Dopo le settimane della moda che hanno caratterizzato tutto il mese di gennaio – da quelle maschili alle collezioni couture di Parigi, fino a Copenhagen – arrivano le quattro settimane della moda Autunno/Inverno 2024-2025 che partono, come da prassi, da New York City.
Quest’anno, lo Starrett-Lehigh Building – sulla 26sima strada, a ridosso della West Side Highway – funge da quartier generale per le passerelle previste da venerdì 9 a mercoledi 14 febbraio. Già una settimana prima della partenza ufficiale della NYFW, Marc Jacobs ha festaggiato quarant’anni di carriera con una sfilata epica. Domani, invece, ci sarà una proiezione del 40° anniversario del film Sophie’s Choice ospitata da Lanvin, che dovrebbe annunciare il suo nuovo direttore creativo da un giorno all’altro. Sarà presente anche Meryl Streep, la protagonista della pellicola di Alan Pakula.
La settimana della moda di New York espone 70 designer, oltre a collezioni presentate per via digitale e quelle su appuntamento. Il designer Peter Do con la seconda collezione dal debutto da Helmut Lang inaugurerà la settimana che chiuderà Thom Browne, Chairman della Camera della Moda degli Stati Uniti (CFDA). Una delle grandi novità è Ludovic de Saint Sernin che lascia il calendario francese per quello della Grande Mela.
Non solo passerelle ovviamente. Come ogni anno, la città si riempie di addetti ai lavori, giornalisti di moda, buyer, celebrità e curiosi, e insieme agli show il protagonista più importante, lo street style, il re della settimana della moda di New York. E dal momento che non si fa mancare nulla, la fashion week quest’anno inizia con una protesta, una manifestazione che riguarda i diritti delle modelle nere.
Domenica 10 febbraio, a Manhattan un gruppo di mannequin si sono unite al senatore dello Stato di New York Brad Holyman-Sigal, uno dei sostenitori del disegno di legge Fashion Workers Act. La mozione chiede ai legislatori di regolare la gestione delle modelle nere sottoposte a trattamenti ingiusti, soprattutto per quanto riguarda compensi e protezioni.
Tra i presenti anche la modella Beverly Johnson, la prima modella nera ad apparire sulla copertina di Vogue America. “La mancanza di regolamentazione nel nostro settore rende molto più difficile per le modelle nere di crescere”, ha detto Johnson. “[…] stanno lottando per la dignità e il rispetto, i diritti basilari”.
Veniamo agli show. Assente nuovamente il brand di Peter Do che già la scorsa stagione ha preferito sfilare con il suo eponimo all’interno della Paris Fashion Week. Un modo, molto probabilmente, per differenziare i suoi due incarichi. L’americano Tommy Hillfiger, invece, dopo essersi dedicato unicamente a defilè see-now-buy-now, cambia tutto e sale in passerella con “A New York Moment”. In calendario resta fissa la presenza di grandi brand come Carolina Herrera, Michael Kors Collection, LaQuan Smith, Luar, Proenza Schouler e Tory Burch.
Tra i ritorni c’è Khaite e Willy Chavarria, vincitori come Designer of the Year CFDA 2023, nel womenswear e nel menswear rispettivamente. Al debutto troveremo Câllas, Jane Wade, Meruert Tolegen e Bishme Cromartie. Melitta Baumeister, vincitrice del CFDA/Vogue Fashion Fund 2023, pubblicherà la sua collezione in formato digitale, mentre i secondi classificati Diotima (la cui designer Rachel Scott ha ricevuto il premio come Designer Emergente 2023) e Zankov saranno in passerella lunedì 12 febbraio.
Per Gabriela Hearst sarà invece la prima collezione a seguito dell’uscita da Chloé lo scorso settembre, mentre Delpozo si prepara a celebrare i suoi 50 anni, con un rilancio che vede al timone Enrique Mellado e Joaquin Trias. L’agenda è fitta e il divertimento, lo sappiamo già, sarà nello stile classico di New York, extra cool.