L’uomo accusato di aver rubato il celebre WC d’oro dell’artista concettuale Maurizio Cattelan da Blenheim Palace a Woodstock, una cittadina nella contea di Oxfordshaire, nel Regno Unito, aveva visitato la residenza storica appena prima del colpo e aveva anche usato la lussuosa latrina, come emerso durante il processo iniziato nei giorni scorsi alla Oxford Crown Court.
Michael Jones, alla sbarra per il furto della preziosa opera d’arte, scomparsa nella notte tra il 13 e il 14 settembre 2019, ha sempre respinto ogni accusa. Assieme a lui, saranno processati anche altri due giovani, Fred Doe e Bora Guccuk, imputati di ricettazione.
La creazione completamente funzionante realizzata in oro 18 carati, faceva parte di una mostra presentata nella località britannica ed era assicurata per 4,8 milioni di sterline, (oltre 6 milioni di dollari).
Secondo le prove emerse, il 39enne aveva visitato la celebre residenza appartenuta a Winston Churchill, due volte prima della sottrazione, per ricognizione. Sul suo telefono sono state trovate immagini del capolavoro ed anche un selfie che lo ritrae mentre lo utilizza. Durante l’interrogatorio tale esperienza sarebbe stata definita dall’uomo come “splendida”.
Il WC dal titolo “America” (2016) inizialmente esposto al Guggenheim Museum di New York, poteva infatti essere utilizzato come un normale bagno e voleva mettere in discussione il valore attribuito agli oggetti di lusso e il concetto di accessibilità.
Il prezioso sanitario tuttavia non è mai stato ritrovato, il pubblico ministero Julian Christopher KC ha spiegato che probabilmente è stato smontato e venduto in piccole porzioni, attraverso alcuni fiancheggiatori che usavano la parola “auto” come codice per riferirsi all’oggetto rubato.