All’Istituto Italiano di Cultura di New York apre la mostra “Orgoglio e memoria. L’emigrazione italiana nelle Americhe”, con documenti nuovi e mai esposti, sul fenomeno della “diaspora” italiana che coinvolse milioni di migranti, soprattutto meridionali. Allestita nella sede dell’IIC a Park Avenue diretto da Fabio Finotti, l’esposizione si basa sul ricchissimo materiale proveniente dal Museo di Napoli – Collezione Bonelli e della Cittadella della Cultura di Lendinara. Con il direttore Finotti, tra i curatori ci sono i giornalisti Luigi Liberti e Gaetano Bonelli, e il Direttore della Biblioteca di Lendinara Nicola Gasparetto.

Negli ultimi trent’anni, non ricordiamo che all’Istituto Italiano di Cultura di New York si sia tenuta una mostra dedicata all’emigrazione italiana in America. Se questa fosse la prima volta nella storia dell’Istituto di Park Avenue, ci vorrebbe ai margini anche una riflessione sul perché non sia avvenuta mai prima.
Le preziose testimonianze provenienti dal Museo di Napoli – Collezione Bonelli, attestano le esperienze vissute ed i risvolti economico-sociali del fenomeno migratorio che si verificò con le partenze dall’ Italia a partire dalla metà del diciannovesimo secolo: locandine, titoli di viaggio, rimesse bancarie, cartoline, fotografie, e oggetti riconducibili al vissuto quotidiano. Grazie anche al coinvolgimento di Rai Fiction che ha aderito all’iniziativa, il visitatore sarà idealmente accompagnato dai contributi registrati dagli attori della soap “Un posto al sole”, la produzione Rai più seguita nel Mondo. In ogni sezione della mostra è presente un QR CODE, che darà la possibilità attraverso i propri cellulari di immergersi nel periodo storico di riferimento grazie ai racconti degli attori Patrizio Rispo, Miriam Candurro, Riccardo Polizzy Carbonelli e Marina Tagliaferri.

All’inaugurazione di mercoledì 28 giugno a New York, sono attese importanti cariche istituzionali. Con i curatori della mostra, ci sarà la presenza del Console Generale d’Italia a New York Fabrizio Di Michele, delle principali istituzioni che mantengono il legame tra Italia e comunità di italiani all’estero (CGIE e COMITES), delle associazioni Italo-Americane, dei maggiori centri studi sull’emigrazione verso le Americhe.
Un momento significativo sarà rappresentato dall’inaugurazione del “The Wall of Fame”, il riconoscimento per emigranti e italo-discendenti che con i loro successi personali rappresentino un vanto per tutta la comunità di italiani all’estero. Il Wall of Fame resterà esposto all’Istituto Italiano di Cultura per tutta la durata della mostra e proporrà le foto dei primi due premiati, il calabrese del Bronx Rocco B. Commisso, presidente di Mediacom e della Acf Fiorentina e l’italo-siciliano Carlo Scissura presidente dei costruttori di New York. I prescelti, che saranno presenti all’Istituto, oltre ad avere le proprie foto sul “muro”, riceveranno anche una statuetta appositamente realizzata dal maestro artigiano Marco Ferrigno, esponente di spicco dell’arte presepiale napoletana. Al termine della premiazione si terrà una prima visita guidata della mostra, per gli ospiti ed i media.
L’esposizione si sviluppa su due centri focali. Da un lato l’emigrazione meridionale, dall’altro la figura di Adolfo Rossi, tra i primi giornalisti italiani in America e redattore del Progresso Italo-Americano (fondato da Carlo Barsotti nel 1880, poi comprato nel 1928 da Generoso Pope). Rossi divenne infine un diplomatico in rappresentanza della madrepatria negli USA. La prima sezione sarà curata da Gaetano Bonelli, e proporrà un ricchissimo tesoro di reperti, molti dei quali esposti per la prima volta. I visitatori potranno vivere un viaggio a ritroso nel tempo, dalla fine del ‘700 fino alla prima metà del secolo scorso.
Tra le oltre duecentocinquanta testimonianze esposte spiccano la prima edizione della “Scienza della Legislazione” di Gaetano Filangieri, (che suscitò l’ammirazione di Benjamin Franklin), un passaporto del Regno delle Due Sicilie per l’America datato 1854, una locandina dei vapori che partivano per le Americhe dal porto di Napoli del 1874 ed una delle più antiche fotografie conosciute che tratta di un emigrante, risalente agli anni settanta dell’ottocento.
Il percorso narrativo della mostra accompagnerà il visitatore nella storia attraverso ricostruzioni, testimonianze e contributi multimediali, con attenzione particolare a coloro che partivano dal porto di Napoli verso l’America.

Il Direttore dell’Istituto di Cultura Finotti ha dichiarato che “è tempo di mostrare come gli emigrati italiani abbiano trasformato il mondo nel quale approdavano, creando ponti solidissimi tra le due sponde dell’Oceano”.
Gaetano Bonelli – curatore e creatore della collezione Bonelli – ha sottolineato che “quanto verrà esposto a New York, è il frutto di un appassionato lavoro di studio, ricerca ed acquisizioni, ultra trentennale. Questi documenti trasmettono la vivida emozione dei sogni, delle attese di quanti, in maniera pionieristica, lasciavano l’amata terra d’origine, in cerca di fortuna verso mete allora sconosciute”. “Oltre alle testimonianze ascrivibili al fenomeno dell’emigrazione – ha aggiunto Bonelli – “si è inteso raccontare, attraverso l’esposizione di svariati oggetti, il mondo e la cultura della civiltà dalla quale provenivano gli emigranti. Sarà proprio grazie a questo patrimonio fatto di ingegno e tradizioni millenarie, che gli italiani daranno un fondamentale apporto alla crescita dei paesi d’approdo”.
Luigi Liberti, curatore-organizzatore, giornalista fondatore di Patrimonio Italiano Tv, prima ed unica webTV dedicata agli italiani all’estero, ha spiegato che “la mostra si prefigge di far comprendere la centralità del tema dell’emigrazione anche in Italia, dove delle fatiche, dell’orgoglio, e dell’epopea degli emigranti si conosce ancora molto poco. Grazie all’ingegno ed all’operosità dei nostri avi, l’emigrazione ha contribuito in maniera determinante a promuovere l’Italia ed il suo brand nel mondo, favorendo il prestigio internazionale del Made in Italy”. Liberti ha aggiunto che New York è l’inizio di un viaggio a tappe: “Orgoglio e Memoria è una mostra itinerante, che raggiungerà anche altri “porti” di destinazione dell’emigrazione italiana verso le Americhe entrando in stretta simbiosi con gli italiani ed italo-discendenti e con gli amanti della cultura e della storia italiana”.
Francesco Nardella, vice direttore Rai Fiction, ha voluto sottolineare come il tema della mostra coincidi con una delle missioni più importanti del servizio pubblico televisivo: “La voce degli attori di Un posto al sole che fa da guida in una mostra dedicata all’emigrazione italiana dal Meridione ha un forte valore simbolico. Sono i protagonisti di una serie che da più di vent’anni racconta l’universo di Napoli e dei suoi abitanti. E non è un caso questo titolo, Un posto al sole, che evoca ambizioni e speranze di un Paese che sogna (…) Dicevo di una partecipazione simbolica, ebbene nelle voci che i visitatori della mostra ascolteranno è presente in sottofondo anche quella del servizio pubblico che con loro esprime un sentimento di condivisione di un’epica dolorosa: la partecipazione all’atto di coraggio con cui ci si strappa dalla terra in cui si è nati e ci si affida al mare nell’attesa di trovarne un’altra che possa essere ospitale e accogliente”. Nardella ha quindi aggiunto: “Ed è allora su questa linea di ispirazione che l’Orgoglio e la Memoria a cui s’intitolano la mostra e il catalogo che la illustra vengono a coincidere con il nostro Orgoglio e la nostra responsabilità memoriale. L’Orgoglio con cui cerchiamo di accompagnare quotidianamente il Paese nel viaggio che oggi affronta tra urgenze e problematiche fino a qualche anno fa impensabili, nel suo stare sul bordo tra locale e globale. E la Memoria: non pensiamo a storie che illustrino il passato così come una cartolina fa con un panorama. Il passato è per noi sempre una riserva e un deposito di futuro”.