Ispirato dal network WE-Women for Expo, il Progetto Petronilla è un'idea del Casato Filo della Rosa, una onlus che si pone al servizio delle persone e del territorio, rispondendo a problematiche che riguardano l’inclusione sociale e cercando di migliorare la qualità della vita delle persone più fragili. Il Casato è la prima Associazione che nella persona della sua Presidentessa, Viviana Peri, è stata invitata ad essere Ambassador per il network mondiale WE Women for Expo 2015 (insieme a donne di rilievo nel campo del food, della ricerca, della scrittura, dell'arte, come Lidia Bastianich, Stefania Barzini, Sveva Casati Modignani, Cristina Bowerman, Lella Costa, solo per citarne alcune), durante il quale sarà presentato.
Petronilla per Expo 2015 è un progetto di Expo Milano 2015, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, che sta dando vita a un network di donne di tutto il mondo, per esprimere e condividere le loro ricette per la vita: nutrimento del corpo e nutrimento della libertà e dell’intelligenza, nella convinzione che la sostenibilità del Pianeta passi attraverso una nuova alleanza tra cibo e cultura e che le artefici di questo nuovo sguardo e nuovo patto per il futuro siano le donne. A partire dal primo maggio 2014, infatti, il network We-Women for Expo ha chiesto a tutti i paesi di farsi parte attiva per la costruzione dell’evento Il Mondo a Tavola che si terrà il primo maggio 2015 giorno dell’inaugurazione di Expo 2015: un evento planetario capace di rappresentare la semplicità universale del sedersi ad una tavola imbandita e condividere convivialmente l’esperienza del nutrimento.
Il Casato Filo della Rosa si riconosce profondamente nella filosofia del progetto We-Women, perché vive il concetto di memoria, come uno dei pilastri fondamentali su cui basa il proprio cammino. L’obiettivo che l'Associazione si propone con il Progetto Petronilla è quello di ricostruire la memoria e il passato gastronomico della città di Roma, così profondamente cambiato nel corso degli anni, una memoria che non va persa ma al contrario raccontata e preservata. Per fare ciò sta lavorando, insieme al Comune di Roma e ai suoi Municipi, a raccogliere le testimonianze delle anziane della nostra città, per costruire insieme a loro non solo un ricettario della memoria, ma una vera e propria storia di cibo e cultura che racconterà ad esempio come si faceva la spesa, la fame prima, l’abbondanza dopo e gli sprechi recenti, le professioni e i mestieri legati al cibo, i modi del mangiare, le cucine di una volta, le feste e le tradizioni gastronomiche in gran parte scomparse, le tante ricette della tradizione famigliare che costruivano il cuore gastronomico della città, i ristoranti che hanno lasciato il segno nella vita cittadina. Altre realtà da coinvolgere nel progetto sono le mense pubbliche (da Sant’Egidio a San Pietro, solo per citare le più famose) e chi ci lavora.
Nel Progetto Petronilla saranno coinvolti anche giovani di istituti romani scelti sul territorio che “racconteranno” questo percorso per trasformare il progetto in un libro, con tutte le storie e le ricette più belle delle nostre intervistate, in una mostra fotografica, in un’istallazione video e un possibile documentario, realizzandone la grafica, gli allestimenti e tutti i servizi accessori per andare tutti insieme a tavola il primo maggio 2015, in un grande pranzo che vedrà protagoniste le donne romane e le loro ricette.
Il Casato vede l'Expo come una grande occasione non solo per Milano, ma per tutto il Paese. Il tentativo quindi è anche quello di convogliare a Roma almeno una parte dei circa 20 milioni di visitatori che si stima accorreranno in Italia nei 6 mesi della manifestazione. Il Progetto Petronilla parte da Roma, ma ha l’ambizione di viaggiare nel mondo, non solo in altre città e centri italiani, ma anche all’estero. Porterà a Milano, per presentarli in occasione di Expo, i risultati del lavoro sul territorio cittadino, sia per quanto riguarda il passato che per tutto ciò che concerne il presente e il futuro, ma non si fermerà qui: le “Petronille” sono già in viaggio e hanno iniziato a sviluppare progetti simili a quello romano, in Bielorussia, a New York e a Barcellona. Il desiderio è dunque rendere Roma non solo la capitale del nostro Paese, ma anche il suo centro gastronomico e culturale: che da Roma parta un metaforico treno che cominci ad indagare e a lavorare sul cibo e la cucina in un’ottica non solo mediatica, ma anche antropologica, sociale e culturale. Roma non può dunque perdere l’occasione di diventare il polo d’aggregazione di questo movimento che tende a costruire una grande rete di valori femminili sul tema del cibo.
Perché Petronilla? Nel 1872 nasce Amalia Moretti Foggia, una grande donna mantovana, femminista, che oltre ad essere stata il primo medico fiscale alla Società Operaia Femminile, tiene, con lo pseudonimo di Petronilla, una rubrica divenuta famosa per le sue proposte di ricette “possibili” anche con ingredienti poveri, per una cucina “sana”. Oggi i suoi ricettari sono veri pezzi di antiquariato. Il Casato si riconosce nella grande figura e nel percorso di vita e nel progetto sociale di Amalia Moretti Foggia e ne fa il proprio testimonial “della memoria”.