
“Quando ero bambino io, nato nel 1942, o leggevi o disegnavi, non c’era molto altro da fare. E io disegnavo tutto il giorno, anche a scuola, durante le lezioni. Non mi distraevo però, ero bravo e a sette anni ho letto il mio primo libro. Ho scelto Salgari” .
E’ difficile crederlo, ma Francesco Tullio-Altan è timidissimo quando parla di se stesso ed è incredulo mentre si aggira tra le sale della retrospettiva che il MAXXI gli ha dedicato. 45 anni di vignette che sono la coscienza del paese, la sua storia, i suoi cambiamenti, ma anche i nostri sentimenti, le nostre amarezze. Vera satira che ci fa sorridere, pur di fronte ai risvolti più amari che in questi anni hanno segnato il dibattito politico italiano. Non c’è mai rabbia, non traspare mai odio, ingredienti preferiti di certi politici di oggi dispensatori di infelicità collettiva. Nei disegni di Altan si coglie piuttosto una certa rassegnazione mista a quella giusta dose di ironia che ti aiuta a guardare al futuro con ottimismo. Altan non aggiunge mai una bastonata alle già difficili giornate della gente comune, ma riesce sempre a strappare un sorriso con le battute fulminanti dei suoi personaggi.
“La politica era più interessante negli anni 80, c’erano dei giganti che si confrontavano, mi dice, oggi c’è più improvvisazione e molta arroganza. E’ un brutto momento. Quest’estate ho fatto 8 vignette di fila su Salvini prima della caduta del governo gialloverde. Non mi era mai successo con nessun politico nel passato. I politici di oggi in realtà però fanno un po’ tutto da soli, si fotografano da soli, non c’è bisogno della satira, basta guardare l’originale”.
Altan vive immerso nella attualità, ma non ha alcun account social, non li usa.
“Mi informo con i mezzi tradizionali, mi racconta, la radio la televisione, i giornali, ma soprattutto ascolto gli umori delle persone e li traduco in vignette che mando a Repubblica. ”
Si gira per le sale del Maxxi e si scopre quasi mezzo secolo di disegni che ti sorprendono ogni volta. Dall’esordio con Linus nel 1973 sino ad oggi con i 18 anni di collaborazione con Repubblica e l’Espresso. La mostra intreccia la grande opera di Altan, dai disegni dedicati all’infanzia alle illustrazioni dei romanzi di avventura ai fumetti ai filmati di animazione alle vignette apparse sui giornali con i quali ha collaborato. Ci sono persino i suoi quadri giovanili ad olio. Vera chicca sono gli album con gli schizzi di quando era poco più che ventenne esposti per la prima volta al pubblico. Si coglie il suo percorso iniziale che lo porterà a diventare il grande artista che è oggi. Si possono sfogliare grazie alla fedele riproduzione fatta dalla casa editrice Franco Cosimo Panini che da sempre pubblica i lavori di Altan.
“E’ il nostro autore più importante, mi dice Laura Panini colonna portante del gruppo editoriale. La mostra è un omaggio che abbiamo voluto fare ad una persona speciale come Altan. Un uomo di una grandissima coerenza, con un’etica del lavoro, che è un bene prezioso. Tutto quello che fa è denso di significato per adulti e per bambini. Riesce a farti ragionare sui grandi temi, con grande semplicità”. E in effetti di Altan non ci si stanca mai, pur nella ripetitività dei suoi personaggi. Riesce sempre a far dire loro quello che stavamo per pensare anche noi, ma lui lo coglie prima.
“Alcuni sono inventati, altri invece sono veri, come San Francesco o Colombo, mi spiega, sono affezionato a Cipputi e alla Pimpa, che nascono nello stesso anno il 1975 e con la signora Luisa, che cucina con il marito Ugo in poltrona, mi hanno accompagnato sino ad oggi.”
La prima apparizione della Pimpa, la cagnolina surreale a macchie rosse disegnata per la figlia di due anni, compare per la prima volta sul Corriere dei Piccoli con la quale sono cresciute intere generazioni.
“Pimpa Esiste da 44 anni e io continuo a disegnare le sue storie. La Pimpa non è mai cambiata, ma sono cambiati i bambini. Crescono più in fretta. Si è accorciata l’età dei lettori e se prima Pimpa arrivava sino ad un pubblico di lettori sugli 8 anni, oggi si ferma a 4. Anche i piccoli poi passano dai libri al digitale”.
Il percorso della mostra, curata da Anne Palopoli e Luca Raffaelli, ha previsto uno spazio particolare proprio ai bambini con una sala tutta per la Pimpa piena di giochi dove di sicuro le scolaresche in visita passeranno moltissimo tempo. Ai suoi fan in erba Altan dedica molto tempo della sua attività. Per loro crea solo storie dolci fatte di piacevoli sorprese. Un mondo ideale, diverso da quello che disegna per gli adulti che, purtroppo per noi, è il mondo reale nel quale sopravvivere.