Kenny Mason è pronto per il bis.
Nel 2020 grazie ad “Angelic Hoodrat”, album denso e ispirato uscito su RCA realizzato senza la spinta di featuring o collaboratori di prestigio, che ha dato nuova linfa e venature “alt-rap” alla scena di Atlanta, si è imposto come uno dei narratori di strada più originali della sua generazione colpendo al cuore icone del genere e addetti ai lavori. Qualcuno ha addirittura azzardato paragoni con “Good Kid, M.A.A.D. CITY” l’epocale LP del 2012 che ha spinto l’ascesa di Kendrick Lamar, per profondità del concept e varietà di riferimenti. Ma non solo gli altrettanti epocali featuring a renderlo difficilmente paragonabile al classico del rapper di Compton, quanto ancora la maturità e l’istinto nello sfornare una hit per ogni traccia pubblicata (sebbene PTSD e Pretty Thoughts ci vanno comunque molto vicino). Ciò che conta è che Kenny Mason, non più giovanissimo per gli standard dei suoi colleghi e delle sue colleghe, ma ancora almeno anagraficamente giovane (ha compiuto ventisei anni lo scorso dicembre) dopo l’esordio del 2020 sia definitivamente, e meritatamente emerso dall’underground DIY di una delle capitali internazionali del rap.
Di lui per ora non si sa moltissimo, malgrado la popolarità in inesorabile ascesa.
Nato ad Atlanta da genitori di origini afroamericane e messicane, è cresciuto nella zona del West Side e ha iniziato a scrivere barre all’età di 12 anni. Il suo punto di riferimento come per tantissimi adepti del genere nati a metà anni 90 è Lil Wayne, ma non disdegna le band simbolo della scena indipendente e alternative del decennio in cui è nato, dai My Bloody Valentine ai Pixies passando per gli Smashing Pumpkins e ovviamente i Nirvana. Il passaggio dalla scrittura alle esibizioni live arriva, come spesso accade, un po’ per caso durante una performance del tutto improvvisata davanti ai suoi compagni di classe.
Le reazioni a dir poco entusiaste convincono il riservato Kenny a darsi da fare per trasformare la sua passione in un percorso artistico.
Dopo una lunga gavetta si accorge di lui nel 2018 una delle voci più originali dell’hip hop contemporaneo, Denzel Curry, che diventa presto suo mentore portandolo con sé sul palco del Red Bull Zeltron World Wide ad Atlanta, nel novembre del 2019, anno in cui Kenny è inserito nel cartellone di un un altro evento di punta come il prestigioso Rolling Loud. Il 2019 è stato a tutti gli effetti l’anno della svolta, dopo una lunga gavetta che non ha mai scalfito la ricerca e la passione dell’eclettico talento di West Atlanta.
La sua eccellente G.O.A.T. compare in uno degli episodi del teen drama generazionale HBO “Euphoria” che lo traghetta al meglio verso l’agognato album “Angelic Hoodrat”.
Nello stesso anno era arrivata Hit che tuttora è il suo brano più ascoltato e amato, perfetto prologo per la collaborazione con altri due nomi di culto di quell’hip hop underground che negli ultimi 5 anni ha fatto inaspettatamente il botto: IDK e JID, nella traccia Cereal dove Kenny compare per la prima volta come featuring. L’ultima è nell’esplosivo UNLOCKED 1.5 di Denzel Curry e Kenny Beats, in Pyro (Sango Leak), uscito quest’anno.
I mesi di lockdown non sembrano insomma aver spento la creatività di Kenny Mason che nel primo trimestre del 2021 ha fatto uscire quattro tracce: la dissonante Pup, l’atmosferica ballad R&B Partments, la “nirvaniana” Playball e, infine RIH, uscita venerdì 2 aprile, più tipicamente Atlanta per sonorità e mood e ultima tappa di avvicinamento in vista del seguito di “Angelic Hoodrat”.
Il nuovo album, Angelic Hoodrat: Supercut vedrà la luce il 16 aprile e avrà tra gli ospiti oltre al mentore Denzel Curry, il rapper di culto dell’Indiana Freddie Gibbs, la talentosa Ambar Lucid (su cui abbiamo scommesso nel nostro speciale di inizio 2021) e la songwriter, sua concittadina ed estimatrice, Angel White.
Kenny Mason non è più solo un astro nascente.
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