L’Accademia Napoletana, per la lingua e cultura di Napoli, presieduta dal dott. Massimiliano Verde, è stata formalmente presentata nel Febbraio del 2016 alla presenza del Primo Cittadino di Napoli, dott. Luigi de Magistris, e si pone come obiettivo quello di tutelare, promuovere, sensibilizzare, in Italia e all’estero, specie le nuove generazioni, al patrimonio linguistico (e storico-culturale) napoletano che la UNESCO riconosce come a rischio/vulnerabile.
L’Accademia lavora infatti internazionalmente in cooperazione con istituti, gruppi accademici di studio, università, associazioni che si occupano della tutela delle diversità linguistiche, propugnando la difesa e l’insegnamento del Napoletano, attraverso un metodo didattico ad hoc.
L’Accademia svolge anche attività di sensibilizzazione sociale utilizzando il corretto uso del Napoletano (III Municipalità di Napoli) ed ha realizzato programmi radiofonici ad hoc (Radio Svago Web, Almanacco Napulitano) in lingua e sulla lingua e cultura Napoletana.
L’Accademia ha realizzato, con patrocinio del Comune di Napoli, il primo Corso di Lingua Napoletana (notizia ripresa anche dalla redazione del TGR Campania) che segue le “griglie di competenza” previste in sede europea per l’insegnamento delle lingue.
Il corso si è sviluppato grazie ad un metodo didattico realizzato dal dott.Verde secondo gli studi e gli ausili del compianto filologo, Prof.Carlo Iandolo e del Dott.Raffaele Bracale, due tra i più apprezzati cultori ed esperti del Napoletano che hanno mostrato sensibilità per il progetto dell’Accademia.

Sono membri e collaboratori dell’Accademia storici, poeti, artisti e giuristi, come il Prof.Pietro Nardella Dellova ed il giornalista e scrittore, dott.Gianni Mattioli. Il lavoro dell’Accademia Napoletana è riconosciuto ed apprezzato sia in Europa che altrove. In Italia prezioso riconoscimento si deve al dott. Mariano Rigillo, direttore della Scuola di Teatro del Teatro Stabile-Nazionale di Napoli. Negli Stati Uniti Verde ha curato un lavoro di sistemazione ortografica in Napoletano per la ELA, Endangered Language Alliance di New York, inoltre collabora con il gruppo Language Rights, Derechos Lingüísticos en Riesgo.
Al fine di realizzare il suo progetto, il dott.Verde punta anche a realizzare infatti attività formative e didattiche, perfomances, eventi e spettacoli negli USA per le comunità d’origine italiana con artisti napoletani e stranieri che aderiscono all’Accademia Napoletana, prima che le nuove generazioni di italo-americani perdano quest’immenso tesoro culturale ed artistico. Importante è anche la cooperazione dell’Accademia Napoletana con l’Institut d’Estudis Valencians per la protezione dei rispettivi idiomi (Valenciano e Napoletano) con la produzione di articoli e pubblicazioni appunto bi-lingue.
L’Accademia ha curato la realizzazione della prima mappa info turistica con gli originari odo-toponimi (ovvero in lingua Napoletana) della III Municipalità del Comune di Napoli ed altre numerose iniziative come la mostra documentaria con didascalie in Napoletano, dedicata a Giovambattista Basile nel Febbraio 2017 in Giugliano in Campania in occasione della duplice ricorrenza della nascita e morte, con il patrocinio dell’amministrazione comunale giuglianese, esposizioni foto-documentarie sull’arte presepiale in Napoli e Scafati (Sa), patrocinate entrambe ed inoltre conferenze e performances a favore della lingua napoletana (mostra audio-video in occasione dello SKY art Festival di Napoli) ecc.
Le attività dell’Accademia Napoletana sono state riprese e pubblicizzate sia in Napoli (Il Mattino, il Roma) in altre regioni (La Repubblica, Il Secolo XIX, ecc.) che all’estero (Las Provincias di Valencia, The Italian American Journal) e con interviste del dott.Massimiliano Verde alla ICN Radio di New York, grazie al dott.Antony Pasquale ed alla Radio Colonia in Germania.
L’Accademia Napoletana infatti sèguita nel suo progetto internazionale di diffusione e salvaguardia del Napoletano e non solo localmente, auspicando a intensificare il suo percorso didattico-formativo ancor più in collaborazione con le istituzioni cittadine, metropolitane e regionali e quelle rappresentative all’estero, napoletane e campane, permanendo la situazione di rischio e vulnerabilità della lingua Napoletana.
In occasione della Giornata Internazionale della Lingua Materna, l’Accademia Napoletana ha infatti presentato all’Unesco un’accurata relazione storico-culturale sullo stato attuale del patrimonio linguistico napoletano, (Napoletano) e circa l’attuale assenza di tutela giuridica e di riconoscimento in Italia, sottolineando anche la non sempre positiva rappresentazione mediatica dei parlanti napoletani e campani.
In tal senso, quindi, Verde evidenzia la necessità di salvaguardare quello che è un formidabile patrimonio culturale per Napoli, l’Italia (perché universalmente apprezzato) e dell’intera Umanità ma appunto non adeguatamente protetto.
La lingua napoletana infatti viene veicolata internazionamente con la canzone, il teatro, l’arte presepiale e gastronomica, (si ricorda il recente riconoscimento Unesco per l’arte del pizzaiuolo napoletano, appropriatamente con l’uso di una parola napoletana) ecc.
Il dott.Massimiliano Verde ha sensibilizzato infatti le autorità cittadine di Napoli, regionali della Campania e la Unesco, sulla necessità di tutelare e riconoscere come bene e patrimonio immateriale dell’Umanità la lingua napoletana, come patrimonio culturale ed artistico che affonda le proprie radici in ogni manifestazione del sapere e delle eccellenze del territorio napoletano e campano.
E’ il caso qui di ricordare autori della letteratura universale come Basile e Cortese, di poesia, teatro e di cinema, come Raffaele Viviani, Ferdinando Russo o Salvarore Di Giacomo od ancora E.De Filippo, Antonio de Curtis-Totò o Massimo Troisi, senza considerare la tradizione musicale e canora (da Jesce Sole, passando per l’immenso Enrico Caruso fino a Pino Daniele).
L’Accademia Napoletana, pertanto, mettendo a disposizione il proprio lavoro didattico e formativo, invita le istituzioni pubbliche cittadine e regionali e le realtà culturali e sociali italiane, sia in Italia che all’estero, ad una collaborazione più serrata su questi temi e sulla necessaria introduzione dell’insegnamento scolastico della lingua e cultura napoletana e campana. La perdita di questo patrimonio infatti, parafrasando Prezzolini, costituirebbe una tragedia, per l’Italia (e gli italiani, in Italia ed ovunque).
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