Dice la regista Roberta Torre che il suo film, Mi fanno male i capelli, presentato nella rassegna Open Roads, non è su Monica Vitti, anche se è con Monica Vitti e sembrerebbe proprio essere la storia di Monica Vitti visto che la protagonista, interpretata da Alba Rohrwacher, si chiama Monica. Ma no, insiste, tutto è cominciato con la scoperta della vicenda personale dell’ex frontman dei Sex Pistols, Johnny Rotten. In una intervista l’artista parlava della moglie Nora Forster, malata di Alzheimer (sarebbe poi morta il 6 aprile 2023): “A me interessa solo stare con lei – diceva – Se questo vuol dire chiuderci in casa e non vedere più nessuno, mi sta bene, anzi, mi rende felice. Io vivo per guardare Nora negli occhi e quand’è pronta a farlo mi ritrova e siamo di nuovo insieme”. Da lì, da quella dichiarazione di amore totale, è nata l’idea del film.
Doveva essere un film sulla memoria, argomento che da sempre interessa la regista, la memoria che si ha e quella che si perde, ma è diventato anche il racconto di una dedizione assoluta, una grande storia d’amore. “Ce ne fossero di uomini così – dice il protagonista Filippo Timi – un uomo femminile, accogliente, che sa prendersi cura. Il suo ruolo è come quello del batterista: sotto, dietro ma se non ci fosse la batteria tutti andrebbero per i fatti loro. Pensa che bel regalo raccontare una storia di amore in questo modo.”
Monica è una donna che sta perdendo la memoria, è la sindrome di Korsakoff, sentenzia il medico, una malattia irreversibile, lei capisce di perdere le parole e per non perdersi del tutto entra nei personaggi dei film di Monica Vitti, se li studia, si immedesima, si traveste mentre lui, suo marito, per non perderla del tutto sta al gioco, perché lei solo lui riconosce e solo di lui si fida.
“Certo avevo paura, ho sempre paura quando inizio un film – ha detto Alba Rohrwacher – ma mi sono affidata ad una grande regista, una sceneggiatura e una idea speciale che era quella di avvicinarsi al personaggio senza incarnarlo davvero. E poi avere a disposizione il materiale di Monica Vitti ha nutrito in maniera conturbante le mie giornate. Il mio scambio non è stato quello di una attrice o una spettatrice, ma un rapporto intimo, profondo, lei è entrata nel mio inconscio, me la portavo con me nei sogni.”

Tra i film rivissuti di Monica Vitti ci sono La notte, L’eclisse, Deserto rosso, Teresa la ladra, Amore mio aiutami, Polvere di stelle. Fumo di Londra. “Non c’è identità se non c’è memoria – ha detto la regista – anche per questo ho lavorato molto sui film del passato, perché tornassero a vivere. In questo film c’è quasi un tentativo analogico di dialogo dei grandi attori del passato con quelli contemporanei. Un giorno forse questo avverrà con l’intelligenza artificiale. Io dico sempre che ho avuto il privilegio di lavorare con Alba Rohrwacher, Filippo Timi, ma anche Monica Vitti, Alberto Sordi, Marcello Mastroianni, ci siamo così trovati a condividere il nostro tempo con grandi del cinema.”
Mi fanno male i capelli (titolo tratto da una frase di Deserto Rosso) è arricchito dalle musiche originali di Shigeru Umebayashi.