I volti e i nomi del cinema italiano che il mondo più spesso riconosce sono quelli dei grandi attori e registi che, nel passato e nel presente, hanno dato vita ad alcune delle pellicole più amate del grande schermo. Purtroppo, non altrettanto noti, anche se non meno meritevoli, sono tutti quei professionisti che con le loro abilità contribuiscono al successo di un film lavorando dietro le quinte.
Proprio a queste maestranze è dedicato il documentario Cinema, Maestro! che vuole raccontare le storie di successo degli eroi nascosti che hanno fortemente contribuito al successo del cinema italiano e americano nel mondo. Prodotto da Mataeria, società di marketing esperienziale di Sebastiano Tronchetti Provera, e diretto da Franco Melis, il documentario è stato presentato all’Istituto Italiano di Cultura di New York, in occasione delle celebrazioni correlate alla Festa della Repubblica e a conclusione della serie di recenti eventi che hanno visto il cinema italiano protagonista nella grande mela.
L’addetto alla cultura dell’Istituto Italiano Fabio Troisi ha introdotto il documentario, sottolineando l’importanza del cinema italiano e la sua celebrazione a New York in quanto veicolo fondamentale nella promozione della cultura italiana. “Le ragioni della bravura delle maestranze italiane – ha detto Troisi – trovano radici nella scuola di Cinecittà e nelle difficoltà di mantenere degli alti standard di produzione nonostante le difficoltà del dopoguerra”. E da qui il documentario parte, mostrando il ruolo di Andreotti, che aiuta con una spinta protezionista il cinema italiano, continuando con le più note e premiate maestranze italiane ad Hollywood.

Sebastiano Tronchetti Provera all’Istituto Italiano di Cultura a New York
Dalle sorelle Fontana, prime costumiste ad esportare il made in Italy oltreoceano, al pittore dei manifesti Silvano Campeggi, che ricorda come il mantra americano fosse “sesso e azione”. Da Carlo Rambaldi, l’artista degli effetti speciali che si è aggiudicato tre Oscar per film come King Kong, Alien ed ET; alla costumista Milena Canonero. Dal compositore Ennio Morricone, che dopo aver firmato le colonne sonore dei più grandi successi cinematografici di sempre, e cinque nomination senza premio, ha finalmente ricevuto l’Oscar alla carriera “per i suoi magnifici e multiformi contributi nell'arte della musica per film"; al montatore Pietro Scalia, cresciuto nella scuola di montaggio di Oliver Stone. Dagli scenografi Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo all’illustratore e animatore Gianluigi Toccafondo, fino al doppiatore Massimo Rossi.
Il produttore Sebastiano Tronchetti Provera, che ha curato anche l’installazione delle proiezioni delle scene dei grandi successi cinematografici visibili in esterno sulle finestre del Consolato, ha parlato con soddisfazione del risultato raggiunto, evidenziando “il grande lavoro di ricerca del regista e la totale collaborazione di Luce Cinecittà, Rai Teche e Mediaset, che hanno consentito il totale accesso ai loro archivi”.