“Amore e Politica è (…) quel connubio ideale a cui ciascuno di noi, se davvero credenti nella democrazia e aderenti alla libertà come responsabilità di una società moderna, non può che rifarsi nel quotidiano“. Ad esprimere il concetto è il nuovissimo saggio degli avvocati Angelo Lucarella e Luca Conserva, denominato appunto Amore e Politica: Discorso sulla Costituzione e sulla Dignità dell’Uomo (da giovedì 23 dicembre 2021 in libreria per Aracne).
Il libro prende ispirazione da un dialogo vero e si apre con una sintetica prefazione del prof. Pino Pisicchio, ex deputato della Repubblica. Secondo Pisicchio, quella di Lucarella e Conserva è “una grande dichiarazione d’amore per la Costituzione italiana“, alla ricerca dei valori condivisi alla base del testo fondamentale.
L’indagine dei due autori costituisce un viaggio nel tempo introspettivo, che parte dai giorni più bui dell’Italia unita per arrivare all’attualità. Non è un caso che un prodotto di letteratura giuridica così alto sia stato partorito in un frangente così buio: per Lucarella e Conserva è stata la straordinaria passione per la rinascita del Paese nell’immediato dopoguerra a costituire l’humus ideale per il capolavoro di diritti e libertà realizzato dai padri costituenti. La Costituzione ha aperto così un nuovo capitolo della storia italiana, basato sui principi inviolabili di dignità umana, uguaglianza e solidarietà.
Ne abbiamo parlato con uno dei co-autori, l’avv. Angelo Lucarella:
- Nel libro si fa riferimento a un frangente drammatico, quello del dopoguerra, in cui i costituenti hanno partorito i nostri valori fondamentali di dignità e libertà. Crede si possa invece verificare uno scenario opposto, ossia che in un momento altrettanto duro quei valori vengano soppiantati da altri di senso opposto?
Certo che è plausibile. Aldo Moro affermava che “la libertà si vive faticosamente tra continue insidie”. Le dirò di più: il rischio è particolarmente pronunciato nei periodi in cui le procedure di emergenza dettano i tempi e gli spazi delle relazioni sociali, e quindi le percezioni stesse di libertà e democrazia.
- Ritiene i concetti di libertà e democrazia sinonimi sul piano costituzionale?
No: la democrazia, per essere tale, ha senz’altro bisogno della libertà, ma non dell’arbitrio. Per esserci uno Stato liberale, invece, non è sempre necessaria la democrazia. La Costituzione italiana ha avuto lo straordinario merito di aver messo al centro del discorso il rispetto della dignità umana, che è la premessa fondamentale sia della democrazia che della libertà.
- Lei insiste molto sulla “umanizzazione del diritto” e il “diritto di essere umani”. Come crede si possa umanizzare il diritto?
Attraverso la famiglia e la scuola, ossia educazione e istruzione. In questi due ambiti lo Stato deve avere la forza di legittimare il senso dell’umano, e quindi le politiche sociali e il principio di uguaglianza. Il diritto si rende “umano” attraverso la politica e le misure che mettono in pratica quei concetti.
- Nel libro è ricorrente il binomio “politica per amore” e “amor politico”. Ma qual è la relazione tra i due?
Sono assolutamente complementari, anzi, si tratta di un connubio essenziale nella dinamica costituzionale. L’amore per la politica è ciò che si nutre interiormente e viene messo a servizio di un’esperienza, a prescindere dal ruolo istituzionale. La politica per amore, invece, spinge l’uomo ad ispirarsi a qualcosa di più grande per ottimizzare il suo rapporto con la società. In sostanza, i due termini sono accomunati dalla comune ricerca di una possibilità di crescita assieme all’altro, ossia con la collettività.
Gli autori:
Angelo Lucarella – Avvocato, saggista, editorialista, analista di questioni politiche e giuridiche. È vicepresidente coordinatore della Commissione Giustizia del Ministero dello Sviluppo Economico. Direttore e docente del dipartimento di studi politici, costituzionali e tributari della Federiciana Università Popolare. Componente del tavolo di esperti per gli studi sul reddito universale in seno al dipartimento di scienze politiche dell’Università internazionale per la Pace dell’ONU (Roma). Scrive per diverse testate nazionali e internazionali (tra cui La Voce di New York) e per la rivista giuridica Filodiritto.
Luca Conserva – Avvocato giuslavorista, counselor ad indirizzo umanistico esistenziale ed esperto in discipline economiche. È stato promotore e protagonista nel 1993 del movimento politico “Liberi e Solidali”, ricoprendo incarichi negli esecutivi cittadini locali e provinciali nel territorio tarantino. Ideatore del format “Amore e Politica”: uno spazio di interazione con persone sensibili al tema di promozione della liberazione interiore dell’uomo attraverso la consapevolezza del sé creativo. Ha pubblicato L’Individuo Mondano (Nuova Editrice Apulia, 1996).