Con la edizione numero 71, che si aprirà l’8 maggio per concludersi il 18, il Festival di Cannes apre le porte a cinque film italiani, di cui due diretti da donne. Sono in concorso “Lazzaro felice” firmato da Alice Rohrwacher di cui è protagonista Nicoletta Braschi, la moglie attrice di Roberto Benigni, e “Dogman”, diretto da Matteo Garrone. Il film si ispira liberamente ad un fatto di cronaca nera accaduto a Roma degli anni Ottanta, il brutale omicidio di Giancarlo Ricci, ex pugile professionista, per mano del cosiddetto “Canaro” della Magliana.

Il film selezionato per Un certain regard è “Euphoria” di Valeria Golino, alla sua seconda prova alla regia dopo il fortunato “Miele”. Il film è ambientato in una piccola cittadina di provincia e ha per protagonisti Riccardo Scamarcio e Valerio Mastandrea nei panni di due fratelli. Sono due persone all’apparenza lontanissime che saranno obbligati ad avvicinarsi per affrontare insieme una situazione difficile.
Ritorna a Cannes Gianni Zanasi, già in Quinzaine des Réalisateurs nel 1995 con il suo esordio, “Nella mischia”, che sempre nella stessa sezione presenta “Troppa grazia“, invitato come Film di Chiusura. E’ la storia di Lucia (Alba Rohrwacher), una geometra di 36 anni che vive da sola con sua figlia. Mentre si arrangia tra difficoltà economiche e relazioni personali sempre poco chiare, il Comune la incarica di un controllo su un terreno dove deve sorgere una grande opera architettonica aspettata da tutti. Durante i controlli Lucia si accorge che le mappe del Comune sono sbagliate e piene di manipolazioni per coprire probabili rischi geologici. Lucia, spaventata dall’idea di poter perdere il suo incarico, decide di non dire nulla e non creare problemi. Il giorno dopo, ripreso il lavoro sul terreno, viene interrotta da quella che le sembra una giovane “profuga”. Lucia le offre 5 Euro e riprende a lavorare. Ma la sera, mentre cucina in casa sua, la rivede improvvisamente lì davanti a lei. La “profuga” la fissa e le dice: “Vai dagli uomini e dì loro di costruire una chiesa là dove ti sono apparsa…”

Nella stessa sezione ci sarà anche il film di Stefano Savona con le animazioni di Simone Massi, “La strada dei Samouni” (Samouni Road), prodotto da Picofilms, Dugong Films con Rai Cinema. Sul filo dei ricordi, immagini reali e racconto animato si alternano a disegnare uno più tragici avvenimenti che hanno segnato l’operazione “Piombo fuso”. Tra le centinaia di storie di abitazioni e famiglie attaccate da Israele, quelle di as-Samouni e ad-Daya restano tra le più atroci in termini di vittime.
Stefano Savona vincitore del Grand Prix di Cinéma du Réel per “Tahrir Liberation Square, spiega che a Gaza, all’indomani della guerra, ha incontrato delle persone che hanno raccontato con calma straordinaria gli eventi drammatici a cui erano appena sopravvissuti. “E’ lì che ho capito che per rendere loro giustizia, non potevo fermarmi alla constatazione della tragedia: la famiglia Samouni meritava che raccontassi la loro storia per intero, facendo rivivere sullo schermo anche il loro passato. Attraverso le immagini d’animazione, ho potuto ricreare i momenti chiave della loro storia: il cinema va oltre la cronaca e permette allo spettatore di avvicinarsi in maniera più intima e profonda al vissuto dei protagonisti.»

Confermata inoltre la presenza di grandi nomi del cinema mondiale. Si va da Jean Luc Godard a Spike Lee, da David Robert Mitchell a Jafar Panahi. Inaspettata invece l’esclusione, almeno per il momento, di “Loro“ il film su Berlusconi di Paolo Sorrentino. Sembra che Therry Frémaux non abbia gradito l’uscita del film in due date diverse. Era già accaduto in passato con Novecento di Bernardo Bertolucci. Tuttavia il potente direttore del Festival fa sapere che ancora tutto è possibile. “La selezione non è ancora definitiva e alcune novità dovrebbero essere annunciate a giorni”, ha detto in conferenza stampa di presentazione del programma del festival di cinema più famoso e glam del pianeta.
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