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October 27, 2020
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“A spasso” per una New York a colori… nel 1937, grazie al videomaker Dick Hoefsloot

Un video d’epoca restituisce la grande metropoli com’era negli anni Trenta e rievoca le fortune del capitalista illuminato George Eastman

Alessandra MorobyAlessandra Moro
“A spasso” per una New York a colori… nel 1937, grazie al videomaker Dick Hoefsloot

New York City in bianco e nero

Time: 6 mins read

La storia del cinema inizia in bianco e nero, ma non si deve attendere molto per vedere a colori; le prime pellicole erano costituite da un’emulsione fotografica a base di alogenuri d’argento e le riprese si traducevano in immagini su scala di grigi, appunto dal nero al bianco, a seconda della luce, ma con l’avvento delle emulsioni pancromatiche il gioco è fatto. Nel frattempo i primi film vengono colorati a mano (soprattutto da personale femminile), a partire da Annabelle’s Butterfly  Dance: i primi dieci metri di pellicola modificati in questo modo risalgono alla fine del 1894, realizzati nel teatro di posa “Black Maria” (a Orange West, New Jersey) di Thomas Edison, grazie alla moglie del fotografo Edmund Kuhn, collaboratore dello stesso Edison. Una piccola digressione: il nome della colorista rimane ignoto, un unico indizio arriva da Charles Edward Hastings che, nel 1927, ricorda sul magazine “Moving Picture World”  che, tra fine Ottocento e inizi Novecento, si contavano parecchie esperte in tale tecnica nella germogliante industria cinematografica statunitense, «colorists in the early days were Miss Martini, of West Orange, N.J.; Miss Sarah Levy of New York City, and Miss Tompkins, of Brooklyn, N.Y. These famous hand colorists brought their art to a high degree of perfection, and displayed remarkable patience in working out their results».

Nitrate Film

L’evoluzione del settore è articolata e contempla una lotta a colpi di innovazioni e migliorìe, che, tuttavia, non si impongono sul mercato a causa di costi spesso molto alti; sarà l’arrivo concorrenziale della televisione a determinare il passaggio della produzione dal bianco e nero al colore, nei primi anni Cinquanta: dal 12% dei film a colori del 1947 si passa ad oltre il 50% già nel 1954.

Uno straordinario video è stato pubblicato su YouTube dal videomaker olandese Dick Hoefsloot  – e la sua importanza è data sia dal valore documentario, che tecnico: si tratta di un itinerario nella New York di fine 1937, girato da un cineamatore su pellicola Kodachrome. Hoefsloot è intervenuto solo per correggere stabilità e velocità, per il resto, il filmato restituisce la realtà della metropoli, con un risultato affascinante non solo per chi la vive e la conosce, ma anche per chi ancora la sogna come mèta di un viaggio. In oltre quaranta minuti si ammirano monumenti e palazzi, si incrociano sguardi del passato e scorci urbani e il curatore – che si dedica con passione a riequilibrare e perfezionare materiale cinematografico storico attraverso moderni strumenti che stabilizzano il movimento, il contrasto, la luminosità, l’audio – ha chiesto aiuto agli utenti per ricostruire e confermare la cronologia e i contenuti del girato, ad ora così:

  • 00:00 Lower Manhattan skyline seen from Brooklyn Heights Promenade
  • 00:45 Staten Island steam ferry
  • 01:05 RMS Carinthia
  • 01:10 Old three-stack pass.ship, maybe USS Leviathan
  • 01:28 One-stack pass.ship, name?
  • 01:50 HAL SS Volendam or SS Veendam II
  • 02:18 Westfield II steam ferry to Staten Island, built 1862?
  • 02:30 Floyd Bennett Airfield, North Beach Air Service inc. hangar
  • 02:43 Hoey Air Services hangar at  F.B. Airfield
  • 02:55 Ladies board monoplane, Stinson S Junior, NC10883, built 1931
  • 03:15 Flying over New York: Central Park & Rockefeller Center
  • 03:19 Empire State Building (ESB)
  • 03:22 Chrysler building in the distance
  • 03:26 Statue of Liberty island
  • 03:30 Aircraft, Waco ZQC-6, built 1936
  • 03:47 Reg.no. NC16234 becomes readable
  • 04:00 Arrival of the “Fly Eddie Lyons” aircraft
  • 04:18 Dutch made Fokker 1, packed
  • 04:23 Douglas DC3 “Dakota”, also packed, new
  • 04:28 Green mono- or tri-engine aircraft, type?
  • 04:40 DC3 again. DC3’s flew first on 17 Dec.1935
  • 04:44 Back side of Woolworth Building
  • 05:42 Broadway at Bowling Green
  • 05:12 Brooklyn across East River, view from Pier 11
  • 05:13 Water plane, Grumman G-21A Goose
  • 05:38 Street with bus, Standard Oil Building (R)
  • 05:40 Truck, model?
  • 05:42 Broadway at Bowling Green
  • 05:46 Old truck, “Engels”, model?
  • 05:48 Flag USA with 48 stars!
  • 05:50 Broadway at Bowling Green, DeStoto Sunshine cab 1936
  • 05:52 Truck, “Bier Mard Bros”, model?
  • 05:56 Ford Model AA truck 1930
  • 05:58 Open truck, model?
  • 06:05 Standard Oil Building
  • 06:25 Bus 366 & Ford Model A 1930
  • 06:33 South Street & Coenties Slip
  • 06:35 See 07:19, Black car?
  • 06:45 Cities Service Building at 70 Pine St. right. Left: see 07:12
  • 06:48 Small vessels in the East River
  • 06:50 Owned by Harry F. Reardon
  • 07:05 Shack on Coenties Slip, Pier 5
  • 07:12 City Bank-Farmers Trust Building, 20 Exchange Place
  • 07:15 Oyster bar, near Coenties Slip
  • 07:19 South Street, looking North towards the old Seaman’s Church Institute
  • 07:31 Holland America Line, Volendam-I, built 1922
  • 07:32 Chrysler Plymouth P2 De Luxe
  • 07:34 Oyster vendor
  • 08:05 Vendor shows oyster in pot
  • 08:16 Wall st.; Many cars, models?
  • 08:30 Looking down Wall st.
  • 08:52 More cars, models?
  • 09:00 Near the Erie Ferry, 1934/35 Ford s.48 De Luxe
  • 09:02 Rows of Christmas tree sales, location?
  • 09:15 Erie Railroad building, location? Quay 21? Taxi, model?
  • 09:23 1934 Dodge DS
  • 09:25 See 09:48
  • 09:27 Baltimore and Ohio (B&O) Railroad
  • 09:29 Clyde Mallory Lines
  • 09:48  South end of West Side Highway
  • 09:49, 10:08, 10:11, 10:45 Location?
  • 10:25 Henry Hudson Parkway
  • 11:30 George Washington Bridge without the Lower Level
  • 12:07 Presbyterian Hospital, Washington Heights
  • 12:15 Rockefeller Institute of Medical Research
  • 12:49 New York Hospital at 68th St. & East River
  • 13:14 ditto
  • 13:35 ditto
  • 13:42 Metropolitan Museum of Art
  • 14:51 Rockefella Plaza & RCA building
  • 16:33 Saint Patrick’s Cathedral
  • 16:50 Public Library
  • 17:24 Panoramic view, from ESB
  • 17:45 RCA Building, 30 Rockefeller Plaza
  • 18:16 Original Penn Station
  • 19:27 Movie True Confession, rel. 24 Dec.1937
  • 19:30 Sloppy Joes
  • 20:12 Neon lights & Xmas
  • 26:34 Herald Square
  • 29:48 Police Emergency Service (B&W)
  • 31:00 SS Normandie, French Line, Pier 88
  • 32:06 RMS Queen Mary, White Star Line, Pier 92
  • 32:43 Departure Queen Mary
  • 33:45 Italian Line, Pier 84, Terminal, dd.1935
  • 34:00 SS Conte Di Savoia, Italian Line, Pier 84
  • 34:25 Peanut seller, near the piers
  • 34:35 Feeding the pidgeons
  • 34:52 SS Normandie, exterior & on deck
  • 35:30 View from Pier 88
  • 35:59 Interior
  • 37:06 From Pier 88
  • 37:23 Northern, Eastern, Southern or Western Prince, built 1929
  • 37:32 Tug, William C. Gaynor
  • 38:20 Departure
  • 38:38 Blue Riband!
  • 39:15 Tugs push Normandie into fairway
  • 39:50 Under own steam.
  • 40:00 Statue of Liberty
  • 40:15 SS Normandie leaves NYC
  • 40:35 Film is in wrong order because tugs are involved again?
  • 41:15 SS Normandie in the distance
  • 41:24 Spectators leave for home
  • 41:40 Beautiful sunset
  • 41:53 End.
Nitrate Projector

La pellicola Kodachrome usata nel filmato era stata commercializzata appena due anni prima, 1935, ottenendo quel successo che, al suo originario lancio, non aveva avuto: il primo film Kodak prodotto con tale processo era stato un breve soggetto intitolato Concerning $1000, nel 1916, ma maggior fortuna aveva poi riscosso, al tempo, il sistema Prizma di William van Doren Kelley.

Maggiori informazioni sull’estro imprenditoriale e la carriera di George Eastman, fondatore della Eastman Kodak, sono piacevolmente ottenibili con una visita a Rochester (NY) al George Eastman Museum: il più antico museo fotografico al mondo ed uno dei più vasti archivi degli USA, insediato nella storica proprietà dello stesso Eastman; in esso sono raccolte più di 450.000 fotografie e 28.000 pellicole cinematografiche, oltre a una consistente biblioteca, documenti, apparecchiature ed oggettistica. All’aspetto espositivo si affianca quello didattico e conservativo, oltre ad un programma di iniziative di intrattenimento legate naturalmente alle tematiche dello spettacolo e delle arti visive.

Historic House Eastman

Nato nel 1854 a Waterville (NY), Eastman fu tecnicamente pioniere di quell’arte che oggi ha trasformato la realtà in finzione più vera della realtà stessa. Una vita letteralmente da film, la sua: mai definizione fu più appropriata. Orfano di padre a quattordici anni, è costretto a lasciare la scuola e a iniziare a lavorare; a vent’anni viene assunto alla Rochester Saving Bank, cominciando a coltivare parallelamente la passione per la fotografia. Le sue sperimentazioni, col tempo, vanno ad occupare ben oltre il tempo libero: nel 1881 fonda, supportato dall’amico Henry A. Strong, la Eastman Dry Plate Company, investendo tutti i suoi risparmi e licenziandosi dalla banca. Dopo un inizio incerto, arriva il salto di qualità grazie ad idee innovative e grande abilità promozionale: esemplare è il lancio sul mercato, già nel 1888, della fotocamera Kodak, caricata con un rotolo di pellicola per cento pose, che ha un tale successo di pubblico, dato dal prezzo accessibile e dalla praticità, da mutare il nome dell’azienda in Eastman Kodak Company; peraltro “Kodak” non ha nessun particolare significato ed è parola scelta proprio per quello: breve, facile, scattante, così come lo slogan coniato, “Voi premete il pulsante, noi facciamo il resto!”.

Kodak Pocket

Capitalista illuminato, Eastman ottiene fama e ricchezza senza dimenticare chi ad esse ha contribuito: dal 1899 decide di condividere fra i dipendenti con maggiore anzianità una parte dei profitti, e nel 1919, un terzo delle azioni, affiancando nel corso dell’esistenza il sostegno ad attività sociali e istituzioni di studio e di ricerca, nonché ad ospedali e associazioni di carità, per un totale di oltre 100 milioni di dollari. Nel 1925 si ritira, debilitato da una malattia progressiva alla schiena, a cui non vuole, tuttavia, lasciare l’ultima scena: sette anni dopo – in quel 1932 che vede l’arrivo dalla Kodak della pellicola formato 8 mm. che diverrà uno standard universale – si uccide con un colpo di pistola al cuore, lasciando un laconico messaggio agli amici: “My work is done. Why wait?”, “Il mio lavoro è compiuto. Perché attendere?“.

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Alessandra Moro

Alessandra Moro

Di radici friulane, è nata a Verona sotto il segno dei Pesci; ha un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Giornalista dell’ODG Veneto, lavora nel mondo della comunicazione come autrice e consulente, con esperienza nella stampa cartacea, radio, tv e web. La scrittura come passione, prima che come mestiere.

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