Dal 26 maggio, un nuovo saggio che illustra l’immagine innovativa di New York, la capitale dell’Occidente e il melting pot per eccellenza, sarà disponibile nelle librerie italiane. “Viva New York” è l’opera del manager Gianluca Galletto, che risiede nella Grande Mela sin dagli anni Novanta.
Il libro, che vanta una prefazione scritta dell’ex sindaco di New York Bill De Blasio, è stato presentato oggi in anteprima alla XXXV Edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, dove insieme e Galletto hanno parlato l’economista Giorgio Arfaras e il giornalista SKY Federico Leoni.
Nel suo saggio, Galletto descrive una New York progressista, con un maggior numero di donne ai vertici delle decisioni, regolamentazioni innovative e un centro di investimenti attrattivo che, in alcuni aspetti, ha superato la Silicon Valley come fulcro dell’innovazione globale. Attraverso una nuova politica di investimenti pubblici e privati, che sta guidando la metropoli verso la transizione energetica e un approccio sempre più ecologico, New York si propone come un modello da seguire anche per l’Italia, affrontando problemi complessi come l’edilizia abitativa e l’immigrazione clandestina.
In sette brevi lettere, ricche di fatti e considerazioni inedite, il libro offre uno sguardo sulla realtà economica e sociale della New York dei nuovi Anni Venti: un laboratorio di idee, movimenti, attivismo e imprese molto distante dalla percezione che molti hanno ancora della Grande Mela, legata a Wall Street, Sex & the City e Woody Allen. NYC è diventata un esempio da seguire per l’abbondanza di capitali, intrattenimento e cultura. Il libro rappresenta quindi un messaggio rivolto all’Italia: nell’appendice sono presenti dieci proposte che suonano come un manifesto politico per il nuovo corso che la città sta intraprendendo.
“Nel titolo del libro – scrive De Blasio nella prefazione – con quel ‘Viva New York’, Gianluca Galletto rende omaggio alla mia città, esortandola a migliorarsi e offrendo una testimonianza di scrittura informata, civile e tecnica. Con leggerezza, pagina dopo pagina, si passa da aneddoti a esempi analitici che spiegano come si amministra una grande metropoli come New York, suggerendo che i miei colleghi italiani prendano in considerazione queste idee”.
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