Nostalgia, feticcio, storia. Non smettono di sedurre le aste dedicate alle icone immortali della musica. Dopo l’asta record dello scorso anno dedicata al frontman dei Queen, Freddie Mercury, è il turno di una leggenda vivente, Elton John.
Breve inciso prima di sfogliare il catalogo della collezione del “Rocket Man”. Mercury, nel settembre 2023, ha scalzato dal trono degli incanti del genere (star dell’industria discografica) David Bowie. Con una serie di sei aste (intitolate “Freddie Mercury: A World of His Own”) costellate da oltre 1400 pezzi il fatturato totale ha raggiunto 50,4 milioni di dollari da Sotheby’s (pari a 40 milioni di sterline), superando di gran lunga la storica vendita del Duca Bianco. Nel 2016, l’asta “Bowie/Collector” aveva realizzato 31,5 milioni di pound, con una Evening Sale sold out proprio come avvenuto per Mercury. Ma torniamo ai giorni nostri, e da New Bond Street a Londra tiriamo dritto verso il Rockefeller Center di New York.
Archiviata la collezione di letteratura del batterista dei Rolling Stones Charlie Watts, Christie’s torna a far danzare i suoi collectors con “The Collection of Sir Elton John”. Una mega vendita, composta da ben 8 aste (che tocca il suo apice nella Evening Sale del 21 febbraio, guidata da Flower Thrower Triptych di Banksy valutato oltre 1 milione di dollari), in programma del 21 al 28 febbraio, intitolata “Goodbye Peachtree Road”. La storica casa d’Atlanta dell’artista, una “via” per avvolgere in un’atmosfera intima la vita, gli amori e la carriera del Rocket Man.
Molto più che una strada. A Peachtree Road il musicista si rifugiò agli inizi degli anni Novanta trovando il conforto e il sostegno di una comunità intera. Qui, nel corso degli anni, John ha raccolto una miscellanea di opere d’arte, oggetti d’antiquariato, costumi, ninnoli e cimeli (come il pianoforte a coda stimato 50 mila dollari) provenienti dai suoi viaggi in tutto il mondo, che condensano il gusto e la visione eclettica di un uomo divenuto Sir.
Vastissima (oltre 7 mila pezzi) la collezione di fotografie, acquisite dalla fine degli anni Ottanta, che tappezza le pareti di casa. Gli autori? Andy Warhol, Helmut Newton, Robert Mapplethorpe, Peter Beard, Richard Avedon. I prezzi? Tutti sotto i 10 mila dollari, eccezion fatta per il capolavoro di Irving Penn, Rock Groups, San Francisco, (Big Brother and the Holding Company and The Grateful Dead), del 1967 che stima fino a 30 mila dollari. L’asta, ricamata su misura (“Elton’s Superstars”), è un viaggio nella ritrattistica delle celebrità del XX e XXI secolo. Uno spettro che comprende icone come Jean Harlow, Marilyn Monroe e Ava Gardner, fino ai grandi della musica come i Beatles, Jim Morrison e Mick Jagger.
Il catalogo “Love, Lust, and Devotion” è invece un’esplorazione curata di immagini erotiche e religiose attraverso vari mezzi. Opere di fotografi come Bruce Weber, Herb Ritts e Duane Michals dialogano con sculture in bronzo e marmo del XIX secolo. Tra le altre cose, un’ampia collezione di gioielli con crocifissi, cuori e teschi di Cartier, Chrome Hearts e Kieselstein-Cord. Top price un bianco e nero di Shirin Neshat, Stripped, from Women of Allah, del 1995 da 30-50 mila dollari. Tra i vari capitoli della vendita compaiono anche opere d’arte estremamente private, realizzate personalmente per John e suo marito David Furnish. Tra queste, il monumentale cuore Your Song di Damien Hirst firmato e iscritto “xxx for Elton + David love Damien Thank You” che stima 350-450 mila dollari, e un ritratto del musicista realizzato da Julian Schnabel, stimato 200-300 mila.
Immancabile l’universo legato alla moda. Dai capi del guardaroba di scena all’ensemble in avorio e oro disegnato da Annie Reavey nel 1971 (stimato 8-12 mila dollari), fino alla mitica tappezzeria Versace, testimonianza dell’amicizia di lunga data tra John e la famiglia Versace. Bastano poche migliaia di dollari per portarsi a casa un pezzo di moda, di musica, di storia.