Nelle scuole medie non tutti gli studenti hanno abilità linguistica e di conseguenza, molti di loro trovano difficoltà nell’imparare la lingua straniera. Tradizionalmente, l’apprendimento a scuola era considerato un’attività solamente cognitiva, ma se prendiamo in considerazione la scienza del cervello, questa coinvolge non solo i lati cognitivi, ma anche quelli fisici e affettivi dell’individuo. In più, se riflettiamo sulle generazioni del passato, che imparavano un mestiere, possiamo capire che l’individuo ha sempre usato diverse abilità e addestramenti, dimostrando che le intelligenze interagiscono le une con le altre.
Quando gli studenti non apprendono quello che dovrebbero secondo il curriculum di lingua, la responsabilità cade sul docente. In fatti, spesso il preside vuole sapere il perchè alcuni alunni hanno voti bassi, oppure il motivo per il quale essi non superano l’esame o il corso. Molte volte è chiesta al docente una documentazione che dimostri che l’insegnante aiuti i suoi alunni a superare difficoltà e problemi di apprendimento, oppure di comprensione. In caso l’istruttore dimostri di non aver una pianificazione di rimedio, sarà il preside a fare le raccomandazioni necessarie affinché migliori il suo stile di insegnamento oppure cambi la metodologia usata in classe.

Ogni anno durante i primi mesi esamino le competenze dei miei alunni e cerco nuove idee per creare lezioni adatte alle loro abilità. Quest’anno ho deciso di rileggere il libro Multiple Intelligences di Howard Gardner, professore di cognizione e formazione; conosciuto in tutto il mondo per il suo pensiero e per aver scritto centinaia di ricerche empiriche di interesse neuropsicologico,e numerosi libri sulle intelligenze multiple tradotti in più di trenta lingue. Gardner, nel 1983, introdusse la teoria delle sette intelligenze e, in seguito, nel 1995, aggiunse l’Intelligenza naturalistica. Prima di Gardner il tradizionale metodo d’apprendimento dei bambini era visto come capacità unitaria ed era misurato attraverso un esame linguistico-matematico. Invece il pensiero di Garden, esperto studioso nel settore della psicologia cognitiva, dello sviluppo, della neuropsicologia, e della psicometria, precisa che gli individui non sono dotati di una sola intelligenza logico-matematica o linguistica, e distingue nove tipi d’intelligenza localizzati in parti differenti del cervello, di cui fa parte anche le intelligenze linguistica e logico-matematica –le uniche su cui era basato l’originale test di misurazione del QI.
Il professor Gardner si impegna anche nell’istruzione moderna, nelle innovazioni del curriculum, nella pedagogia e nelle valutazioni degli ultimi decenni. Infatti, Gardner si dedica a migliorare l’apprendimento attraverso uno stile di insegnamento a passo con la scuola attuale, dando importanza allo stimolo creativo in classe per potenziare l’apprendimento di ciascun alunno. Secondo la sua visione, una scuola che collabora con le diverse intelligenze, può dare agli studenti l’opportunità di crescita cognitiva e allo stesso tempo promuovere il piacere di apprendere in ogni classe.
Gardner afferma che nelle aule di lingua straniera non sempre gli alunni possono imparare con la lettura e i testi per loro programmati, perciò bisogna motivarli attraverso lezioni visive e relative alle loro abilità e intelligenze. Gardner consiglia attività con le quali gli studenti possono sviluppare non solo la loro capacità cognitiva, ma anche le abilità artistiche, cine estetiche e naturalistiche. Ossia, si devono usare varie attività per stimolare le diverse menti elencate nei suoi libri. E’ ovvio che lo studio della lingua abbia bisogno di attività rilevanti alla cultura, con lavoro condotto in piccoli gruppi e sedie disposte faccia a faccia, affinché gli allievi si possano distribuire le responsabilità collaborando e condividendo la loro crescita linguistica e culturale. Nello svolgere il lavoro di gruppo, gli studenti imparano anche che la conoscenza della lingua può essere non solo condivisa ma anche divertente.
Ecco i otto macro-gruppi intellettivi nelle diverse discipline:
1) Intelligenza linguistica, sintassi, fonologia, semantica, e pragmatica. Questi studenti imparano leggendo libri e poesie, scrivendo e ascoltando.
2)Intelligenza logico-matematica, numero, categorizzazione, relazioni. Alunni che amano la matematica in classe. A loro piacciono le attività con i numeri e il ragionamento logico a tutti i livelli.
3) Intelligenza musicale, tono, ritmo, timbro. Ottime le canzoni e i video da usare in classe. Molti studenti sono bravi a scrivere delle rime per imparare i verbi.
4) Intelligenza spaziale, accurata visualizzazione intellettiva, e trasformazione mentale delle immagini. Studenti che imparano sperimentando e con uso di oggetti e cartine. Gli studenti possono creare progetti molto creativi da presentare in classe.
5) Intelligenza corporeo-cinestetica, controllo del proprio corpo e nella presa degli oggetti. A molti alunni piace ballare e fare sport. Nelle classi di lingua sono ottime le attività con canto e danza perché aiutano gli studenti a imparare giocando, da soli o con gli altri divertendosi.
6) Intelligenza interpersonale, consapevolezza dei sentimenti, delle emozioni, degli obiettivi e delle motivazioni delle altre persone. Ragazzi che lavorano bene in coppia o in gruppo.
7) Intelligenza intrapersonale, consapevolezza dei propri sentimenti, emozioni, obiettivi e motivazioni. Questi studenti sono indipendenti e lavorano meglio da soli.
8) Intelligenza naturalistica, ricognizione e classificazione degli oggetti nell’ambiente.
Gardner ha affermato di voler aggiungere altre due intelligenze: Intelligenza pedagogica istruttiva “teaching-pedagogical Intelligence”, in cui egli afferma che molti ragazzi sanno insegnare a giovane età. E la decima sarebbe l’Intelligenza spirituale, che rappresenta la capacità di riflettere sulla natura dell’universo e la coscienza umana, la quale prevede una capacità di ragionamento astratto e di riflessione sui temi dell’esistenza. (ascoltare il video)
Mentre leggevo il libro “Intelligenze Multiple” decisi di scrivere al professor Gardner con alcuni quesiti sulla sua teoria per le classi di lingua. Tramite uno scambio di email con il professore – alcuni appunti e suggerimenti sono inclusi nell’articolo- ho avuto anche il privilegio di ricevere una sua lettera, nella quale Gardner condivide con me importanti dettagli e consigli sull’apprendimento delle lingue straniere, che includo qui sotto:
Dear Filomena,
Over the years a number of foreign language teachers have approached me about how to use “MI” ideas in the teaching of foreign languages. My original assessment was that the actual contribution of MI to foreign language teaching, or bilingual education, would be modest–compared, say, to its role in the teaching of history or geography or biology. But here are a few ways in which it might be helpful:
1. Youngsters probably learn languages best in different ways. I, for example, love to learn from the written text; many, perhaps most others, prefer to learn through human interactions, watching videotapes, etc.
2. We all learn the best when we are motivated by the topic and like the setting in which the learning takes place. Especially given the new technologies, it should be possible to “custom-fit” the educational approach to the student.
3. This is probably the most important point but it is the most difficult to explain succinctly. Every language has certain distinctive features which are non intuitive to those who do not speak the language. For example, the various subjunctives in Spanish don’t make intuitive sense to me; Latin cases are difficult for those who don’t mark cases in their native language, etc. There are many ways in which to convey these concepts, which are important within a language, and multiple intelligence approaches can be quite helpful. I work out these ideas in Chapters 7-9 of my book THE DISCIPLINED MIND.
4. More generally, the most up-to-date publication about MI theory is INTELLIGENCE REFRAMED, which contains a large bibliography. I think that several articles mentioned there might be relevant to you. Also, that reference list contains various “tests” for the multiple intelligences. I don’t particularly recommend any of them, but if you need some kind of instrument to measure a profile, that is where you should begin. Be sure to distinguish between tests that simply measure preferences, and ones that actually tap skills in the different intelligences.
All best wishes,
Howard Gardner