Sono in due, una rapper e una cantante e hanno un nome lungo ma efficace. Le THEEsatisfaction sono appena tornate con EarthEE uscito in questi giorni per Sub Pop, stanno girando ovunque negli Stati Uniti (qui le tappe del tour), supporteranno le mitiche icone indie rock delle Sleater-Kinney e arrivano direttamente da Seattle.
Musicalmente si è portati da sempre ad associare Seattle alle chitarre. La metropoli del Washington State ha dato i natali a Jimi Hendrix, ma l'icona Sixties avrebbe raggiunto la popolarità solo dopo il trasferimento in Inghilterra. Se si pensa a Seattle, si pensa piuttosto agli anni Novanta del grunge e all'esplosione di nomi quali Nirvana, Pearl Jam e Soundgarden e di un'etichetta come la Sub Pop in grado di creare un fenomeno dalla portata planetaria, peculiare e immediatamente identificabile. Con la fine del grunge, tra morti premature, scissioni e snaturamenti artistici, anche la Sub Pop, fondata nel 1986 da Bruce Pavitt e Jonathan Poneman, cambia gradualmente strada. Poneman vuole ampliarne la portata commerciale, Pavitt decide di farsi da parte.
Così dalla seconda metà degli anni Novanta, la gamma di generi dell'etichetta si estende a generi mai toccati in passato, dal folk all'indie pop: Fleet Foxes, The Postal Service, Beach House, Foals alcuni dei nomi più significativi. Nel 1999 arriva la firma con il primo progetto hip hop, The Evil Tambourines, duo di Seattle la cui fama resta molto circoscritta nei confini della West Coast. L'ultimo nome è quello dei rapper rumoristi Clipping., da Los Angeles, che abbiamo già incontrato nella nostra rubrica.
Nel mezzo è tocca agli Shabazz Places, il cui rap d'avanguardia ha anche più fortuna e consente al duo di guadagnare numerosi seguaci anche nel resto del Paese e del mondo. Il primo LP, Black Up, del 2011 è acclamato dalla critica di tutto il mondo, il secondo, Lese Majesty, uscito lo scorso anno, ne ripete il successo. E infatti Ishmael Butler e Tendai Maraire suoneranno in tutti i principali festival americani ed europei, e faranno tappa anche in Italia all'Elita Festival di Milano nei giorni della Design Week e poi al Beaches Brew Festival di Marina di Ravenna.
La parabola fortunata degli Shabazz Palaces ci riporta alle THEEsatisfaction, assoldate dagli agenti della Sub Pop, dopo la fortunata comparsata in due dei brani più fortunati del disco: Endeavors For Never (The last time we spoke you said you were not here. I saw you though.) e Swerve… The reeping of all that is worthwhile (Noir not withstanding).
Seattle è un punto d'incontro un po' random per Stasia “Stas” Irons e Catherine “Cat” Harris. La prima nasce e cresce a Tacoma, la seconda si divide tra Hawaii e Seattle. Si conoscono grazie alla University of Washington e iniziano subito a scrivere decine di sessioni e brani insieme, ispirate dalla comune passione per la musica, la danza, il funk psichedelico, il femminismo, la subcultura sci-fi e ovviamente la tradizione black del jazz e del soul degli albori. Il nome infatti deriva da un'iscrizione presente nell'artwork del disco di Bobbi Humphrey , flautista anni Settanta della leggendaria label jazz Blue Note Records. La copertina è in bianco e nero, il testo parla di energia femminile black e di pulsioni vitali (le satisfaction). Fin dal mixtape d'esordio, datato 2008, le due THEE Satisfaction mostrano un senso del groove che lascia a bocca aperta.
Il flow incontenibile e a tratti aggressivo della rapper, Stas, e la voce soul, morbida ed elegante, della sua compagna Cat sono un mix micidiale che fa subito gridare al miracolo. AwE NaturalE esce nel 2012, dura appena mezzora, pur sviluppandosi in ben tredici brani.
Thee Satisfaction e Shabazz Palaces vanno in tour insieme, ne nasce una nuova collaborazione con questi ultimi che ricambieranno il favore, offrendo voci e produzione in Recognition, primo estratto dal secondo lavoro di Stas e Cat, EarthEE. Il disco segna un ulteriore passo in avanti verso un suono più maturo e sofisticato, nel solito calderone di hip hop da West Coast, funk, afrobeat, soul degli albori e r'n'b d'alta scuola. Accostate a Janelle Monàe e a Erykah Badu, non perdono quell'impegno politico che le ha unite fin dagli esordi. Si leggano i testi di No GMO e Planet For Sale che riportano alla memoria gli slogan più radicali di quel popolo di Seattle che aprì la strada al movimento no-global inizio anni Duemila.
Due decenni fa sarebbe stata considerata un'eresia, ma anche Seattle ha un'inaspettata anima black.
Le THEESatisfaction sono su Facebook e su Twitter (@STASandCAT).