Dopo anni di indagini condotte dai cosidetti “detective dell’arte” con il Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) insieme al New York District Attorney’s Office e dall’Homeland Security Investigations sono rientrate in Italia ben 600 pezzi di arte antica il cui valore economico è stato stimato a 60 milioni di euro.
“Questo rientro – commenta il sottosegretario italiano Gianmarco Mazzi – è un traguardo significativo, non solo per il numero e il valore delle opere”, che sono “alta espressione della nostra storia, cultura e identità nazionale”, ma anche perché “testimonianza concreta della forza della collaborazione Italia – USA”.
Si tratta di sculture, mosaici, gioielli, monete, pitture, suppellettili e vasi venduti da mercanti d’arte clandestinamente a collezionisti, musei, gallerie e case d’aste negli Stati Uniti.
I preziosi manufatti oggi esposti a Roma, ma in attesa di essere restituiti ai loro specifici territori d’origine, sono risalenti a un epoca compresa tra i secoli IX a.C.-IV d.C. e comprendono articoli medievali, dipinti del Seicento e materiale bibliografico risalente all’Ottocento.

Questi beni, prima di essere inseriti nel circuito del commercio illegale, erano stati trafugati per mano di scavi clandestini perpetuati dai cosiddetti “tombaroli” prevalentemente nel territorio dell’Italia centro-meridionale. Alcuni pezzi sono stati rubati perfino da chiese e musei, ma non mancano beni provenienti anche dalla Sicilia.
Tra le opere di maggior spicco c’è il grande mosaico pavimentale risalente al III- IV secolo d.C., trafugato dal territorio Siculo e raffigurante il mito di Orfeo che incanta gli animali selvaggi con il suono della lira.
Sempre dalla Sicilia, in particolare da Naxos vi è un tetradramma argento datato al IV secolo a.C., una moneta rarissima recuperata mentre stava per essere venduta a New York per una somma di 500mila dollari.

Tra le opere più preziose e di maggiori dimensioni vi è anche una scultura bronzea in stile ellenistico del I secolo a.C. a grandezza naturale.
Dall’Italia centrale proviene il bronzetto umbro raffigurante un guerriero, alcune rare monete in oro e in argento, numerosi vasi villanoviani, anfore e crateri apuli, coppe in argento, buccheri, lastre dipinte etrusche, teste in marmo e bronzo, interi corredi funerari antichi, ma anche alcune pergamene medievali.

Per l’ambasciatore americano Jack Markell, intervenuto all’evento di presentazione all’Istituto centrale per il restauro “gli USA sono fortemente impegnati per la salvaguardia e la conservazione del patrimonio culturale in tutto il mondo. Dal 2001, gli Stati Uniti adempiono ad un accordo bilaterale con l’Italia per combattere il traffico di antichità, e insieme continuiamo a lavorare per proteggere, preservare e promuovere la cultura e le arti».
Tuttavia resta invece ancora aperta, da oltre un cinquantennio, la battaglia legale tra USA e Italia per il rientro dell’Atleta di Lisippo sul suolo italiano. Secondo la Corte europea per i diritti dell’uomo questa “deve ritornare in Italia” ma di fatto i due stati non hanno ancora trovato un accordo.