Il vento e le promesse, il romanzo di Antonella Gramigna, è stato agli inizi di marzo presentato a New York, poco prima che anche la Grande Mela andasse in tilt per il coronavirus. Gramigna è una giornalista e blogger esperta in comunicazione politica e altri settori delle pr. La serata è avvenuta da Kestè Fulton di Roberto Caporuscio, l’imprenditore che ha voluto accogliere l’evento culturale nella sua famosa pizzeria-ristorante vicino a Wall Street. La presentazione, avvenuta lunedì 2 marzo, ha visto la partecipazione di blogger italo-newyorkesi, imprenditori e amici “social” dell’autrice, tra cui Laura Giromini, attrice e blogger di “Vivere New York”. Il libro, in questi due anni, è stato apprezzato da numerose lettrici , essendo un libro al femminile, critici e giornalisti. Il libro è stato anche premiato in Italia, “per il tipo di stesura, non usuale, per il contenuto e la trama scorrevole che attraversa il periodo delle presidenziali americane in parallelismo con il referendum costituzionale” .
Così parla dell’autrice Carmelo Consoli, poeta e Presidente de La Camerata dei Poeti, di Firenze, uno dei luoghi dove è stato presentato: “L’abilità narrativa di Antonella Gramigna sta nel saper fondere armoniosamente l’architettura progettuale principale del romanzo, ossia quella di descrivere l’importante impegno/confronto giornalistico/mediatico/sociale e politico della protagonista, alle prese con una esperienza di spessore quale affiancare uno staff elettorale americano. La lettura di questo volume permette di approdare con leggerezza e compiacimento nei meandri della politica americana, e anche in quella nostrana, chiarendone le complesse architetture e procedure nell’affrontare importanti appuntamenti elettorali come appunto accade per le elezioni presidenziali”.
Dopo numerose presentazioni in Italia, a partire da Milano, presso la Casa di Alda Merini, a Roma, a Carrara, passando da Ischia e Pesaro, la città natale dell’autrice, e Pistoia, dove Gramigna vive, ecco che poi è arrivato proprio nel luogo dove tutto è nato: New York.
E’ stato considerato in diverse recensioni della critica come un libro che si colloca bene su più piani valutativi, ad esempio come una visione di moderno studio di antropologia socio/culturale, in presenza di una società, quella del terzo millennio fortemente influenzata dalla rete mediatica, poco incline alla passione politica ma molto interessata al sistema economico/finanziario/sanitario in cui vive o sopravvive, potremo definirlo un mini-trattato di psicologia politica, e anche una incursione nel mondo finanziario ed economico , ma anche, e perché no, un prontuario sul come affrontare grandi campagne elettorali.
“Concorre alla grazia e al respiro poetico del romanzo la storia personale della protagonista, il suo mondo ideale di donna, i suoi affetti, l’amicizia che si instaura tra lei e gli altri personaggi , che la affiancano nello staff delle comunicazioni elettorali, e tutti i personaggi che ha volutamente inserito”- continua Consoli.
Di questo Gramigna ha parlato a lungo, di una storia semi autentica che si snoda tra le St e le Av di Manhattan, e dei personaggi che ha volutamente inserito: “ … perché tutti quanti hanno fatto parte di un percorso che tengo nel cuore- ha dichiarato affettuosamente- Al di là della tematica politica e di ciò che ha per me rappresentato il percorrere una certa strada, vorrei che passasse il messaggio più importante. Quello nel quale si privilegia il percorso stesso, indipendentemente dalle delusioni, dalle persone che più o meno, hanno fatto e fanno parte della nostra vita, o dei leader in cui si crede o abbiamo creduto. Ogni esperienza, brutta o bella che sia, porta ad altre esperienze, avventure, maturazioni personali per le quali oggi siamo ciò che siamo…. dipendentemente. L’amore per la vita stessa, la ricerca in tutto ciò che ci circonda e ci attende ogni giorno in fondo è lìnfa vitale per essere protagonisti e non spettatori della vita che percorriamo. L’amore, in primis, quello che davvero scalda l’anima. Talvolta la rende fragile ma nel contempo la fortifica se ne sappiamo cogliere l’essenza vera”.