Dopo le miniserie su I miserabili di Victor Hugo e su I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni che hanno ispirato più di uno sceneggiato televisivo, anche Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, il romanzo sulla sicilianità per eccellenza, diventa una fiction di dieci puntate.
Ad annunciarlo i produttori, fondatori di Indiana Production, una casa di produzione nata nel 2005, che negli ultimi anni vanta collaborazioni di un certo rilievo nel panorama cinematografico italiano, con film di Paolo Virzì, Francesca Archibugi, Sergio Castellitto e Claudio Cupellini. I produttori Fabrizio Donvito, Marco Cohen, Benedetto Habib e gli esecutivi Daniel Campos Pavoncelli e Ilaria Castiglioni hanno in mente una miniserie televisiva di massimo dieci puntate, in inglese, e per questo stanno cercando partnership produttive e creative in Gran Bretagna, Francia e Germania.

A 54 anni dalla Palma d’Oro che ricevette Luchino Visconti con il suo Gattopardo del ‘63, il capolavoro di Tomasi di Lampedusa sembra tornare al pubblico in tutta la sua modernità. In accordo con la casa editrice Feltrinelli che detiene i diritti del libro dal lontano ‘58 quando lo pubblicò per la prima volta (postumo) e con Gioacchino Lanza Tomasi, l’unico erede di Tomasi di Lampedusa, la miniserie svilupperà, grazie a un team di sceneggiatori italiani e anglosassoni, anche le parti del romanzo che Visconti ha tralasciato nel film, raccontando poco più di metà del manoscritto.
Chi ha letto il libro, infatti, sa che, dopo il celebre incontro tra il Principe di Salina e il messo sabaudo Chevalley di Monterzuolo e l’indimenticabile discorso di Burt Lancaster sullo spirito dei siciliani, la storia continua e accompagna le vite dei personaggi fin dopo il tramonto di un’epoca, fino alla fine della vita.

Il cast della serie è ancora top secret e con un predecessore come Visconti si può capire perché che le ricerche dei volti giusti siano lunghe e ponderate: chi potrà mai dimenticare Alain Delon al massimo della sua performance e Burt Lancaster e Claudia Cardinale che si aggirano per le stanzone di Palazzo Gangi di Palermo?
“Non abbiamo intenzione di fare un remake del film, perché sarebbe impossibile – ha detto Marco Cohen al magazine Variety – La nostra intenzione è di lavorare con gli elementi narrativi del libro. Siamo molto attenti a essere autentici il più possibile e certamente la fiction sarà girata nelle vere location del romanzo”.
E a chi il Risorgimento italiano raccontato nel Gattopardo sembra acqua passata, il produttore Fabrizio Donvito risponde: “Sarà una saga che ripercorre la storia di un Paese durante i suoi cambiamenti più profondi, che hanno coinvolto tutta l’Europa. Come dice il manoscritto chiaramente ‘Tutto deve cambiare per rimanere lo stesso’: non riesco a pensare a una frase più contemporanea per descrivere gli anni in cui viviamo”.
E a proposito del valore senza tempo del romanzo, Carlo Feltrinelli, che parteciperà anche alla produzione della fiction, ha detto: “Siamo davvero lieti che questa nuova casa di produzione, dopo più di 50 anni dalla pubblicazione del libro, metta il pubblico nella condizione di riscoprire la modernità di Tomasi di Lampedusa e faccia conoscere questa storia anche alle nuove generazioni”.

Visto il successo che il Gattopardo ha riscosso sia come libro – divenne best seller in pochi mesi – sia, alcuni anni dopo, come film, le premesse per la miniserie fanno ben sperare, con l’augurio che nella traduzione e nella divisione in puntate non si perda la profondità e la lucidità di uno dei libri che più di tutti hanno raccontato lo spirito dei siciliani.