A causa del passaggio dell’uragano Beryl, che ha messo in ginocchio il Texas all’inizio di luglio, la famosa cappella Rothko a Huston, restaurata appena tre anni fa, ha subito gravi danni al soffitto, alle pareti e alle opere d’arte e resterà chiusa a tempo indeterminato in attesa del restauro.
Il monumento, nato con l’intento di essere aperto a tutte le religioni, è diventato celebre soprattutto perché ospita al suo interno 14 opere dell’artista statunitense Marc Rothko, uno dei massimi esponenti dell’Espressionismo astratto americano. Si tratta di grandi pannelli che attraverso il linguaggio cromatico universale evocano spiritualità, trascendenza e contemplazione.
Sia il progetto architettonico che i dipinti della cappella aconfessionale furono commissionati nel 1964 dai collezionisti John e Dominique de Menil, amanti dell’arte e impegnati in battaglie per i diritti umani contro la segregazione razziale.
Furono gli architetti di origine francese Philip Johnson, Howard Barnstone ed Eugene Aubry a disegnare l’edificio modernista che venne inaugurato il 26 febbraio 1971 con una cerimonia a cui parteciparono esponenti di diverse religioni. Da quel momento la cappella Rothko divenne un punto di riferimento che, ancora oggi, accoglie arte, spiritualità e impegno per i diritti umani. Al suo interno, infatti, oltre alle opere dell’artista da cui prende il nome è esposto il Broken Obelisk di Barnett Newman dedicato alla memoria di Martin Luther King.
Adesso per quanto riguarda i lavori di ripristino dopo Beryl, l’analisi dei danni e i relativi preventivi sono stati affidati a Whitten & Proctor Fine Art Conservation, una delle più note ditte di restauro negli Stati Uniti, secondo quanto riferito dai responsabili della cappella.