Definire Miss Grit un semplice progetto o un nome d’arte potrebbe risultare riduttivo.
Miss Grit è una sorta di alter ego cyborg e rigorosamente non binario di Margaret Sohn. Ventiquattrenne polistrumentista di origini coreano-americane, arriva al meritato esordio sulla prestigiosa Mute, con Follow The Cyborg, venerdì 24 febbraio dopo due promettenti EP sul solco di St. Vincent, Weyes Blood, Warpaint, Mitski Caroline Polachek e affini.
Sohn nasce a Grosse Pointe, tra i sobborghi bianchi e conservatori di Detroit, sperimenta quell’emarginazione sociale culturale e quella conseguente sindrome dell’impostore che è un po’ il filo rosso dei suoi primi testi. Coltiva molto prematuramente la passione musicale studiando chitarra e composizione fin dall’età di sei anni duettando con la sorella che parallelamente studia pianoforte. I genitori sono estranei al mondo della musica pur sostenendone il talento e, da quanto ha rivelato, solo uno zio abbastanza sul pezzo avvicinerà Margaret alle ultime tendenze della prolifica scena di Brooklyn. una volta che Margaret deciderà di stabilirvisi in pianta stabile dopo le superiori.
Frequentando un programma di tecnologia musicale alla NYU dapprima si appassiona all’ingegneria dei pedali per chitarra e presto si decide ad affiancare alla carriera saltuaria nella moda quella della produzione e dell’ingegneria del suono
Il progetto Miss Grit nasce a inizio 2018 in un dormitorio del college durante le vacanze invernali mentre si ritrova a scrivere pezzi propri a New York alternando, in Michigan, registrazioni di parti al violoncello per l’artista di Detroit Flint Eastwood e lavori da assistente in studio per My Brightest Diamond. Tra lavori in studio e sessioni da turnista incontra il suo collaboratore Charles Mueller, già compagno di band nei lakewhales, che aiuta Sohn a produrre insieme a Greg Tock alla batteria e Zoltán Sindhu al basso, Talk Talk il primo EP a nome Miss Grit che risente molto dell’influenza di St. Vincent e Nels Cline.
La vita quotidiana tra le molteplici contaminazioni culturali di Brooklyn e breve periodo sabbatico in quel di Shanghai aiutano Margaret a superare definitivamente questo complesso di inferiorità da asiatica-americana, anche grazie all’approfondimento della subcultura cyborg e al post-umanesimo femminista a partire dal saggio del 2019 di Jia Tolentino, “Always Be Optimizing”, ispirato al celebre “A Cyborg Manifesto” di Donna Haraway (e che attraverso lo slogan “follow the cyborg” finirà per ispirare anche il titolo del nuovo album).
Due brani dell’EP, “The Bride” e la traccia omonima mettono in luce il talento di Miss Grit che torna in studio per registrare Running Slow, pubblicata da Spanish Prayers Records, l’etichetta dei Cigarettes After Sex con cui andrà a fare da supporto in tour.
Nel frattempo va a vivere in un’area artisticamente più defilata e non meno contaminata, Flushing, nel Queens, allontanandosi dall’hype e dai riflettori artsy di Williamsburg e a inizio 2021 si autoproduce Imposter, sei tracce registrate ai Virtue and Vice Studios, dove aveva già lavorato da apprendista.

A fine 2022 annuncia il passaggio in Mute Records con iLike You, prima anticipazione del nuovo album Follow The Cyborg dove continua ad approfondire ed esplorare il concept della persona cyborg non-binaria per esplorare la propria identità di genere, l’identità razziale per superare tutte le percezioni sociali che le persone assimilano nella propria vita e che possono alterare la percezione di sé e della propria identità”. Quella del cyborg, a partire da classici sci-fi come “Ghost In The Shell” di Mamoru Oshij del 1996, è una metafora di una persona che si libera delle percezioni socialmente radicate quando si rende conto di essere queer e la titletrack compare due volte a sottolineare anche la bivalenza culturale delle sue origini sia in inglese che in coreano, in ”£사이보그를 따라와”, un reworking più rallentato e introspettivo.
Musicalmente si affianca a Pearla, alla batterista Stella Mozzava delle Warpaint, ad Aron Kobayashi Ritch dei Momma, e amplia lo spettro delle sue sonorità tra chitarre, tappeti sintetici, sax e incursioni orchestrali. Il risultato è un pop elettronico dove la chitarra è meno centrale e la sua voce algida e al tempo stesso viscerale emerge sulle produzioni come mai in passato.
Margaret presenterà l’album in alcune date negli States (https://missgrit.bandcamp.com/), prima di fare tappa al SXSW di Austin e poi in Europa come supporto a Bartees Strange.
Segui Miss Grit su Instagram https://www.instagram.com/miss_grit/?hl=en.
Ascoltala su Spotify https://open.spotify.com/artist/0kUsW40KML1SWGeOAvGtzD?si=zEe5HI-dTh-NumNpy7pvwA
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