Per il centenario dell’anello Trilogy, Cartier si affida alla tecnologia moderna e a Snapchat. Ciò che non avrebbe potuto immaginare Louis – il fondatore della Maison – quando presentò il modello nel 1924: un’applicazione virtuale che consente a chiunque, anche a coloro che non possono permettersi l’anello, di provarlo digitalmente.

Appena svelato, il virtual Trilogy è l’ultimo prodotto di una partnership di lunga data tra Cartier e la piattaforma social Snapchat. L’esperienza è stata sviluppata attraverso il Ray Tracing, una funzione che simula la luce riflessa sugli oggetti digitali facendoli apparire reali, anche per quanto riguarda l’accuratezza della vestibilità e il posizionamento sul dito. Il risultato: l’utente è in grado di muovere liberamente la mano e osservare il gioiello virtuale all’anulare (si presume) mentre brilla ed emana lucentezza.
Secondo Arnaud Carrez, Senior Vice President e Chief Marketing Officer di Cartier, la prova dell’anello virtuale potrebbe fungere da introduzione a una nuova generazione di acquirenti, la Z – che in gran parte forma la base degli utenti di Snapchat. Con circa 800 milioni di persone, la piattaforma raggiunge il 75% della popolazione di età compresa tra i 13 e i 34 anni e il 90% dei giovani tra i 13 e i 24 anni in oltre 25 Paesi.
La prova virtuale riguarda tutte le versioni dell’anello, incluse le tre nuove varianti pensate da Cartier per celebrare il secolo: a forma squadrata, una versione modulare e un’altra extra-large. I gioielli non sono mai stati così convenienti.