Netflix. Ero spinto dal racconto che un amico mi aveva fatto dei giorni in cui è stato girato. E vi confesso ho provato un grande orgoglio nel rivedere tutte le espressioni del suo viso nel piccolo schermo. Provo a raccontarvi queste emozioni.
Uscita da qualche settimana su Netflix, colosso dello streaming a livello internazionale, la serie “Barbarians” sta riscuotendo un enorme successo da parte della critica e del pubblico. Le classifiche dimostrano come la serie sia la prima in classifica in 47 paesi in tutto il mondo.

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Sono sei gli episodi che vedono lo svolgersi delle varie vicende che portarono alla battaglia della foresta di Teutoburgo, chiamata anche “clades Variana” (la disfatta di Varo).
Questo momento storico si svolse nell’anno 9 d.C. tra l’esercito romano guidato da Publio Quintilio Varo e una coalizione di tribù germaniche comandate da Arminio, ufficiale delle truppe ausiliarie di Varo, ma segretamente anche capo dei Cherusci.

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Una delle più gravi disfatte subite dai Romani, riportate in tutti i libri di storia e di letteratura latina. Devo dire che la storia romana mi ha sempre appassionato e quando, tra le pagine dei libri, leggi ciò che è accaduto ti senti catapultato in quella realtà e immagini di vivere quelle imprese avventurose, quelle battaglie e quelle vicissitudini, identificandoti con una delle tante personalità narrate.
La modalità con cui i fatti vengono raccontati rende la serie travolgente e davvero appassionante. Dopo aver gustato il primo episodio non puoi non aspettare, con moltissima suspense, di vedere tutti gli altri. Grandioso il cast degli attori e in particolare voglio evidenziare l’interpretazione di uno dei protagonisti principali: Gaetano Aronica, nel ruolo del governatore Publio Quintilio Varo.

Gaetano Aronica è agrigentino ed è il Presidente della Fondazione Teatro Pirandello di Agrigento.
A lui sono legato da profonda stima e amicizia e devo dire che, vederlo recitare in questa spettacolare serie, mi ha emozionato tantissimo. Conoscevo le sue grandi doti e le sue capacità di interpretazione, ma in questa serie televisiva ha superato ogni più rosea aspettativa ed io sono onorato e fiero di essere suo amico.
Gaetano, oltre ad essere un eccellente attore, mostra la sua grande umanità e i suoi valori in ogni momento della recitazione. Secondo me questo è il grande segreto del suo successo: mostrare a tutti se stesso e l’amore per il suo lavoro.
Nel personaggio di Publio Varo riesci a leggere l’intensità dei momenti e attraverso le espressioni del suo volto, i suoi sguardi intensi. Cogli un’immagine viva e reale del governatore romano. Ha lavorato moltissimo, direi intensamente, per mostrare a tutti la personalità di Varo e ci è riuscito alla perfezione.

Ha raccontato, intervistato a Fattiitaliani.it da Giovanni Zambito, di essere stato contattato dalla sua agenzia, la Linkart di Roma, per un provino internazionale con Netflix. Impegnato col Teatro Pirandello ha fatto un self-tape ad Agrigento, un provino filmato da se stesso, che la sua agenzia ha inviato all’ufficio casting. Dopo circa una settimana gli è stato comunicato di essere stato scelto e che i due registi, Barbara Eder e Steven Saint Leger, lo avevano selezionato senza alcun dubbio tra 400 attori italiani. In realtà, avrebbero potuto scegliere anche un altro attore di un’altra nazionalità e invece hanno voluto proprio lui.
Il suo provino era risultato il migliore, ma ancora in italiano e in inglese, nessun accenno alla recitazione in latino. Infatti, la decisione di recitare in lingua latina è avvenuta di notte, in contatto telefonico con la regista Barbara Eder, la Gaumont e Netflix, una specie di intrigo internazionale meraviglioso – lo ha definito lui.
Gaetano, durante l’intervista, ha anche affermato di aver letto la sceneggiatura ed averla trovata fin dal primo momento meravigliosa. Ha aggiunto che a suo parere la sceneggiatura è tutto, o almeno quasi tutto, perché senza quella non si potrà mai realizzare un buon film, anche se sul set ci sono solo premi oscar a recitare.

La vicenda lo ha appassionato al punto tale da chiedersi se davvero sarebbe stato Publio Quintilio Varo o stava sognando. Ha capito di vivere una favola strepitosa ed incredibile.
Ha spiegato che il suo rapporto con tutti è stato straordinario, non ha mai avuto nessun problema sul set e si è sentito molto coccolato e amato. Nel party di fine lavorazione film a Budapest, la produzione ha deciso di dare una password molto originale agli invitati: VARUS, il nome del suo personaggio. In quel momento, Aronica, ha capito di essere entrato nel cuore di tutti e questo avrà sicuramente un futuro. Non ha rivelato dettagli, ma ci aspettiamo un seguito e nuove sorprese.
Insomma, quando vedi Gaetano recitare, per la prima volta, non puoi fare a meno di seguirlo in tutti i suoi film, le serie televisive o in tutti i suoi spettacoli.

Viste le sue qualità, e i suoi traguardi, avrebbe potuto dimenticare le sue origini, ma non lo ha mai fatto e ha scelto di tornare sempre ad Agrigento. In diverse interviste ha sottolineato che le sue radici sono in Sicilia ed è legatissimo alla sua terra. Oggi è felice per lui e per la città di Agrigento.
Non mi resta che augurare a Gaetano il successo che merita e di ottenere ancora grandi conferme a livello nazionale e internazionale. Io aspetterò impaziente, con tanta emozione e trepidazione, di rivederlo recitare altri personaggi importanti, di apprezzare le sue regie e applaudire in silenzio. E magari di scrivere ancora su di lui, ma sempre con il cuore.