L’Italian Heritage Month a San Francisco è iniziato con il blues di Zucchero Fornaciari e terminerà con il giovane cantante Diodato, passando per Eugenio Bennato e tanti altri appuntamenti culturali. Ce ne parla la direttrice dell’Istituto di Cultura Italiano di San Francisco, Annamaria Di Giorgio.
Annamaria è laureata in lingue e civiltà’ orientali a indirizzo archeologico artistico e – al momento – sta scrivendo una seconda tesi di laurea in Storia dell’Arte, con un focus sul simbolo nel Rinascimento; ha anche frequentano un Master Internazionale di II Livello in State Management and Humanitarian Affairs a EuroSapienza e il Corso per le Relazioni Internazionali alla SIOI di Roma (Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale).
In qualità di direttrice dell’IIC San Francisco e di vice direttrice dell’IIC Berlino nel suo precedente incarico, ha organizzato più di 400 eventi culturali, da mostre d’arte a festival letterari e retrospettive cinematografiche.
Annamaria, può raccontarci chi saranno gli artisti che arriveranno in California e in particolare a San Francisco nel mese dedicato all’Italia?
In occasione dell’Italian Heritage Month e della XXII Edizione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo (17-22 Ottobre) sbarcheranno a San Francisco Eugenio Bennato con il suo trascinante ensemble Taranta Power, scrittrici del calibro di Dacia Maraini e veronica Raimo, finalista Strega 22; il cantante Diodato, vincitore del festival di Sanremo e best European act per MTV per un concerto intimo presso i nostri nuovi spazi e la compagnia di danza contemporanea “Artemis Danza”- Monica Casadei per lo spettacolo “Fuochi segreti” dedicato a Pasolini per le celebrazioni dei 100 anni dalla sua nascita.

Quali sono gli altri importanti eventi in programma per i prossimi mesi?
Molto divertente sarà la II edizione del biliardino letterario: ci si sfida a biliardino portando come iscrizione un libro italiano amato e si vincono libri italiani editi tra il 2021 e il 22. Sarà visibile in IIC anche una piccola mostra sulla straordinaria corrispondenza tra Franklin e Filangieri, che pare abbia ispirato la Costituzione Americana. A Novembre cade la Settimana della cucina italiana nel Mondo, per cui arriveranno a San Francisco le sfogline di Casa Artusi per insegnare come si fa la vera pasta all’uovo e collaboreremo con il Consolato alla realizzazione dei vari appuntamenti come il premio Carol Field alla sue terza edizione e le varie manifestazioni culinarie dedicate all’Italia nei vari ristoranti di San Francisco
A dicembre, tra le altre cose, presenteremo un film sulla figura rivoluzionaria di Federico Faggin e alcune conferenze, in collaborazione con Humanities West e Leonardo Da Vinci Society, del prof. Mario Taddei su Leonardo e l’intelligenza artificiale. Oltre agli eventi di taglio prettamente culturale, poi, INNOVIT sara’ animato dai partner dell’ICE e del Consolato per diversi eventi ricolti al tech a all’innovazione;
Cosa caratterizza maggiormente la sua direzione dell’istituto e quali sono gli eventi che più le piace organizzare per la comunità?
Ho cercato, nonostante i due anni di fatto penalizzati dalla pandemia, di lavorare sulla riconoscibilità dell’IIC, sul suo branding, sulla comunicazione e su eventi ciclici, come il Caffè letterario o le lezioni di cucina di Viola Buitoni, per far si che il pubblico potesse affezionarsi alle nostre attività, seguirle con facilità, sapere che saremmo stati presenti. Ho anche provato a collegarmi il più possibile a partner locali e a rendere le nostre collaborazioni abituali, grazie anche al lavoro del mio predecessore Paolo Barlera:
abbiamo collaborazioni annuali ormai fisse con festival importanti, come il Litquake, il festival di musica elettronica, il Mill Valley Film festival, il festival Lido Cantaruttti di Marin, col Museo Italo Americano, il Brava Theater, Il Napa Film festival, ICS, per citare alcuni dei nostri partner…
Sicuramente siamo riusciti a coinvolgere anche un pubblico più giovane, con iniziative come la mostra sulle eccellenze italiane e l’illustrazione Gianni Rodari, lo spettacolo “Leonardo che genio” del Teatro dell’elfo di Milano, le favole al telefono narrate ai bambini durante la pandemia, il biliardino letterario…
Ha qualche sogno nel cassetto da voler realizzare durante la sua direzione?
Sto provando da quattro anni a portare Vinicio Capossela a San Francisco, chi la dura la vince, spero!
L’altro sogno sarebbe Paolo Conte, ma è molto difficile.

Quali sono stati alcuni fra gli eventi più partecipati da parte della comunità italiana ed italo americana?
Certamente il Concerto di Carmen Consoli al Brava Theatre ha destato moltissimo interesse; anche Bennato e Diodato sono sold out; gli eventi di Cinema come il film del 1911 sull’Inferno di Dante al Castro è stato tutto esaurito nonostante la pandemia; gli eventi sul design italiano richiamano molto pubblico, cosi come i nostri classici del cinema che non tramontano mai.
Trova che la comunità italiana di San Francisco sia più interessata al tech oppure aneli maggiormente all’arte, alla musica, alla cucina ed in generale ad eventi culturali più che professionali?
Ci sono due anime in città: una giovane, super impegnata sul fronte lavorativo, super specializzata che è interessata maggiormente alle tematiche a cavallo tra cultura e tech, e un’anima più legata alla comunità italo americana o agli americani italofili che cerca un’Italia di cui spesso ha nostalgia o “classica”, direi.
Con il consolato e i partner dell’ICE, tramite il primo Hub di cultura e Innovazione all’estero concepito dal MAECI -INNOVIT- cerchiamo di ascoltare entrambe le anime e cercare degli innesti proficui, magari impensati.
Lei è anche un’artista nel tempo libero, ci racconta qualcosa sulle sue passioni “segrete”?
Grazie per il complimento ma non mi definirei assolutamente un’artista: viceversa un’apprendista artigiana; la mia passione per la Storia dell’Arte e il simbolo mi ha portata a studiare oreficeria e a creare gioielli, di notte – quando i mille impegni lo consentono – con i miei gatti come assistenti. Le mie due più grandi passioni.
Dopo Zucchero e attendendo i prossimi concerti di Bennato e Diodato, ci può confessare quali sono le band o la musica che preferisce ascoltare?
Tantissimi: tra gli italiani Paolo Conte, Vinicio Capossela e Carmen Consoli e i compianti Gianmaria Testa, Franco Battiato, Lucio Dalla. Per il Jazz: Fresu, Rava, Petra Mangoni e Ferruccio Spinetti ma ce ne sono davvero troppi e non vorrei fare torto a nessuno! Tra gli stranieri sono cresciuta a Queen, Cure, Depeche Mode e REM; poi mi piacciono molto Damien Rice, Julia e Angus Stone, i Kings of Leon e la scena indie-folk americana.
La prima cosa da fare arrivati a San Francisco è…?
Prendere la bicicletta e andare sul Golden Gate, guardare giù per vedere se si avvistano delfini e leoni marini, arrivare a Sausalito e imbarcarsi col Ferry per tornare indietro. E per me, ora, se mi lascia un pensiero finale, è anche stare a Precita Park con una coperta, i cani che giocano e vedere quella luce speciale, rosa e viola, dei tramonti di San Francisco.