È possibile mantenere il rispetto delle tradizioni e delle identità locali nell’ambito della globalizzazione imperante che sta uniformando il pianeta? Il piccolo paesino pugliese di Altamura pare ci sia riuscito, mandando in fallimento il McDonald’s recentemente aperto nel paese, senza grandi proteste, ma semplicemente scegliendo i prodotti locali più buoni e genuini.
Ruolo principale in questa piccola grande vittoria, pare lo abbiano avuto i fratelli Di Gesù, abili panettieri che coraggiosamente aprirono un negozio vicino al colosso del fast food, costringendolo alla ritirata nel giro di un anno.
Questa più unica che rara vittoria dell’ometto Davide sul gigante Golia, ha attirato l’attenzione della stampa di tutto il mondo, finendo anche sulle pagine di Liberation e del New York Times, ed ha particolarmente colpito Onofrio Pepe, giornalista italiano che ha avuto l’idea di portare sul grande schermo la storia del McDonald’s vinto dalla focaccia altamurana. Così è nato Focaccia Blues, film documentario diretto dal regista Nico Cirasola, originario di Gravina in Puglia, paese vicino ad Altamura.
Pepe e Cirasola volano a New York, nel cuore del fast food, per raccontare la storia mostrando una prospettiva globale e per far conoscere agli americani la focaccia pugliese; mentre gli altamurani raccontano in prima persona l’esperienza McDonald’s, in un susseguirsi di riprese divertenti che ricordano uno spaghetti western dal sottofondo blues.
Focaccia Blues è stato èroiettato mercoledì sera a New York alla Casa Italiana Zerilli Marimò, accompagnato dal regista Nico Cirasola, che ha ironizzato sulla conflittuale competizione tra i due paesi Gravina (dove è nato) e Altamura, dichiarandosi inizialmente dubbioso sul fatto di realizzare un film sulla città rivale; ed ha sottolineato l’importanza della musica nel film, dicendo: “Abbiamo girato tutte le riprese pensando alla musica, anche se in realtà è stata aggiunta solamente in una giornata alla fine del film”.

Il regista del documentario, Nico Cirasola
“Focaccia Blues è un omaggio alla gastronomia e alle tradizioni della Puglia” dice il direttore della Casa Italiana Stefano Albertini, mentre il professor Millicent Marcus di Yale University, parlando del film sottolinea la volontà di portare un pezzetto di vera identità locale italiana negli States, perché come dice un personaggio del film: “Il grande tema culturale di oggi è il rispetto delle identità locali nell’ambito delle grandi multinazionali che dominano il mondo. Oggi siamo completamente europei, mondiali, umani, se siamo veramente altamurani, pugliesi, italiani”.
Presenti nel film anche Lino Banfi, Renzo Arbore, Nichi Vendola e Michele Placido, proiezionista del film, che introduce la storia soffermandosi sulle piccole grandi vittorie delle persone comuni, e dice: “Noi abbiamo già tutto quello che ci serve per vivere meglio, basta sceglierlo”.