Non è una vita facilissima quella del dj e producer in moltissime aree degli Stati Uniti. Come già avevamo spiegato parlando di Holly Herndon o di How To Dress Well, non sono pochi i musicisti legati al mondo dell’elettronica che cercano fortuna dall’altra parte dell’Oceano. In Europa certe sonorità, soprattutto quelle legate alla cultura Techno, sono recepite da un pubblico più ampio ed è molto più facile organizzare tour soddisfacenti, sia dal punto di vista della partecipazione che dei compensi.
Uno di questi è J’Kerian Morgan, ai più noto come Lotic. La sua non è soltanto una storia di ispirazione musicale: da omosessuale afro-americano il Texas non rappresenta certamente la meta ideale dove potersi esibire senza pregiudizi, a differenza di Berlino, dove è andato a vivere e lavorare, che nell’immaginario è legata a un clima molto più liberal.
Venticinque anni, Lotic è esploso quest’anni grazie all’EP Heterocetera e al mixtape uscito a novembre, Agitations, che l’hanno reso uno dei nuovi nomi più interessanti e celebrati dell’anno, anche grazie a partecipazioni a importanti appuntamenti europei, dalla rassegna CTM del celebre Berghain di Berlino a festival il Club to Club torinese.
La sua storia inizia a Houston, dove fin dall’adolescenza scopre la sua identità sessuale che non gli rende la vita facilissima negli anni delle scuole superiori. Molto introverso e con una passione per l’arte in tutte le sue forme, Morgan si rifugia nella musica elettronica, iniziando a comporre brani su Ableton prima del suo trasferimento nella capitale liberal texana, Austin. Si iscrive alla University Of Texas dove studia proprio composizione di musica elettronica e si inserisce presto nella scena musicale universitaria, con esperienze nelle radio del college e in dj set nei numerosi club della città. Presto capisce che anche una delle capitali musicali del mondo, come orgogliosamente si autocelebra la città del SXSW, non è adatta a lui. Austin è viva, accoglie tantissimi musicisti e tantissime serate nelle decine di club che ne animano il downtown, ma Lotic finisce presto per odiarla, anche per quell’anima, nonostante tutto, spiccatamente bianca che mette i bastoni tra le ruote a un gay dichiarato, vestito sempre in maniera molto eccentrica e per di più dalle radici afro-americane che si autodefinisce un “anarchico esagitato”.
Così nel 2012 J’Kerian e il suo ragazzo decidono di tentare la fortuna a Berlino. Il viaggio è pagato dagli organizzatori di uno show per la compagnia di produzione musicale Ableton, che chiamano a suonare il suo partner. Non hanno molti amici, ma diversi contatti giusti, tra producer, collettivi house e soprattutto influenti musicisti americani espatriati. I promoter Dan DeNorch e Michael Ladner (molto noti per la serata Janus), insieme al producer Jamie Whipple aka M.E.S.H., spianano la strada a Morgan inserendolo in alcuni dei party più influenti della città tedesca, come il Get Perlonized del Panorama Bar.
Lotic si fa conoscere coi suoi set coraggiosi che uniscono asperità Techno, momenti dark, sfoghi r’n’b e andature Hip Hop, il club di Kreuzberg Chesters diventa uno dei suoi club di riferimento. La vita a Berlino costa meno che negli States e il passo definitivo arriva quando i suoi primi EP sono distribuiti da una label di New York, la Sci-Fi & Fantasy. Il nome inizia a circolare sul web, sui blog e i magazine specializzati e alla fine del 2014 sigla un’intesa con la prestigiosa label anglo-newyorkese Tri Angle, che negli ultimi anni ha pubblicato album di Aluna George, Balam Acab, Forest Swords, Holy Other e How To Dress Well. I suoi brani arrivano addirittura a Bjork che se ne appassiona e lo chiama a remixare il brano NotGet. Il 2015 è davvero l’anno di grazia con l’EP e il mixtape sopra menzionati, due prove di maturità che lo trasformano in uno dei nomi di punta dell’underground elettronico. Difficile capire quanto Lotic resterà un fenomeno underground perché il suo immaginario e la sua estetica sono già pronti a platee meno intime e ricercate.