Anche quest’anno la Voce di NY cerca di anticiparvi alcune tra le più belle campagne che vedremo al Festival di Cannes, che domenica entra nel vivo. Come accade ormai da molti anni, non si tratta sempre e solo di spot, ma di idee che sfruttano tutti gli strumenti che la comunicazione oggi è in grado di attivare. Fa piacere notare che dietro alcuni di questi lavori ci sono degli italiani che vivono e lavorano a New York con grande successo. Il primo è proprio lo spot probabilmente più amato dell’anno: “It’s a Tide Ad”. Presentato a milioni di americani durante il Superbowl, la campagna (super candidata a un Grand Prix) ci dimostra, senza mostrare mai nemmeno una macchia, come ovunque ci sia del bianco immacolato, ci sia il detersivo Tide. E lo fa irrompendo negli spot di altri prodotti, abilmente ricostruiti. La interpreta Jim Hopper, l’amatissimo sceriffo di Stranger Things, per la prima volta alle prese con la pubblicità. L’idea è della Saatchi&Saatchi di New York, e tra i suoi autori c’è Jacopo Biorcio, un giovane art director in città da soltanto un anno. – Non avrei mai pensato di avere una possibilità del genere dopo soltanto un anno qui – mi racconta – Su questo progetto ha lavorato tutta l’agenzia ma alla fine l’idea di non mostrare mai una macchia è risultata vincente -. Gli chiedo se sia stato complicato mettere insieme tutti quei brand per costruire un’operazione del genere. – Complicato, ma diventa tutto molto più semplice se i vertici della Procter & Gamble si innamorano dell’idea e decidono di coinvolgere le loro altre marche – chiude Jacopo.

Un’altra campagna italiana che non resterà a guardare è quella ideata dalla coppia Luca Lorenzini/Luca Pannese, che qui lavorano con successo da diversi anni. La loro idea per Diesel è stata quella di “sdoganare” per la prima volta le contraffazioni del brand, facendolo diventare un super ambìto DEISEL, e creando addirittura un temporary store che vendeva falsi capi Diesel/DEISEL a NY. La loro campagna “Go with the fake” ha non solo collezionato in giro premi e lodi, ma anche una spasmodica – quanto infruttuosa – caccia al capo contraffatto, diventato più prezioso dell’originale. Chiedo ai Luchi: “Quando avete capito che la campagna avrebbe funzionato?” Mi rispondono: “Quando siamo arrivati la mattina davanti allo store, e abbiamo visto più di mille persone in fila!”. Chiedo se è avanzata un T-shirt, ma naturalmente sono andate a ruba, e me ne torno a casa a mani vuote.
Altre campagne che si metteranno in luce, pur senza lo zampino di italiani:
“Welcome Home” diretta da Spike Jonze per Apple.
“Nothing beats a Londoner” diretto da Megaforce ideata da W+K London per Nike.
“Game night with a sloth” di Geico ideata dalla martin Agency.
“Dela Runways” anche questo diretto da Megaforce per Delta, agenzia W+K NY.
“The talk” di BBDO NY per Procter&Gamble