È sulle note della “Fedelissima”, la marcia d’ordinanza della Benemerita, eseguita all’esterno del Teatro Ariston dalla Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a Cavallo di stanza a Roma, che si è aperta la Prima Serata della 74/a edizione del Festival di Sanremo. I militari in alta uniforme hanno marciato sul Green Carpet imbracciando i loro strumenti in sella a 25 cavalli dal manto bianco, scortati dalla superstar Briciola, il cane mascotte che ha sfoggiato un Mantello di Gran Gala creato appositamente per “lei” dall’atelier Ripetta.
Dopo la trasmissione di questo contributo registrato, in diretta dall’Ariston è buio in sala per l’ingresso solitario sul palco di Marco Mengoni, il primo co-conduttore della kermesse che, a dispetto di un’emozione tremante, la tocca piano con la frase “Manca pochissimo e poi nulla sarà più come prima”, rincarando la dose con l’annuncio delle 30 canzoni della serata che “ci cambieranno la vita”. Quasi una minaccia per i miscredenti sanremesi, se non si fosse affrettato ad aggiungere “…almeno per un po’”.
Ci pensa il patron Amadeus a sdrammatizzare con la solita scanzonata bonomia, forte del suo quinto e forse ultimo mandato da conduttore e direttore artistico del Festival, al motto di “Sanremo si Ama”, dando il via alla gara, ma soprattutto a una “bellissima festa, un rito collettivo, un party di 5 giorni che farà emozionare l’intero Paese”. Previsione non meno roboante, nonostante gli ascolti record dello scorso anno che probabilmente saranno eguagliati.
Dopo qualche stacchetto orchestrale fintamente inaspettato, arriva l’ospite a sorpresa Zlatan Ibrahimović, già co-conduttore della spettrale edizione del 2021, svoltasi a porte chiuse a causa del Covid. Ibra ironizza sull’età del conduttore dicendo di essersi ritirato dal calcio molto prima, a 41 anni, per aver ascoltato il suo corpo. E se Amadeus fosse stanco, niente paura, gli chiamerebbe il cambio: “la panchina è lunga, qui fuori c’è la fila di presentatori…”.

Intanto si avvicendano i cantanti in gara: prima a comparire Clara, nota per il ruolo di Crazy J nella serie TV Mare Fuori, inserita tra i big dopo il trionfo nella categoria Giovani. Seguono Sangiovanni, Fiorella Mannoia e La Sad, sostenitori di Telefono Amico e portatori di un messaggio contro il suicidio minorile, come dimostrato da alcune persone che salgono sul palco dopo l’esibizione del gruppo con in mano un cartello con la scritta “Non parlarne è 1 suicidio”. “La musica ci ha salvato la vita”, ribadiscono i giovani artisti.
Uno show nello show le performance poliedriche di Rosario Tindaro Fiorello detto “Ciuri”, che come una piovra si muove dentro e fuori l’Ariston, nel cosiddetto “Aristonello”, il “glass di cortesia” piazzato nello spazio antistante al Teatro Ariston dove il jolly man commenterà il festival nel corso di tutte le serate, tra sketch e interviste esilaranti agli ospiti. Stelle filanti, gag e pinzillacchere, a partire dalla scritta sul mantello “Pensati libero… è l’ultimo”, rivolta all’amico Ama. A sorpresa la comparsa sul palco, rompendo il patto di non anticipare la sua presenza della finalissima, di un Fiorello che d’improvviso si blocca e viene richiamato dal “vero” Rosario in collegamento, in quanto si tratterebbe di un suo avatar, un androide robotizzato: “Quello che vedi è un cretino fatto con l’Intelligenza Artificiale”.

Non meno multiforme la prestazione di Mengoni, co-co tuttofare che innanzitutto si esibisce come cantante, dapprima con Due Vite, canzone vincitrice della scorsa edizione del Festival, e più tardi con un medley dei suoi successi, quasi un musical con tanto di corpo di ballo, che suscita una standing ovation. L’artista si prodiga nella conduzione, sicura ma non priva di trepidazione, com’è nella natura emotiva del personaggio, e in una serie di siparietti che sbeffeggiano i cult moments sanremesi, dando un bacio a stampo “senza scandalo” a Giovanna Civitillo, moglie di Amadeus, attraverso una retina protettiva, il “preserbacino”, o ammanettandosi al conduttore senior per evitare che uno dei due giri i tacchi e abbandoni il palco (come fece Bugo anni fa in piena canzone in una storica litigata con Morgan).
I successivi blocchi di cantanti in gara prevedono l’uscita di Irama, Ghali (come dimenticare la sua finta ruzzolata dalla scalinata di Sanremo nel 2020?), i Negramaro e Annalisa.
Doveroso l’omaggio a Giovan Battista Cutolo, il cornista napoletano ucciso nell’agosto del 2023 da un pregiudicato minorenne con tre colpi di pistola in seguito a una discussione sorta per motivi futili, attraverso la lettera di sua madre Daniela, letta da lei sul palco. Il giovane musicista, faceva parte dell’Orchestra Scarlatti Young e sognava di esibirsi nell’Orchestra dell’Ariston a Sanremo. In qualche modo ce l’ha fatta: le sue note sono risuonate davvero nell’aria spargendo Bellezza, a ricordare che la musica è il contrario della violenza.
Dopo il quarto blocco che ha visto esibirsi Mahmood in nero militare e Diodato in bianco, il rapper Lazza ha inaugurato il Suzuki Stage con Cenere, secondo posto nell’edizione di Sanremo 2023, scatenando un tripudio di cellulari al vento in una metavisione da parte di un pubblico decisamente più giovane rispetto a quello in sala.
Un momento distopico l’omaggio a Toto Cutugno, che non rinuncia a Sanremo neanche da morto, in un’operazione Beatles nostrana con la voce dell’artista deceduto nell’agosto del 2023 che intona Gli amori, successo sanremese del 1990, accompagnato in diretta dall’Orchestra di Sanremo. Ed è come se lo spirito di Toto fosse lì.

Seconda ospite della serata, con un immancabile tributo allo sport nazionale, la “tigre delle nevi” Federica Brignone, che si improvvisa presentatrice introducendo Loredana Berté, che si presenta con la solita minigonna inguinale, che può ancora permettersi a 73 anni, e i capelli blu. Seguono le esibizioni di Geolier e Alessandra Amoroso.
Amadeus si collega col rapper Tedua, che anima il palco galleggiante della Costa Smeralda, la nave ormeggiata davanti al Teatro Ariston, ed è subito sesto gruppo di cantanti in gara con The Colors e Angelina Mango. Continua la gara con Il Volo, Big Mama, paladina della lotta al body shaming, e i Ricchi e Poveri, rimasti in due, che entrano in scena impacchettati, avvolti da un gigantesco quanto grottesco fiocco rosso.
È il turno di Emma e del duo Nek e Francesco Renga, che regala ad Amadeus dei cornetti portafortuna nerazzurri: entrambi sono tifosi sfegatati dell’Inter. E mentre Mengoni incoraggia il pubblico, che si appresta a fare nottata, con un cartello “Daje siamo a metà”, si esibisce al pianoforte l’etereo Mr. Rain.
Frecciatina di Amadeus sulla multa dell’AGCOM nel dover usare i termini giusti, da buon boomer, per evitare un’altra multa, dopo la sanzione da 175mila euro inflitta alla Rai per la pubblicità occulta in favore di Instagram fatta dal conduttore insieme a Chiara Ferragni nel corso dell’edizione scorsa. Segue l’esibizione dei Bnkr44, tra i tre vincitori di Sanremo Giovani, un ispirato Gazzelle e Dargen D’Amico, special mention al look più stravagante, essendosi presentato ricoperto di orsetti di peluche, spiazzando tutti col suo appello pacifista: “Nel Mar Mediterraneo in questo momento ci sono bambini sotto le bombe e il nostro silenzio è corresponsabilità. La storia non accetta la scena muta, cessate il fuoco”.
Il pubblico è ormai stremato, ma accoglie stoicamente le esibizioni di Rose Villain, Santi Francesi, direttamente da Sanremo Giovani, e Fred De Palma. Ventottesimo artista in gara Maninni, seguito da Alfa e Il Tre, ultimo cantante in gara.
La Top Five della Sala Stampa, composta da carta stampata, TV e web, piazza in testa Loredana Berté con Pazza, seconda Angelina Mango e terza Annalisa, dunque un podio al femminile che vendica quello dello scorso anno, cui seguono Diodato e Mahmood.
In conclusione, possiamo affermare che le canzoni in gara probabilmente non ci cambieranno la vita, e per parodiare Mengoni che, verso il finale, entrando con un leggio con indosso un collarino alla Shakespeare, a sua volta citando e rendendo omaggio all’indimenticata Anna Marchesini, declamiamo con enfasi alle due di notte: “e lacrime e fatica e ansia e tormento e angoscia e… che palle Sanremo!”.