Una nevicata come non se ne vedevano da anni, in una casa di montagna che resta isolata dal mondo, per qualche giorno. Dentro la casa, e dentro il cuore della nevicata, c’è Manfredi. Giornalista, tre figli, e più di 40 anni: se la vita fosse un campionato di calcio, per sua stessa ammissione, lui starebbe giocando il girone di ritorno. Dentro il cuore della nevicata, Manfredi sceglie di guardare al proprio, tracciando una sorta di bilancio del suo girone di andata, sfruttando quel flusso di coscienza e di ricordi che la tempesta naturalmente favorisce. Manfredi elabora una sorta di bucket list, che si riduce poi a un solo sogno, obiettivo, aspirazione, evento da raccontare ai propri figli ricamandoci attorno un romanzo: seguire dal vivo e da vicino le elezioni presidenziali americane. All’uscita dalla sua solitudine montana, Manfredi decide di partire e realizzare il suo sogno: “C’era solo un modo per ingannare il tempo che passava: entrarci dentro.”
Nasce così, da un’idea ovattata e da un viaggio nell’America contesa tra Clinton e Trump, “Una nevicata memorabile”, il romanzo che Olivio Romanini, giornalista politico e caporedattore del Corriere di Bologna, ha appena pubblicato per Minerva. Lunedì 3 dicembre alle 21 l’autore lo presenterà al Piccolo Cafè di Amsterdam Ave. con lo chef Michele Casadei Massari.
“Una nevicata memorabile”, però, non ha quasi nulla a che vedere con la politica: è, invece, una lunga lettera romanzata che Manfredi, il protagonista alter ego dello scrittore, indirizza ai tre figli ancora piccoli. Certo, c’è tanta America, volutamente rappresentata tramite gli occhi di un provinciale italiano nato in un luogo chiamato Posto Magico che quando esce da Grand Central Terminal si chiede basito “dove diavolo sono stato fino ad ora?”.
Ci si trova il viaggio di Manfredi nella East Coast pre-elettorale del 2016, da New York a Miami, a Washington a Philadelphia, per seguire più o meno da vicino le elezioni che avrebbero cambiato la storia recente americana. Un tour fatto di poca agenda politica e tanta gente, in cui Manfredi tasta il polso alle persone comuni e a tanti ultimi, ascoltando “una infinita cantilena di anime perse” . C’è la speranza dem, le migliaia di spille palloncini e hot dog di una convention della Clinton a Miami, ci sono i volti di chi contempla il vuoto per le strade di Philadelphia, ci sono i poveri senza cittadinanza e assistenza e dignità che fanno da contraltare all’inarrivabile senso di patria emanato da una parata di veterans.

C’è un presagio disilluso, così ben riassunto dal cartello “Sometimes the king is a woman”, notato da Manfredi in un cantiere newyorkese, c’è il crollo delle speranze democratiche e l’evidenza montante che Donald Trump sarebbe divenuto il 45°presidente Usa.
Come detto il fulcro, però, è lontano dalle elezioni. Tutto quello che Manfredi racconta, lo racconta ai figli. In questo “Father to son” con tono hornbyano e sguardo pascoliano, i piccoli Pietro, Giulia ed Emma si sentono anche narrare le peripezie affrontate dai genitori per farli venire al mondo, e di Posto Magico, dove Manfredi è nato. Che tirare tardi il mattino non è un disvalore ma salire in macchina con un ubriaco alla guida è da sfigati, che Babbo Natale non esiste, e che tra primo e secondo tempo della vita non si arriva a sapere nulla, proprio nulla, del finale di partita.
Sapranno che l’amore e la libertà spesso sembrano prendere strade diverse, e che arriva un momento, magari alla fine di una nevicata di quelle che non ne fanno più, in cui capisci quale strada devi prendere là fuori, almeno per un tratto. Rileggeranno le righe talentuose in cui Manfredi ci racconta in punta di fioretto la sua storia di inguaribile ottimista razionale, che spinge la vita dove può, con coscienza e umiltà.
Sentiranno che l’ottimismo di Manfredi è tutto per loro e grazie a loro, tutto volto a fargli affrontare una prima metà di campionato con la testa sulle spalle e il sorriso sul viso, e una seconda metà comunque ricca di vita, più cosciente e per questo altrettanto valida. O quanto meno memorabile.
Lunedì 3 dicembre 2018, ore 21
Michele Casadei Massari presenta “Una nevicata memorabile” di Olivio Romanini
Piccolo Café, 313 Amsterdam Avenue