Prevedibilmente, la crisi mediorientale tracima in contesti diversi dalla politica: suscita scalpore la decisione della Fiera del Libro di Francoforte, la kermesse dal 18 al 22 ottobre, di non tenere più una cerimonia in onore della scrittrice palestinese Adania Shibli con la consegna di un premio per il suo romanzo Un dettaglio minore. La decisione è dovuta “alla guerra in Israele” ha detto Litprom, l’associazione letteraria tedesca che organizza il premio.
La cerimonia potrà tenersi in un momento successivo alla Fiera, ha detto Litprom, che sta cercando “un contesto e un formato adatti”.
Il libro (in Italia uscito nel 2021 per La Nave di Teseo, casa editrice che riesce sempre ad essere al centro dell’attualità, tradotto dall’arabo da Monica Ruocco) racconta una storia vera, troppo scomoda secondo gli organizzatori: il rapimento e lo stupro di una ragazza beduina palestinese da parte di soldati israeliani nel 1949, durante la guerra che seguì alla formazione dello Stato di Israele, e durante la nakba, come la chiamano i palestinesi: la catastrofe.
Un dettaglio minore ha avuto grande successo: in inglese era stato candidato al National Book Award britannico nel 2020 e al prestigioso International Booker Prize nel 2021. In tedesco è uscito nel 2022, e ha vinto quest’anno il LiBeraturpreis assegnato a un autore dall’Africa, dall’Asia, dall’America latina o dal mondo arabo; premio che appunto avrebbe dovuto essere consegnato a Francoforte.
I guai erano cominciati però già questa estate con le dimissioni del giornalista Ulrich Noller dalla giuria del LiBeraturpreis, in polemica contro la decisione di assegnare il premio a Shibli. All’inizio della settimana un articolo apparso su Die Tageszeitung, giornale Tedesco di sinistra, ha accusato il romanzo di rappresentare “lo Stato di Israele come una macchina omicida”.
Jürgen Boos, direttore della Fiera di Francoforte, ha detto in un comunicato che la Fiera condanna “il barbaro terrorismo di Hamas contro Israele. I nostri pensieri sono con le vittime, i loro parenti e tutti color oche soffrono per questa guerra”. Boos ha aggiunto che l’organizzazione ha inserito nuovi eventi per dare spazio alla fiera a voci israeliane.
In Germania il tema dell’antisemitismo è particolarmente scottante e da molti anni infiamma i dibattiti culturali. Il movimento BDS che chiede sanzioni contro Israele per l’oppressione dei palestinesi è stato dichiarato antisemita nel 2019 dal parlamento tedesco, con la richiesta ai Länder tedeschi di non finanziare gruppi o singoli artisti che lo avessero appoggiato.