Un Madison Square Garden gremito ha accolto mercoledì 23 aprile Adelmo Fornaciari, in arte Zucchero. L’attesissima tappa newyorchese dell’Americana Tour, col quale lo Sugar nazionale sta calcando in lungo e in largo i palchi del Nord America da oltre due mesi, è stata una festa tra amici in cui si è ballato al ritmo di grandi classici italiani e non.
L’emiliano più blues del pianeta ha parlato poco (“Ma devo parlare in Italiano o in Inglese?”, ha chiesto poco dopo l’inizio del concerto. La risposta è stata un boato di “Italiano!”) ma cantato tanto, emozionando il pubblico di New York, con un concerto senza sosta di oltre tre ore, nel quale ha interpretato moltissimi dei suoi più grandi successi, condividendo il palco con tanti amici e special guest.

Zucchero con Fiorella Mannoia. Foto: Ludovica Martella
Hanno duettato con Zucchero star internazionali come la voce dei Manà, Fher Olvera, il cantante soul Sam Moore, il trombettista Chris Botti e Sting arrivato sul palco alla fine del concerto dopo un paio di falsi allarmi con cui Zucchero si è divertito a tormentare il pubblico: “No, mi dispiace, non c’è. Non è potuto venire”. E quando finalmente l’amico di lunga data è salito sul palco del Madison Square Garden, Sugar lo ha presentato come “il cantante che forse ho più amato e continuo ad amare”. E poi colleghi made in Italy come Elisa, Fiorella Mannoia, Jovanotti, Irene Fornaciari e il flautista Andrea Griminelli hanno affiancato Fornaciari per interpretare alcuni dei suoi più grandi successi e non solo.
Da Il suono della domenica a Un soffio caldo e l’intramontabile Diavolo in Me, da Like the Sun, cantata con la figlia Irene, a Vedo nero, da Solo una sana e consapevole libidine a Baila Morena, cantata con Fher, da Soul Man (“uomo anima”, come ha cantato Zucchero, divertendosi a tradurre in Italiano per l’amico Moore) e You Are so Beautiful, cantate con Sam Moore, a Diamante, da Luce e Blue, cantate con Elisa, a Funky Gallo, da Guantanamera e Così celeste, cantate con Fiorella Mannoia, all’immortale Every Breath you Take di Sting, fino ai rap su misura dell’ormai newyorchese Jovanotti che ha ritmato “la vita senza Zucchero è un boccone troppo amaro” e “con Zucchero al mio fianco io non mi stanco”.

Zucchero con Sam Moore. Foto: Ludovica Martella
Mancavano invece all’appello Dolores O’Riordan dei Cranberries e il chitarrista Nile Rodgers, precedentemente annunciati tra gli special guest.
Sugar ha voluto ricordare anche il grande maestro e amico Luciano Pavarotti, la cui voce è risuonata nel teatro del Madison Square Garden in una registrazione di Miserere accompagnata dalla voce dal vivo di Zucchero e dal flauto di Andrea Griminelli.

Sting al Madison Square Garden. Foto: Ludovica Martella
Alla fine il Madison Square Garden è tutto in piedi a braccia alzate: si canta, si balla (perfino le maschere non riescono a stare ferme) e Jovanotti fa rimbalzare gli “oh-oh” del pubblico da una parte all’altra della sala. Un concerto da brivido quello di Zu&Co, dove il musicista emiliano si conferma ancora una volta il grande artista che è, ma soprattutto si dimostra sempre ricco di quell’umiltà e di quella voglia di emozionarsi e di mettersi in gioco che lo portano ancora oggi, dopo tanti anni di carriera e milioni di dischi venduti, ad avere voglia di vivere per mesi su un pullman, girando on the road tutto il Nord America per portare la sua musica a chiunque abbia voglia di ascoltarlo.

Zucchero duetta con Jovanotti. Foto: Ludovica Martella
Il talento di Sugar non teme certo rivali, ma è la sua forte umanità unita a quella capacità, coinvolgente e unica, di toccare le viscere a tempo di rhythm and blues, a renderlo una supernova della musica internazionale.
“Ringrazio tutti, mi ricorderò questa serata per sempre” ha detto alla fine. Grazie a te, Adelmo. In blues we trust, blues will never die.
Guarda la foto gallery con le immagini scattate da Alexo Wandael.
Leggi la nostra intervista a Zucchero.
Qui le prossime date dell’Americana Tour.