Rosita Jelmini Missoni è morta all’età di 93 anni, portando con sé una fetta importante di Made in Italy. Negli Anni Sessanta, fondò insieme al marito Ottavio Missoni (scomparso nel 2013) il marchio omonimo, esempio originale dell’uso del colore e delle geometrie, arte grazie alla quale la coppia rivoluzionò il settore della maglieria.
I colori sono ciò che viene subito in mente quando si pensa agli abiti concepiti dalla loro Casa. Tuttavia. le creazioni di Rosita e Ottavio Missoni attirarono l’attenzione perché capaci di rileggere la maglieria attraverso una lente decisamente sperimentale, dando forma espressiva a una lavorazione all’apparenza molto semplice. Dallo zig-zag multicolor alle onde, le geometrie della maison sono diventate riconoscibili in tutto il mondo.
Era il 1948 quando, a Londra, Rosita incontrò Ottavio, atleta di cui si innamorò durante le Olimpiadi di quell’anno, fino a sposarlo e a fondare Missoni. La prima sfilata arrivò nel 1966, tra le mura del Teatro Gerolamo di Milano, inizio di un periodo di grande successo per il marchio.
Crescita che ha portato la stilista negli anni ad aggiudicarsi una serie di prestigiosi premi, a partire dal Neiman Marcus Fashion Award, l’Oscar della moda vinto nel 1973, quindi il titolo di Cavaliere del Lavoro, ricevuto nel 2014.