Sarà un anno interessante per il cinema a New York, per il cinema sullo schermo, ma anche per quello dietro e oltre lo schermo. Le produzioni cinematografiche e televisive continuano a scegliere New York per i loro set. La città ospita oltre venti festival cinematografici alcuni dei quali nuovissimi anche per forma e contenuti dell'evento – uno fra tutti, il New York City Drone Film Festival, quest'anno alla sua seconda edizione – senza contare le varie rassegne e i piccoli festival che si tengono nei musei e in un sempre maggior numero di quartieri, da Inwood a Coney Island passando per Soho e Crown Heights.
Ma soprattutto, in decisa controtendenza con il trend generale che vede diminuire il numero di sale cinematografiche in tutto il mondo a favore di visioni minime su televisori, computer, tablet e smartphone, a New York nei prossimi mesi apriranno due nuove sale, e non sono sale qualunque. Nel Lower East Side, in quello che è stato per anni un magazzino di prodotti alimentari, proprio accanto al vecchio Loew's Canal Theater che aveva aperto i battenti nel 1927, a fine febbraio aprirà il Metrograph, cinema d'essai e non solo che ambisce a diventare una vera e propria istituzione cinematografica newyorchese, con proiezioni in digitale e in 35mm, 2 sale (una da 170 e una da 50 posti), un caffè, una libreria, due ristoranti, e una programmazione che si compone di film d'autore, rassegne e retrospettive, presentazioni di film e libri. È un progetto a cui Alexander Olch, filmaker e stilista newyorchese, ha lavorato per oltre 6 anni senza temere la concorrenza delle grandi catene, prima fra tutti la colossale AMC, con un'attenzione particolare a un quartiere che da sempre significa multietnicità e sperimentazione, arte, nuove tendenze, ma anche radici culturali profonde, quelle radici che a Manhattan sembrano essere rimaste ben salde solo appunto nel Lower East Side e ad Harlem, mentre il resto dell'isola è andato uniformandosi sempre di più.

La sede del Metrograph nel Lower East Side
Oltre al Metrograph, l'altro nuovo cinema che arriva in città è l'Alamo Drafthouse, che nel corso del 2016 aprirà i suoi 7 schermi al City Point, un nuovo complesso a Downtown Brooklyn, non lontanto dal BAM. Anche in questo caso, cinema d'autore, classici, ma anche tanto cinema di genere, a cui verranno dedicate retrospettive e rassegne, oltre a un bar che dovrebbe chiamarsi “House of Wax”, in onore dell'omonimo film di Vincent Price del 1953. Si perché l'Alamo Drafthouse è una catena di cinema che ha la sua sede principale ad Austin, Texas, dove da anni ospita, tra le altre cose, il Fantastic Fest, mecca del cinema horror e fantastico, contribuendo a fare di Austin una delle città cinematograficamente (e artisticamente in generale) più vivaci e interessanti nel panorama americano di questi anni.
Accanto al Metrograph e all'Alamo Drafthouse, un piccolo cinemino di Williamsburg, lo Spectacle, che con i suoi 30 posti e un biglietto d'ingresso di 5 dollari da anni propone una programmazione decisamente alternativa e spesso innovativa, ha da poco completato una campagna di crowdfunding che gli dovrebbe (speriamo) permettere di ampliarsi e soprattutto proseguire con le sue proposte cinematografiche fuori dal mainstream a prezzi più che popolari.

Lo Spectacle Theater di Williamsburg
Buone notizie quindi sul fronte delle sale, ma buone notizie anche sul fronte degli studios. Se continuano infatti le riprese di film e serie TV per le strade dei cinque distretti di New York, quest'anno i Silvercup Studios di Long Island City (dove sono stati girate, fra le altre, serie come Sopranos, Elementary e Girls) raddoppiano, anzi, triplicano (avendo già due studios nel Queens) aprendo nel Bronx gli imponenti Silvercup North, a Port Morris, anche qui nella sede di un ex magazzino e contribuendo alla rivitalizzazione non solo di un quartiere come Port Morris, ma dell'intero Bronx, che – dopo essere stato dimenticato per decenni, pur essendo stato la sede dei due principali studios cinematografici all'epoca del muto, Biograph e Edison – negli ultimi anni sta riscuotendo sempre maggior successo tra le produzioni cinematografiche e televisive, portando un po' di attenzione anche quassù e portando Uptown troupe, attori, tecnici, comparse, personale di produzione. Come ha scritto il New York Times il 7 luglio 2015 in un articolo dedicato proprio ai nuovi studios di Port Morris, si prevede che i Silvercup North porteranno 400 posti di lavoro legati all'industria cinematografica e televisiva, e da 80 a 100 posti di lavoro nel settore delle costruzioni, in un distretto come il Bronx che ha il tasso di disoccupazione più alto a New York. L'apertura dei 4 studios Silvercup North è prevista nel giugno 2016.
Non resta infine che affacciarsi a quelli che sono i film più attesi nel 2016 fra quelli girati a New York. In verità, a guardar bene New York è sempre più semplice set che materia di racconto, e questo dispiace un po'. Se si escludono felici eccezioni come Noah Baumbach, l'incursione di Wiseman a Jackson Heights, e molti, ma spesso invisibili, registi indipendenti che effettivamente raccontano la città, la sua vita e i suoi quartieri, in generale a New York sempre di più si girano serie televisive principalmente per ragioni fiscali, e quanto al cinema ci sono tanti supereroi, mondi futuribili, action movie più o meno spericolati, e commedie, romantiche e non.

I Silvercup Studios di Long Island City
Cominciamo con John Wick 2, in cui ritorna un Keanu Reeves-killer vendicativo, girato in parte a New York e in parte a Roma (proprio in queste settimane), in cui vediamo anche Riccardo Scamarcio, come anche tra Roma e New York (in proporzioni inverse) è stato girato Zoolander 2, in cui speriamo con tutto il cuore dopo quel meraviglioso cult che è stato Zoolander. Ci sono poi il nuovo Ghostbusters, con le sue acchiappafantasmi capitanate da Melissa McCarthy; Tom Hanks, diretto da Clint Eastwood, che plana sull'Hudson River in un emozionante quanto vero (il fatto su cui si basa il film risale al gennaio 2009) atterraggio di emergenza salvando i passeggeri del volo US Airways 1549 in Sully; How To Be Single, commedia romantica di San Valentino che punta e essere campione di incassi (nel suo genere) dell'anno. E ancora, ben tre film di animazione ambientati o ispirati a New York City: Norm of the North, Zootopia e The Secret Life of Pets. C'è poi uno dei film più attesi dell'anno (sebbene a grande rischio delusione, per i numerosissimi fan di Harry Potter), Fantastic Beasts and Where to Find Them, una sorta di spin off scritto sempre da J.K. Rowling, girato ai Warner Bros. Studios di Leavesden in Inghilterra, ma in cui a un certo punto incontriamo una comunità di streghe e maghi di NYC del 1926, ricostruita appunto in studio. E infine c'è il film di Woody Allen, ancora misteriosamente senza titolo, ambientato nella New York degli anni Trenta. Tra i non moltissimi film indipendenti girati in città che avranno una distribuzione nelle sale si segnala Anesthesia, di Tim Blake Nelson, film garbatamente doloroso, ben scritto e girato quasi in punta di piedi, con il sempre bravo Sam Waterston accanto a Kristen Stewart e Glenn Close.
Un nuovo anno di cinema a New York ci aspetta quindi, nelle sale, per le strade e negli studios, e per chi sarà a New York non sarà difficile incappare felicemente in qualche film.