Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login
  • Register

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Arts
April 7, 2023
in
Arts
April 7, 2023
0

Al Met la prima mostra su un artista afro-ispanico del ‘600: Juan de Pareja

Oggetto di un celebre ritratto di Velázquez è ora protagonista assoluto

Luciana CaprettibyLuciana Capretti
Al Met la prima mostra su un artista afro-ispanico del ‘600: Juan de Pareja

Velázquez ritratto di Juan de Pareja / courtesy Metropolitan Museum of Art

Time: 4 mins read

Uno schiavo, costretto per anni a lavorare per Velázquez, preparando i colori, le tele, i pennelli e tutto ciò che il padrone richiedeva, eppure un talento artistico pronto a dispiegarsi non appena liberato. Allora Juan de Pareira (1608-1670) inizia a dipingere i suoi quadri, colorati tanto quanto quelli di Velasquez erano scuri, ricchi di personaggi di panorami di azione di mito di tutto quello che poteva metterci per distanziarsi dal suo vecchio padrone. Libero, a Madrid, nella seconda metà del ‘600, Juan De Pareja divenne noto, ebbe commissioni importanti, ma la sua fama si disperse molto presto e le sue opere sono finite negli scantinati dei musei. Ci è voluta la determinazione di uno studioso portoricano amante della storia della cultura nera, Arturo Shomburg, per fare riemergere agli inizia del ‘900 i quadri e la storia di questo artista. Ed ora la passione dei curatori del Metropolitan Museum che hanno messo insieme la prima mostra dedicata ad un pittore ex schiavo: “Juan de Pareja Afro-Hispanic Painter in the Age of Velázquez”.

“A Shomburg avevano detto a scuola che i neri non avevano storia – ci spiega la co-curatrice Vanessa K. Valdes – lui è arrivato a New York a 17 anni e da quel momento ha cominciato a mettere insieme una collezione di libri, stampe, spartiti di artisti di ascendenze africane, per smentire questa affermazione. Per lui capire la storia dei neri era necessario per andare avanti, guardare al futuro. Nel 1926 ha venduto la sua collezione alla Carnegie Corporation con l’accordo che fosse donata alla New York Public Library, con il ricavato è andato in Europa per scavare negli archivi e trovare le prove del contributo delle persone di origine africana alla cultura del tempo. La sua prima tappa è stata Siviglia, poi Granada e Madrid. Cercava “La Vocazione di San Matteo” perché voleva finalmente vedere “il lavoro di questo schiavo di colore che ha avuto successo grazie alla sua coraggiosa persistenza contro ogni difficoltà” come scrisse in un suo articolo del 1927. Schomburg ha fatto molto, ma molto va ancora fatto e questa mostra può incentivare la ricerca degli ignoti la cui arte è ancora seppellita in archivi e depositi.”

Pareja La Vocazione di San Matteo 1661 / courtesy Metropolitan Museum of Art

Nel maggio 1971 quando il Metropolitan Museum of Art acquista il ritratto di Juan de Pareira ad opera di Velázquez per 5 milioni e mezzo di dollari, la notizia va in prima pagina su tutti i giornali. La cifra è record per il museo di una città in quel momento in grave crisi finanziaria, per gli inglesi è uno scandalo che l’opera sia uscita dal paese. Nessuno si pone il problema di chi sia rappresentato nel dipinto, chi sia quell’uomo di colore, che relazione avesse con Velázquez.

Velázquez Kitchen Maid, ca. 1620 / courtesy Metropolitan Museum of Art

Ora sappiamo che Juan de Pareira nacque a Antequera, una cittadina a nord di Malaga, ma non ci sono documenti per stabilire la data, si immagina il 1608, e non ci sono documenti per stabilire chi fossero i genitori, di sicuro la madre era una schiava, il padre probabilmente uno spagnolo bianco. Come de Pareira sia finito al servizio di Velazquez è anche ignoto, di certo la schiavitù in Spagna in quell’epoca era diffusa e tre dipinti di Velazquez, o comunque del suo studio, come sottolinea il curatore David Pullins, su uno stesso soggetto, una cameriera di colore, che sono ora in musei diversi (la National Gallery of Ireland, l’Art Institute of Chicago e il Museum of Fine Arts di Houston) ma sono state riunite per l’esibizione, sono la prova di quanto diffusa fosse la servitù di ascendenza africana ai tempi.

Di certo Pareja è schiavo al servizio di Velázquez per una ventina di anni prima di accompagnarlo in Italia fra il 1649 e il 1651, nel grand tour che artisti e nobili compivano allora, da Genova a Venezia, Firenze e Roma, dove viene liberato nel 1650, (l’atto si trova negli Archivi di stato a Roma) e dove Velázquez fa in quello stesso anno il suo ritratto.

Velázquez Documento Donatio Libertatis 1650

Un ritratto che ci racconta di come da umile schiavo Pareira sia riuscito a venire a contatto con la grande società frequentata da Velazquez all’epoca, abbia visto anche lui le opere e l’arte italiana, un bagaglio di conoscenze che gli sarebbe servito da uomo libero a partire dal 1654 (la liberazione effettiva è avvenuta quattro anni dopo la sottoscrizione dell’atto).

La mostra quindi si apre con le foto di viaggio in Spagna di Schomburg e alcune testimonianze della cultura nera della sua collezione, prosegue con i manufatti dell’epoca di Velazquez e Pareira che dimostrano la presenza della cultura nera, prosegue con le opere di Velazquez negli anni trascorsi in Italia, fra cui il ritratto di Pareira e si conclude con le opere di Pareira stesso. Alcune sono di grandi dimensioni a dimostrazione che le committenze dovevano essere prestigiose, tutte sono vivaci ed estroverse in netto contrasto con la sobrietà aristocratica di Velázquez. “Quando Velázquez muore nel 1660 il suo stile è super rispettato, ma anche ormai passato – ci spiega il curatore David Pullins – Pareja guarda all’are contemporanea in quel momento a Madrid e sviluppa i suo linguaggio”.

Pareja Il Battesimo di Cristo, 1667 / courtesy Metropolitan Museum of Art

Un linguaggio che si può studiare ne La Vocazione di San Matteo del 1661 (Museo Nacional del Prado), dove l’autore si è autoritratto all’estrema sinistra, come facevano allora i grandi maestri, ne La fuga in Egitto (The John and Mable Ringling Museum of Art), il Ritratto di José Ratés (Museu de Belles Arts de València) e Il Battesimo di Cristo (Museo Nacional del Prado).

La mostra è aperta fino al 16 luglio al Metropolitan di New York.

Share on FacebookShare on Twitter
Luciana Capretti

Luciana Capretti

Nata a Tripoli, Libia, ha studiato a Roma, lavorato più di 20 anni a New York come corrispondente per varie testate giornalistiche e per la Rai, e a Roma nella redazione esteri del Tg2. Ha scritto i romanzi Ghibli (Rizzoli) e Tevere (Marsilio) e il saggio La Jihad delle donne (Salerno).

DELLO STESSO AUTORE

Ratmansky e Balanchine al New York City Ballet

Ratmansky e Balanchine al New York City Ballet

byLuciana Capretti
Al Pacino papà 83enne: c’è un’età per smettere di fare figli?

Al Pacino papà 83enne: c’è un’età per smettere di fare figli?

byLuciana Capretti

A PROPOSITO DI...

Tags: David PullinsJuan de PareiraVanessa K. Valdes
Previous Post

WFP: Cindy McCain inizia la sfida contro la fame nel mondo

Next Post

Delle risoluzioni Onu sui diritti delle donne afghane i talebani se ne infischiano

Discussion about this post

DELLO STESSO AUTORE

Federica Lombardi: voleva vincere a tennis, ha sbaragliato nella lirica

Federica Lombardi: voleva vincere a tennis, ha sbaragliato nella lirica

byLuciana Capretti
Michael Frank e i suoi sabati con Stella Levi, “l’ultima sopravvissuta”

Michael Frank e i suoi sabati con Stella Levi, “l’ultima sopravvissuta”

byLuciana Capretti

Latest News

Monstrous Mat of Sargassum Heading for Coasts: Can we Sink it?

Sargassum Weed Might Be the Perfect Storm for Flesh-Eating Bacteria

byCarter Anthony
Tina Turner in Bronze, the Energy and Charisma of the Queen of Rock&Roll

Tina Turner in Bronze, the Energy and Charisma of the Queen of Rock&Roll

byLaura Wagner

New York

Covid-19, il virus rialza la testa: negli USA la pandemia c’è ma non si vede

A New York sta tornando il covid? Le acque reflue dicono “sì”

byLa Voce di New York
Pump the Brakes, New Yorkers

Pump the Brakes, New Yorkers

byLa Voce di New York

Italiany

Made in Italy come sinonimo di qualità: all’ITA si confrontano gli imprenditori

Made in Italy come sinonimo di qualità: all’ITA si confrontano gli imprenditori

byLa Voce di New York
Intervista a Luisa Todini: “Con il Made in Italy possiamo conquistare gli Stati Uniti”

Intervista a Luisa Todini: “Con il Made in Italy possiamo conquistare gli Stati Uniti”

byNicola Corradi
Next Post
Delle risoluzioni Onu sui diritti delle donne afghane i talebani se ne infischiano

Delle risoluzioni Onu sui diritti delle donne afghane i talebani se ne infischiano

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2023 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2023
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017

No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Elezioni 2022
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Speciale Venezia
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In
By clicking on "Create my account" or by registering, you accept the Term of Service and the Privacy Policy.

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?