
Il signor Giampiero Pierotti, pensionato, ex-muratore autodidatta di Pettori, frazione di Cascina in provincia di Pisa, ha scoperto una passione per la scrittura. Nelle sue favole, arricchite dalle vignette dell’umorista Alberto Fremura, che ripercorrono le orme di Esopo, fa parlare tutte le cose che ci circondano con ironia: una radio che vuole conoscere una televisione, un cane che si trova in un canile e viene adottato da due anziani, oppure una lampada che vive in un appartamento in uno dei quartieri di Roma nord, nei Parioli, paragonata con un’altra che vive in una casa popolare. I racconti sono costruiti con linguaggio pulito ed essenziale e i personaggi inseriti all’interno delle problematiche della società hanno come protagonisti animali umili come barbagianni, vermi, o topi che vestono panni umani denunciando le pecche della società e dell’indifferenza dell’uomo verso i suoi simili. Racconti che hanno diverse chiavi di lettura e che spetta al lettore trovarci quella più adatta alla sua personalità.
Giampiero Pierotti , con la semplicità e l’arguzia tipica dei toscani, si definisce scrittore per caso. “Le mie favole – afferma Pierotti- nascono in parte dalla mia esperienza, e in parte dall’attenzione alle problematiche altrui, o dalla sofferenza che leggo in tante persone ma anche da tutto quanto gli altri riescono a darmi”. Pierotti si immerge nelle difficoltà degli altri inserendo i problemi che ogni giorno ognuno di noi combatte tramite le sue favole, usando l’ironia per dare voce ai suoi personaggi affinché possano opporsi a chi cerca di evitare le conseguenze di una colpa o mancanza.
Pierotti ha creato anche un cd insieme al suo libro e sono diventati di testi di lettura e di ascolto nelle scuole del Belpaese. I suoi racconti sono stati anche messi in scena dalla scuola media Leonardo Fibonacci di Pisa, con l’aiuto del professore Walter Bacellini, dove ha recitato anche Cecilia, una bambina non vedente. Inoltre il suo libro è stato stampato in braille, una versione per i non vedenti, dalla Regione Toscana. Le favole di Pierotti sono diventate famose non solo in Italia ma anche in Argentina e in Brasile, dove sono usate come materiale didattico nei corsi d’italiano per gli insegnanti brasiliani di Tubarão.
Con queste favole Pierotti gira da una radio all’altra e, soprattutto, da una scuola all’altra. Ne è nato un progetto di incontri con l’autore presentato all’ufficio Scolastico Regionale di Firenze che lo ha diffuso a tutte le scuole elementari e medie della regione. In ogni scuola Pierotti incoraggia gli studenti a scrivere delle favole in italiano, a dare voce agli oggetti che li circondano. Per esempio: una lavagna che osserva la classe come si comporta, o un banco che diventa testimone di quello che fanno gli alunni.
Signor Giampiero Pierotti perché si definisce “scrittore per caso”?
“Questa mia passione Letteraria nacque, per caso, al presentarsi di una ingiustizia di lavoro verso i miei confronti, da indurmi a trattare certi comportamenti dell’uomo con ironia, tramite il linguaggio delle COSE e degli Animali che vivono una vita parallela alla nostra, diventando testimoni delle nostre azioni”.
Quando ha incominciato a scrivere fiabe?
“Il libro è nato nel 1985, ma sembra scritto ieri, così dicono. Iniziato con il primo racconto Scarpe poi seguì Il Falco e il Viaggio che diventando in CD delle Favole Radiofoniche, furono mandate in onda da oltre 100 Radio locali compresa Radio Rai 3 e Radio Rai 1, ottenendo circa 6 milioni di ascoltatori. Perché i problemi trattati allora, si trovano oggi e si ritroveranno domani. Tutti siamo utili, anche quello che viene creduto il meno intelligente, e quello che viene definito perfino “lo stupido del paese” perché in un momento difficile della vita tutti ci possono dare una mano. Quindi bisogna rispettare tutti e valorizzare anche i mestieri, ed è un peccato che questi siano ridotti al minimo storico, come gli artigiani, i calzolai, i muratori e i contadini. Certamente in questi momenti qui Pinocchio avrebbe avuto molta difficoltà a essere creato da un Falegname!”.
Le avventure che descrive nelle sue fiabe sono fantasie o vicende vissute?
“Certamente le avventure di questi personaggi che rappresentano l’uomo sono tratte da vicende vissute e da fatti di cronaca quotidiana che appaiono all’autore spesso incredibili. Avvenimenti narrati con ironia tipica Toscana, rappresentata anche magistralmente da “Alberto Fremura” noto illustratore Livornese che è riuscito con i Disegni a mettere in risalto con grande semplicità, la storia di questi personaggi”.
Le sue favole sono utilizzate dalla Società Dante per insegnare l’italiano nelle scuole di mezzo mondo. Ci può dire come incominciò il suo rapporto con la Società Dante?
“Il mio rapporto nato con la Dante di Cordoba Argentina come con la Scuola Domenico Savio di Ascurra dello Stato di Santa Catarina Brasile e con altri Istituti è avvenuto tramite amicizia nata con le Associazioni italiane che vivono in quelle città , collegandomi via Internet, poi l’invio del Volume ” Favole di ogni giorno” e la lettura dello stesso hanno determinato questi progetti per la Lingua Italiana”.
Le favole sono un ottimo strumento per stimolare la fantasia dei bambini. A quale età sono dirette le sue favole?
“In effetti gli alunni di 9 anni in moltissime scuole hanno seguito con interesse l’incontro con l’autore, spiegazioni che diventano un ottimo strumento per sviluppare la fantasia del ragazzo e far nascere in classe un simpatico dibattito sul contenuto dei testi”.
In che modo le sue favole possono essere incluse nell’insegnamento dell’italiano all’estero?
“Queste Favole possono essere incluse nell’insegnamento dell’Italiano come lettura dei testi, analisi dei contenuti descritti a doppio senso, con ricerca della propria morale all’interno dei testi, individuando le possibili soluzioni che si potrebbero nascondere in ogni passo di queste favole, non messe in evidenza dall’autore per rispetto verso il lettore”.
In una delle “Favole di ogni Giorno” i protagonisti principali sono l’uomo e il falco. Perché ha scelto il falco come protagonista?
“Perché il Falco essendo un rapace l’autore lo definisce simile a l’uomo, con una diversità, che il Falco per sopravvivere è costretto a cacciare per volontà della natura, quando l’uomo spesso per ingordigia e smania di potere può causare dei gravi danni ai propri simili”.
E in che modo il falco si inserisce nella didattica della lingua italiana?
“Come narrazione di un fatto di quotidiana ingiustizia che potrebbe accadere ad ognuno di noi dinnanzi alla Legge di qualsiasi Stato, senza mai dover drammatizzare in questi racconti le avversità della vita che sono sempre in agguato, quanto il voler stimolare il lettore ad essere critico verso sé stesso e tutto quello che lo circonda, non solo per migliorare la propria esistenza ma anche quella delle generazioni che verranno. Forse questo mio desiderio potrebbe essere un sogno da FAVOLA? secondo la mia modesta opinione dobbiamo crederci, perché spesso la FANTASIA come vediamo riesce a fare Miracoli”.