Il Primo Ministro Giorgia Meloni ha voluto ieri ringraziare e onorare i corrispondenti di guerra, con un intervento video mandato all’Istituto Italiano di Cultura di New York diretto dal prof. Fabio Finotti.
L’occasione è stata l’apertura della mostra “Bearing Witness. Reporting from the Front four Decades of War”. Sui muri dell’Istituto le foto di due grandi giornalisti e inviati, Fausto Biloslavo e Francesco Semprini. Foto che raccontano di quarant’anni di conflitti, dall’Afganistan all’Iran, dalla Libia all’Ucraina.
Nel suo intervento Giorgia Meloni ha sottolineato il ruolo cruciale dei giornalisti nel nostro sistema democratico: “Io voglio cogliere questa occasione – ha detto – per ringraziare i tanti professionisti che attraverso il loro straordinario lavoro rendono un servizio grandioso all’informazione, al giornalismo, a noi rappresentanti delle istituzioni che – attraverso quegli scatti – vediamo una realtà che ci aiuta a prendere delle scelte più consapevoli, fino ai cittadini. Gli occhi degli inviati di guerra sono gli occhi di chi ha il coraggio di stare sul campo, a fianco dei civili, dei soldati, lungo la fragile linea che divide la vita dalla morte. I loro occhi sono gli occhi della guerra. Senza di loro noi saremmo ciechi. Senza di loro noi non avremmo la possibilità di sapere davvero cosa accade nei teatri di guerra, facendoci sentire parte di quello che sta succedendo”.

Dopo Giorgia Meloni ha portato i suoi saluti in video l’ambasciatrice d’Italia negli USA Mariangela Zappia. Sono seguiti gli interventi in presenza del Console Generale a New York Fabrizio Di Michele, dell’Ambasciatore Maurizio Massari, Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite, e di Valeria Robecco, Presidente dell’United Nations Correspondents Association.
Emozionante – almeno quanto le foto – il racconto di Biloslavo e di Semprini e il loro dialogo col pubblico. Si è ben compreso come le foto documentino non solo lo strazio delle guerre, ma l’impotenza, la pietà, il coinvolgimento di chi le ha racconta. Dalle immagini si tendono verso il visitatore mani tese a chiedere soccorso, occhi smarriti, bocche senza voce.
Ma la guerra è anche resistenza suprema della vita e altre foto ci parlano dell’infinita rinascita della speranza, dell’arte, della bellezza, del futuro, persino tra le macerie.
Come la ginestra leopardiana, l’esistenza umana è un fiore che si china sotto i venti incandescenti della morte, ma è sempre pronta a rialzare il capo e a trarre energia persino dalle ceneri che vorrebbero seppellirla.
Sembra terribile dirlo, eppure le foto di Biloslavo e di Semprini sono opere d’arte, bellissime, come quadri di Caravaggio, pur imbevuti di sofferenze. Prove estreme che l’uomo sa trarre bellezza persino dalle catastrofi che possono travolgerlo, ma mai sconfiggerlo.
Bearing Witness Bearing Witness: Reporting from the Front four Decades of War Mostra fotografica di Fausto Biloslavo con Francesco Semprini
Dal 25 maggio al 23 giugno (10:00 am-4:00 pm) @ Istituto Italiano di Cultura, New York 686 Park Avenue.