Inaugurata di recente presso la sede della Brant Foundation di Manhattan, la mostra Basquiat x Warhol, insieme all’eccezionale e proficua collaborazione dei due massimi esponenti della cultura pop americana degli anni Ottanta, celebra il contributo dell’italiano Francesco Clemente all’originale progetto.
Quest’ultimo, nato a Napoli, è artista contemporaneo della Transavanguardia e vive tuttora a New York; pittore e disegnatore, il suo immaginario dell’arte figurativa è stato una componente importante nella rivitalizzazione dell’arte italiana a partire dagli anni ’80.

All’entrata del terzo padiglione dei quattro piani della fondazione si è accolti da due acquerelli di Francesco Clemente raffiguranti Jean Michel Basquiat e Andy Warhol, dimostrazione dell’abilità dell’italiano nel catturare l’essenza dei due soggetti attraverso il suo stile personale. All’interno della mostra è inoltre possibile ammirare In Bianco, capolavoro dove si legge l’approccio di Clemente al lavoro iniziale di Warhol, su cui appone alcuni volti. Basquiat, invece, ha lasciato intatte le persone a passeggio lungo una spiaggia di Warhol e le facce di Clemente, coprendo di vernice blu scuro un’ampia porzione della tela, scrivendo ‘WATER’ in alto a destra e inserendo una griglia nera sulla parte sinistra del dipinto. Con il colore blu Basquiat ha voluto riprendere i motivi della spiaggia e del mare di Warhol, sottolineando il tutto con la parola ‘acqua’.
Nel 1984, Jean-Michel Basquiat e Andy Warhol insieme a Clemente realizzarono quindici capolavori, successivamente i due newyorchesi in coppia perseguirono un lavoro che diede luce a ben centossessanta tele. Il progetto iniziale nacque grazie all’idea del collezionista e art dealer svizzero Bruno
Bischofberger: un esperimento che si sarebbe chiamato “Brotherhood of Traveling Canvas”, a cui avrebbero partecipato Basquiat, Warhol e l’artista italiano.
Le regole erano semplici: ogni artista avrebbe iniziato a lavorare a tre dipinti separatamente realizzando un disegno ciascuno. Avrebbero lasciato abbastanza “spazio mentale e fisico” (parole di Bischofberger) agli altri per contribuire al dipinto. Quindi inviavano il lavoro incompiuto all’artista successivo.
I tre decisero di continuare questo esperimento per circa un anno, ma alla fine del 1984 Warhol e Basquiat iniziarono a collaborare segretamente per conto proprio, lasciando così Clemente fuori dal club.