Nelle acque ancora calde della laguna che bagna l’Arsenale di Venezia e con la complicità della oscurità notturna, è stato proiettato il 9 settembre, il cortometraggio ‘Waiting for Woody” con la regia di Claudio Napoli. La proiezione è stata preceduta da una performance di artwork dell’artista italoamericano Marco Gallotta, le cui opere sono in molte delle collezioni private dello star system mondiale. Il corto è stato presentato a Venezia in anteprima mondiale per iniziativa della “Boat-In Campari”. Il pubblico è stato invitato ad accomodarsi all’interno di ondeggianti barche e a guardare il grande schermo che si rivolgeva verso l’acqua. Una scenografia affascinate. L’iniziativa è stata promossa dalla Campari che ogni anno dedica, durante i giorni del festival del cinema di Venezia 5 serate per la proiezioni di selezionati cortometraggi al fine di promuovere il lavoro di giovani e nuovi registi.
La biografia professionale del regista Claudio Napoli (Premio David di Donatello 2006 per i Migliori effetti visivi di Romanzo Criminale e collaboratore de La Voce di New York) non lascia dubbi sulla qualità del prodotto. Il corto è stato coprodotto da Okozoko, Alfiere Production di Daniele Urciuolo, è ideato, scritto e interpretato dall’attore poliedrico Yari Gugliucci (lungometraggi di successo come “Ferdinando e Carolina” di Lina Wertmuller). “Waiting for Woody” è con la partecipazione straordinaria dell’artista italoamericano Marco Gallotta.
Sullo sfondo di una Manhattan in continuo cambiamento, un attore (Yari Gugliucci) si pone delle domande esistenziali: perché́ non è stata inventata una parola magica che cancelli la maleducazione? Il sesso è sopravvalutato come l’uso dell’inglese e delle diete? La tecnologia ci ha salvati o ci ha resi schiavi?
Nel frattempo un artista (Marco Gallotta) compie la sua opera. E’ ammutolito dal caos che lo circonda e dal comportamento nevrotico dell’amico sull’orlo di una crisi di nervi.
Non resta che trovare un genio che abbia le risposte a tutti gli interrogativi sulla vita. Waiting for Woody (Allen).
“Waiting for Woody” è un originale e concitato monologo di un uomo che si interroga e cerca risposte offrendo insoliti e ironici spunti di riflessione” ci spiega il regista.
Ha privilegiato l’immediatezza, la spontaneità e l’essenzialità̀ delle immagini perché come ci spiega Napoli “la mia intenzione era quella di fotografare le sensazioni e cosi ‘catturare’ la recitazione degli attori in maniera estemporanea e veritiera. Le immagini dovevano valorizzare il particolarissimo flusso di coscienza creato e interpretato splendidamente da Yari e il tratto artistico di Marco” ha chiarito il regista.
La New York rappresentata è una città poliedrica, una città che con la sua energia riempie ogni immagine. Un luogo in continua evoluzione, ma nello stesso tempo immutato ed eterno.
Il lavoro rivela un lavoro certosino del montaggio “ Si infatti il montaggio ha arricchito di elementi, suggestioni, intuizioni. E proprio in questa fase, lavorando sugli inserti, ho provato a far affiorare la presenza del grande Maestro. È stata una bella sfida giocare con tutte le componenti del racconto e trovare la giusta coesione. Un’esperienza bellissima di cui ringrazio Yari Gugliucci e Marco Gallotta, amici e artisti che stimo da tempo”.
Interessante anche la creazione della sceneggiatura che, come ci racconta Napoli è nata sui tavoli del dei bar, utilizzando, come notebook, le tovaglie di carta delle trattorie e dal parlare e riflettere delle nostre menti. Il corto è in bianco e nero e della durata di 13 minuti. Appunto il tempo di bere un Campari!